Abandoned: Kahraman è spaventato, e forse dovremmo esserlo anche noi

In una recente intervista su Abandoned. Kahraman ha confidato di essere spaventato, e forse dovremmo esserlo anche noi.

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a cura di Gianluca Saitto

Il caso Abandoned è sicuramente uno dei più misteriosi ed imprevedibili che la storia del videogioco ricordi. Tutto il percorso comunicativo dell'esperienza targata Blue Box Game Studios ha saputo prima incuriosirci con teaser e dichiarazioni ufficiali, e poi infastidirci con una serie di comunicazioni a dir poco incomprensibili. Tra rinvii, scuse, rassicurazioni, smentite e qualche uscita che suonava come una vera e propria presa in giro, ancora oggi nessuno di noi sa con certezza cosa si cela dietro al progetto che dovrebbe vedere la luce su PS5 e PC.

Dopo una pausa comunicativa, in questi giorni i ragazzi di Blue Box Game Studios sono tornati in pompa magna ad aggiornarci con una serie di tweet, sondaggi e comunicazioni. Oltre a ciò, la redazione di IGN USA ha voluto fare qualche chiacchiera con Hasan Kahraman, il volto dietro al progetto Abandoned. L'intervista ha toccato vari punti, svelando, tra le altre cose, come il team abbia intenzione di rilasciare il prologo come un vero e proprio gioco stand-alone a pagamento, e con i guadagni reinvestire il tutto in quello che sarà il gioco principale.

Ora, non so voi, ma queste prime dichiarazioni che emergono dalla recente intervista fanno già scattare qualche campanello d'allarme, o per usare un gergo più contemporaneo, fanno sventolare più di una red flag nei confronti del misterioso progetto. "Il Prologo non è una demo. La gente continua a dire che è una demo, ma non lo è. In realtà è un gioco autonomo con un prezzo. Sarà basso perché probabilmente durerà circa un'ora, due ore di gioco. Ma sì, è un prezzo ragionevole. Non è tanto, ma le entrate che saranno raccolte col Prologo verranno utilizzate per finanziare lo sviluppo di Abandoned".

Siamo solo all'inizio e già le recenti dichiarazioni di Kahraman scricchiolano e vanno in conflitto con quanto pensavamo di sapere del progetto stando alle passate dichiarazioni. In primis, se la gente continuava dire che il Prologo era una demo è perché così è stata presentata dal team, ma anche in questo c'è sempre stata poca chiarezza. Oggi il prologo di Abandoned è un gioco vero e proprio stand-alone che andrà pagato, ma ieri si trattava di un misto tra una demo e un'app definita dal team 'Realtime Experience" con l'obbiettivo di fare da reveal all'interno progetto. Ora, però, a quanto pare, Prologo e app saranno due cose separate.

Kahraman, inoltre, sottolinea più volte nel corso dell'intervista come, non essendo a capo di uno studio AAA, l'obbiettivo del team è quello di mettere in saccoccia più budget possibile per sviluppare il vero Abandoned. Il progetto è ambizioso, o almeno lo sembra essere, ma proprio questa voglia di "spaccare" con un titolo d'esordio dirompente rischia di ritorcersi contro se il risultato finale non sarà all'altezza di quanto ventilato in questi mesi.

Infine, c'è un ultimo passaggio dell'intervista che potrebbe far riflettere, ed è il seguente: "il motivo per cui le persone non hanno ancora visto nulla del gioco è perché semplicemente sono spaventato. Non ho intenzione di mentire, ho paura perché è un lavoro personale. Non tutti potrebbero capire il progresso dello sviluppo perché i giocatori non capiscono cosa significhi "in sviluppo".

Kahraman ci confida di essere spaventato delle reazioni degli appassionati. È comprensibile, soprattutto quando già in passato Blue Box ha subito una serie di attacchi assolutamente da condannare da una community inferocita. Il mio pensiero, però, è che abbia mancato il punto, o meglio, abbia colpito un bersaglio errato. Le prime critiche verso Abandoned non sono state mosse a causa di quanto mostrato del gioco, bensì per una serie di dichiarazioni definite menzognere dagli appassionati, i quali si sono sentiti presi in giro a più riprese.

Credo che i videogiocatori, quelli appassionati, sappiamo benissimo cosa significhi annunciare un gioco ancora in via di sviluppo e tutto quello che comporti. Più volte si sono viste comunicazioni dei prodotti a fasi alternata e rinvii che hanno destabilizzato chi quel gioco lo aspettava da anni. Basti pensare a Cuphead e a come sia stato pazientemente atteso per quattro anni sfociando in una festosa unanimità, o a progetti ancora in via di sviluppo come Hollow Knight Silksong e The Last Night. Questi sono tutti titoli certamente non AAA e molto personali per i propri ideatori, ma che a differenza dell'opera di Blue Box hanno saputo rimanere in silenzio in quei momenti di sviluppo in cui non c'era nulla da dire.

Forse però, più che Kahraman, quelli che dovrebbero avere paura di Abandoned dobbiamo essere noi appassionati. Non per le inclinazioni horror che dovrebbe avere il titolo, ma per come ci sta venendo presentato dai suoi stessi creatori.

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