Il caso Abandoned continuerà a rimanere, con molta probabilità, senza una vera e propria soluzione ancora per molto tempo. Dopo aver negato la cancellazione del titolo, Hasan Kahraman (fondatore di Blue Box Game Studios) ha accettato di farsi intervistare da Colin Moriarty, giornalista che conduce il podcast Sacred Symbols+, incentrato sull'universo PlayStation.
L'intervista che Kahraman ha concesso a Moriarty non ha svelato dettagli su Abandoned, tutt'altro. Il fondatore del team di sviluppo si è infatti concentrato su un aspetto poco interessante a livello ludico. Stando a quanto riferito da Kahraman, Blue Box Game Studios decise di mettersi contatto con Konami, riuscendoci. I motivi non erano incentrati su un eventuale deal per pubblicare il titolo, ma sul fare chiarezza in merito qui pro quo (in parte probabilmente alimentato dal team di sviluppo) che aveva coinvolto il publisher giapponese.
Se ben vi ricorderete, infatti, nei mesi successivi al reveal una teoria si era guadagnata i favori delle cronache del web e dei giocatori: Abandoned non era altro che un progetto di Hideo Kojima, legato a Silent Hill. Sotto quest'ottica, il piccolo studio di sviluppo indipendente ha preferito dunque correre ai ripari, contattando Konami e spiegando la situazione. "Ho contattato Konami perché ero sotto stress, la gente pensava che il gioco fosse Silent Hill. Tutta la situazione era sfuggita di mano e noi siamo un team molto piccolo, non avevamo mai avuto così tanta attenzione, eravamo inesperti. Ho contattato Konami dicendo che non era nostra intenzione scatenare tutto questo", ha dichiarato Hasan Kahraman.
Secondo il fondatore di Blue Box Game Studios, Konami è stata molto gentile. Le conversazioni che hanno avuto le due realtà ovviamente non sono state svelate, ma l'importante è che sia andato tutto bene. Non sta andando bene invece lo sviluppo del gioco, con il prologo rimandato ancora una volta, oltre che la reazione della community, che nel corso dei mesi è arrivata addirittura a minacciare di morte il team di sviluppo. Reazioni decisamente troppo esagerate, soprattutto considerando che Hasan Kahraman non ha mai chiesto un euro al pubblico e non ha di fatto truffato nessuno, e che dimostrano ancora una volta come i giocatori debbano crescere prima di poter essere definiti "adulti".
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