Ace Combat 7: Skies Unknown Recensione, Il ritorno dell'Asso
Ace Combat 7: Skies Unknown segna il ritorno dello storico franchise marchiato Namco Bandai con un capitolo inedito su Ps4, Xbox One e PC, arricchito dall'interessante extra della modalità VR esclusiva della versione PlayStation.
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a cura di Michelangelo De Cesare
In sintesi
Ace Combat 7: Skies Unknown ritorna per PS4, Xbox One e PC con un nuovo capitolo, arricchito dall'interessante extra della modalità VR in esclusiva della versione PlayStation.
In un gennaio che guarda avanti aspettando titoli del calibro di Resident Evil 2 Remake e Kingdom Hearts III, dopo anni di attesa torna anche la saga Ace Combat con Skies Unknown, l’ambizioso capitolo della rinascita del brand Bandai Namco, arrivato alla sua settima iterazione canonica. Sviluppato da Project Aces per Ps4, Xbox One e PC sotto la supervisione di Kazutoki Kono, storico Director della serie, Skies Unknown mette sul piatto dei contenuti una corposa campagna single player accompagnata da una modalità multigiocatore e, in esclusiva PS VR, da una sezione extra in realtà virtuale.
Dopo averlo provato in anteprima lo scorso dicembre, è arrivato ora il momento di esprimere un giudizio definitivo sul ritorno di questo storico franchise e della sua componente VR nella sua edizione Ps4. Sgombrate la pista, siamo pronti a decollare con la recensione di Ace Combat 7: Skies Unknown.
Un conflitto inevitabile
La storia di Ace Combat 7 prende le mosse dall’improvvisa guerra per la supremazia fra le forze della Federazione Oseana e del Regno di Erusa e ci porta a vestire i panni di Trigger, pilota da combattimento di una squadriglia delle forze oseane.Capro espiatorio di una missione andata male, il nostro alter ego viene esautorato dal suo battaglione e confinato nei ranghi di un’unità penitenziaria clandestina, composta da reietti senza futuro obbligati a compiere missioni ad alto rischio.
Seguendo la vicenda e le gesta di Trigger ci troviamo così a vivere in prima persone le fasi più salienti di un conflitto che affonda le sue radici nella fanta-politica dell’intreccio, contrapponendo temi come la gestione delle risorse e la sovranità nazionale attraverso una narrazione di tipo introspettivo, dove le voci delle due fazioni vengono rappresentate principalmente da personaggi agli antipodi uno rispetto all’altro, proprio come i loro Paesi.Affidandosi ai lucidi ragionamenti del Dott. Schoroeder, scienziato impegnato nello sviluppo della tecnologia che muove i droni da battaglia dell’Erusa, e ai pensieri della giovane oseana Avril, una ragazza ricca di talento cresciuta con il sogno di diventare un pilota, la storia di Ace Combat 7 riparte diversi anni dopo gli eventi vissuti nel quinto capitolo, affrontandone le conseguenze.I fan di lungo corso apprezzeranno più facilmente la sceneggiatura del titolo mentre, con altrettanta facilità, chi si affaccerà alla saga partendo questo nuovo episodio potrebbe perdere interesse verso il racconto prima che questo entri nel vivo, a causa di una narrazione indiretta lenta nel decollare nelle prime fasi della campagna.
Quest’ultima si articola in una ventina di missioni legate allo sviluppo della guerra in atto, fra le quali figurano incursioni d’assalto per indebolire i fronti nemici infliggendo un minimo prestabilito di danni entro un tempo limite, operazioni di scorta di aerei VIP e sortite sotto i radar della fazione avversaria; ciascuna di esse non tradisce l’anima arcade della serie Ace Combat, mantenendo un’impostazione di gioco accessibile e ben scalabile attraverso la selezione della difficoltà di gioco e delle impostazioni di controllo degli aeromobili e della telecamera. Quest’opzione permette infatti un settaggio dedicato ai piloti esperti per gestire manualmente il rollio dell’aereo per manovre precise ed efficaci, oltre che appaganti, e di utilizzare la telecamera in prima persona da dentro il cockpit dell'aeromobile.
Dal punto di vista del gameplay il nuovo Ace Combat si mostra solido e divertente, mantenendo una forte linearità con le origini della serie e integrandola con le possibilità tecnologiche dell’attuale generazione.
La costruzione dettagliata e verosimile degli scenari di gioco aggiunge spessore alla formula di partenza, grazie a layout delle mappe più stratificate, dove la percezione di tridimensionalità dei diversi livelli conferisce spessore e unicità a ognuna di esse. In particolare, l’introduzione di variabili metereologiche come le nuvole, la nebbia e le correnti ascensionali diventano elementi concreti da considera sul piano di gioco: volare attraverso le nuvole, renderizzate attraverso la raffinata tecnologia trueSKY, consente di far perdere le proprie tracce ai caccia nemici durante i duelli aerei ma limita notevolmente la visibilità e porta la carlinga del nostro aero a congelarsi; al tempo stesso il volare in condizioni di nebbia e scarsa visibilità rende estremamente difficoltoso effettuare manovre radenti il suolo o fra picchi montuosi, per esempio.
A tratteggiare con maggior definizione il valore di queste novità ci pensano poi l’incalzante colonna sonora curata da Keiki Kobayashi, storico compositore della serie, e l’ottima veste grafica con cui si presenta il titolo, che pur non inducendo a gridare al miracolo riesce a colpire per pulizia e cura nel suo design, soprattutto nelle ambientazioni più dense e verticali; nella nostra prova su Ps4 PRO abbiamo apprezzato in particolare la pregevole realizzazione dei modelli poligonali degli aerei e della resa delle nuvole, degli effetti meteorologici e delle esplosioni, vedendo polarizzata la nostra attenzione verso di essi e facendo passare in secondo piano gli elementi meno rifiniti dello scenario.
Insieme alla dinamicità delle variabili meteo si tratta di ingredienti che impreziosiscono con efficacia le meccaniche di gioco, che dal loro mancano di vera innovazione: come da tradizione, una volta accesi i propulsori gran parte delle sessioni di gioco ruotano attorno ai duelli con i mezzi aerei e terrestri avversari, il cui buon esito dipende in larga misura dalla padronanza con il sistema di controllo e da un saggio uso degli armamenti. L’intelligenza artificiale che muove le forze avversarie e alleate non brilla e non sorprende in nessuna delle due fazioni, mettendo in mostra movimenti nemici di facile interpretazione e azioni di supporto poco incisive nelle meccaniche di gioco da parte dei piloti amici. Proprio per questa ragione, sfruttare la mitragliatrice per centellinare l’uso dei missili e avere l’accortezza di sfruttare i pochi flare in dotazione come ultimo salvagente non è sufficiente a garantire sempre la vittoria: per ottimizzare le possibilità di successo il primo passo da compiere parte dalla strategia con cui interpretare il contesto di ogni missioni, scegliendo di volta in volta quale aereo pilotare e quali equipaggiamenti applicarvi.
L’albero degli aerei
Il completamento di ciascuna missione consente di accumulare crediti da spendere nel cosiddetto Albero Degli Aerei. Questi non è altro che un sistema di progressione e sviluppo per gli aerei e loro componenti che asseconda gusti e stili di gioco di ogni giocatore: come in un diagramma l’Albero degli Aerei ci consente di acquistare nuovi jet, potenziamenti e armi speciali seguendo differenti fili conduttori in modo progressivo partendo da un punto iniziale comune. Ogni casella sbloccata garantisce l’accesso all’acquisto di quella successiva, mettendo in fila mezzi e oggetti sempre più potenti ed efficienti.
Gli avanzatissimi caccia che propone il titolo sviluppato da Project Aces si dividono infatti fra mezzi d’attacco, di supporto e multiruolo, e ognuno di essi può contare su una varietà di armi speciali specifica che alterna varietà di missili e bombe versatili ad altri adatti unicamente per gli scontri aria-aria o aria-terra. In base alle informazioni ottenute durante i briefing di missione è quindi opportuno studiare quale tipologia di aereo si adatta di più agli obbiettivi da conseguire e quale arma speciale equipaggiare (può essere selezionata un’unica arma speciale da usare durante la stessa missione).
Oltre ciò è possibile migliorare le caratteristiche dell’aereo installando le componenti acquistate nell’Albero degli Aerei attraverso otto Parti. Ognuna di esse occupa un determinato numero di slot nelle categorie fusoliera, armi e varie e, in base all’aero oggetto della modifica, può sussistere un limite di slot occupali per tre categorie; prestare attenzione alla scelta del mezzo con cui volare, a quale arma speciale equipaggiare e quali upgrade adottare diventa così fondamentale nell’economia di gioco, enfatizzando con decisione il peso delle nostre scelte quando acquistiamo nuovi oggetti nell’Albero degli Aerei.
Dentro il cockpit
La vera chicca e novità del titolo Bandai Namco è tuttavia un’altra, ed è esclusiva degli utenti PS VR: con una mini campagna composta da tre missioni esclusive in cui impersonare Mobius-1, personaggio di culto nella serie Ace Combat, una modalità volo libero, una modalità hangar in cui osservare in prima persona modelli dei caccia e un’altra in cui assistere a uno show aereo a 360°, Ace Combat 7 in VR realizza il sogno dei moltissimi appassionati della serie di entrare a bordo di un caccia bombardiere e viverne le emozioni in volo. Indossando il visore per la realtà virtuale di Ps4, Skies Unknown mette a disposizione i contenuti extra appena citati in modalità VR curata e formalmente irreprensibile, in cui la dettagliata costruzione del cockpit di volo sia sul fronte visivo e, soprattutto, su quello delle proporzioni, riesce a regalare grandissima immersione. Muovere la testa all’interno dell’abitacolo per guardarsi attorno, osservare le informazione dell’HUD direttamente nel quadro comandi e sfruttare il movimento dello sguardo per agganciare i bersagli nemici restituisce un feeling di gioco avvincente e funzionale al gameplay.
Anche il comparto tecnico funziona a dovere in realtà virtuale, mettendo in mostra anche qui un impianto grafico apprezzabile e discretamente rifinito, nonostante qualche compromesso in termini di dettaglio degli scenari rispetto alla controparte tradizionale.A tarpare letteralmente le ali dell’entusiasmo è il sorgere di chinetosi e fastidi durante il gioco in VR: a differenza di titoli più statici e nonostante la presenza a schermo di un numero decisamente minore di elementi rispetto alla modalità tradizionale, la natura dinamica e repentina degli spostamenti che si effettuano giocando può indurre sensazioni sgradevoli, senza la possibilità di modificare il sistema di comandi – impostato di default su esperto – per cercare un sistema di movimento meno reattivo o semplicemente più gestibile; è bene sottolineare, comunque, che si tratti di sensazioni estremamente soggettive, la cui presentazione e impatto varia da individuo a individuo e che, a dispetto di esse, la modalità VR di Ace Combat 7 si pone come un interessante assaggio di quello che può riservarci il futuro del brand, mettendo in mostra un notevole potenziale su puntare.
Squadriglia multiplayer
Oltre alla modalità single player e alla modalità in realtà virtuale aggiuntiva per gli utenti Playstation VR appena vista, Ace Combat 7 mette sul piatto dei contenuti anche una modalità multigiocatore competitiva, con tanto di sistema di progressione e oggetti dedicati da sbloccare nell’Albero degli Aerei. Che si tratti di Deathmatch a squadre o di una partita Battle Royale in stile tutti contro tutti, il fondamentale su cui si basa l’esperienza di gioco resta il duello aereo: nelle 6 mappe ispirate dalle location viste nella campagna principale da 2 a 8 giocatori posso misurarsi in sfide divertenti e stimolanti, dove il fattore umano si dimostra un valore aggiunto maggiormente imprevedibile rispetto a quanto mostrato dall’IA, imponendosi come fattore di rilievo nella dinamicità di ogni ingaggio; la varietà di loadout e personalizzazioni possibili in single player viene largamente condivisa con il multiplayer di Ace Combat, permettendo inoltre di costruire diversi preset con cui prendere il volo. Pur mancando di una propria personalità e di contenuti caratteristici, l’offerta multigiocatore di Skies Unknown si dimostra comunque un’aggiunta gradita e ben innestata nel pacchetto, offrendo ulteriore sostanza alla già buona base contenutistica del titolo.
Voto Recensione di Ace Combat 7: Skies Unknown
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Gameplay arcade divertente e scalabile
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- La resa grafica e la consistenza di nuvole e nebbia aggiungono sfumature inedite alle meccaniche di gioco
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- Buona mole di contenuti e rigiocabilità fra campagna multiplayer ed extra VR
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- L'Albero degli Aerei consente la progressione lineare e coerente dei caccia e della loro messa a punto
Contro
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- Oltre alle introduzioni meteorologiche mancano reali novità in termini di gameplay
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- Nonostante l'attenta scrittura il ritmo dell'intreccio fatica ad accendersi
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- Maggiore varietà fra le missioni non sarebbe guastata
Commento
Dopo tanti anni di attesa il marchio di Ace Combat vive la sua rinascita sotto il vessillo della tradizione e con lo sguardo rivolto verso la realtà virtuale, mancando l’appuntamento con il rinnovamento della serie. Nonostante questo, Kono -San e il suo team sono riusciti a confezionare un’esperienza ben rifinita, divertente e ricca di consistenza: la discreta longevità della campagna, unita alla buona rigiocabilità e alla presenza dei contenuti extra per PS VR e della modalità multigiocatore, permette di chiudere un occhio sulla poco ficcante narrazione; le novità introdotte dall’aggiornato comparto tecnico, invece, riescono a portare varietà alle classiche situazioni dei duelli aerei arcade tipici del brand, ponendo l’accento sull’influenza degli elementi meteorologici nel gameplay.Insomma, la prova dei fatti ci consegna così un Ace Combat 7: Skies Unknown maturo nella forma e ricco nella sostanza, ma lontano dall’essere innovativo.