A Space for the Unbound, quando le parole trafiggono più di una spada | Recensione
A Space for the Unbound è un punta e clicca indonesiano dai toni dolceamari uscito su tutte le piattaforme: ecco la nostra recensione!
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a cura di Giulia Serena
Editor
Quante volte, soprattutto in età adolescenziale, ci è capitato di sentirci fuori luogo, diversi rispetto a tutti gli altri e destinati alla solitudine? A prescindere da quali siano le cause scatenanti, ciò che viene naturale fare è isolarsi ancor di più, chiudersi a riccio in una corazza — apparentemente — indistruttibile e aspettare che i pensieri negativi passino pian piano, facendo respirare il cervello e riportandolo alla realtà. Esiste, però, un trucco, una shortcut che può sollevare all'istante il morale di un individuo in tale stato: la vicinanza di un'altra persona.
Molto spesso basta una parola di conforto (che deve essere quella giusta, chiaramente) per dissolvere le nubi nella mente di qualcuno, facendo sorgere un arcobaleno lì dove prima c'era una tempesta. Ed è proprio questo il fulcro di A Space for the Unbound, titolo indonesiano sviluppato dallo studio indie Mojiken e uscito il 19 gennaio per qualsiasi piattaforma. Al centro della storia troviamo dunque due ragazzini, Atma e Raya, che cercano di darsi spalla a vicenda per affrontare i problemi tipici dell'adolescenza.
Sebbene l'incipit dell'opera ci faccia credere che le vicende affronteranno temi leggeri e disimpegnati, ben presto capiamo che non è lì che ci vuole far parare A Space for the Unbound. I due fidanzatini stilano una lista di ciò che vogliono fare insieme, attività divertenti e innocenti come guardare un film insieme al cinema, giocare ai videogiochi e accarezzare "l'animale più morbido della città"; insomma, cose che tutti desidereremmo fare con la persona che amiamo, e che per quanto apparentemente inutili sono le più efficaci nel creare ricordi positivi e indelebili nei cassetti della nostra memoria. Purtroppo però l'idillio dura poco, e le prime stranezze iniziano a sorgere.
Una scintilla di amore nella buia solitudine
Entrambi i ragazzini sono infatti dotati di superpoteri: Atma possiede un'abilità chiamata "Spacedive" che gli consente di entrare nella mente delle altre persone qualora si trovino mentalmente in difficoltà, liberandone i crucci e riportandoli alla lucidità; Raya invece ha delle abilità molto più potenti e potenzialmente pericolose, che non riusciamo a comprendere appieno per la maggior parte della narrazione e che per questo non vi anticiperò per non rovinarvi la sorpresa. In ogni caso, non si sa come e perché i due hanno acquisito questi talenti sovrannaturali, e nemmeno ci interessa, dato che il focus del gioco è ben altro.
Tutto ciò che Atma, vero protagonista di A Space for the Unbound, desidera fare è aiutare Raya, supportandola con tutto sé stesso e agendo come il miglior fidanzato possibile. Il ragazzino, che controlleremo nel corso dell'avventura, ha un vero cuore d'oro, e non può fare a meno di aiutare chiunque incontri nella piccola cittadina indonesiana; tutti hanno infatti un problema, un grattacapo che come un tarlo li divora poco a poco interiormente, spegnendone la vitalità. Affronteremo dunque temi come l'inadeguatezza, l'ansia, la sensazione di inferiorità, la depressione, il rapporto travagliato tra genitori e figli e il vuoto lasciato da qualcuno che non c'è più, il tutto tramite una scrittura efficace e profonda.
Svariate volte nel corso della partita mi sono trovata a rileggere un dialogo, fermandomi a riflettere sul vero senso delle frasi scritte sullo schermo della mia Switch e pensando "è proprio vero". Si sa, le parole feriscono più delle lame, e gli autori riescono a trafiggerci proprio nei punti giusti, toccando dei tasti dolenti per chi ha vissuto certe esperienze negative nel corso della vita, le quali hanno lasciato delle cicatrici che non si rimarginano mai del tutto. Certo, non mancano comunque i momenti spensierati (come quelli dedicati ai gattini che sono sparsi ovunque per la città e che possiamo accarezzare a nostro piacimento), ma se siete alla ricerca di un titolo dai toni allegri ed esuberanti vi consiglio di passare avanti.
Il cuore vale più di una spada
A livello di gameplay, A Space for the Unbound è un punta e clicca con un focus incentrato maggiormente sulla narrazione; nel corso della storia dovremo dialogare con tantissime persone, ascoltando ciò che hanno da dire e raccogliendo poi per la città oggetti o prove di cui necessitiamo per completare gli obiettivi. Quest'ultime saranno particolarmente essenziali durante gli Spacedive, dato che, con l'aiuto di un altro personaggio, dovremo testimoniare a dei tribunali a dir poco particolari con lo scopo di far rinsavire le persone; cosa c'è di strano? Beh, la corte è composta da cigni starnazzanti.
Vedendo la meccanica dello Spacedive, nonché il suo scopo, è impossibile non pensare a Persona: l'abilità di Atma di entrare nella mente — o meglio, nel subconscio — delle persone è molto simile a quella dei Phantom Thieves, anche se chiaramente su scala ridotta e per delle motivazioni molto meno gravi. Ovviamente solo l'idea di fondo è simile, mentre la realizzazione è completamente diversa: non dovremo esplorare palazzi e combattere Ombre, bensì risolvere i puzzle esplorando i dintorni e ragionando sulla soluzione degli enigmi.
Oltre allo Spacedive avremo anche modo di combattere corpo a corpo in alcune situazioni, immergendoci in brevi e semplici lotte che hanno più uno scopo prettamente legato alla trama che a sembrare delle vere "boss fight". A Space for the Unbound non si può infatti considerare un titolo difficile, al massimo vi richiederà un po' più di ragionamento in certe situazioni, ma se avete giocato ad altri punta e clicca e clicca questo vi apparirà alquanto facile; in fin dei conti però è giusto così, perché l'obiettivo dell'opera di Mojiken non è quello di far scervellare i giocatori, bensì trasportarli in una storia coinvolgente e ricca di spunti riflessivi.
Bello da vedere e da ascoltare
Infine, non posso non parlare del comparto artistico del titolo, che fin dal primo momento mi ha colpito in positivo: le ambientazioni in pixel art sono spettacolari e ci fanno immergere completamente nell'Indonesia degli anni '90, mentre le cutscene ci fanno innamorare ancor di più dei personaggi, mostrandone l'accuratezza nella realizzazione. Ho apprezzato anche la scelta di utilizzare un formato di visualizzazione dagli angoli rotondeggianti, che si discosta decisamente rispetto a quello standard dei videogiochi. Anche la colonna sonora mi ha decisamente sorpreso, dato che mi aspettavo una melodia anonima e invece sono stata colpita dai brani composti da Masdito "Ittou" Bachtiar, che variano in base alla situazione, passando da melodie dolci e rilassanti a battiti molto più ritmati e quasi rock.
Ciò che non mi ha invece entusiasmato di A Space for the Unbound è l'esplorazione, giacché, per quanto la mappa non sia molto grande, è alquanto disordinata da navigare. Non è possibile infatti muoversi rapidamente da un posto all'altro, e lo spostamento tra le diverse aree nel caso in cui dobbiamo prendere delle svolte risulta confusionario e difficile da comprendere. Un altro neo che potrebbe far storcere il naso a chi non mastica molto bene l'inglese è, almeno per il momento, l'assenza di una traduzione italiana; anche se nessun dialogo è doppiato e quindi la narrazione è composta solo dai dialoghi scritti, questo potrebbe frenare gli utenti meno avvezzi a impegnarsi nel leggere e tradurre mentalmente tutti i testi.
Voto Recensione di A Space for the Unbound - Nintendo Switch
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Scrittura sublime dei dialoghi
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Pixel art con uno stile originale e convincente
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Colonna sonora orecchiabile e che si intona alla perfezione con la narrazione
Contro
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Mappa caotica da navigare
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Assenza di traduzione italiana
Commento
A Space for the Unbound è un'avventura che non solo ci trasporta nell'Indonesia rurale degli anni '90, facendoci scoprire un mondo totalmente distante dal nostro, ma che anche ci fa riflettere a più riprese su temi come la depressione, l'ansia e la solitudine, che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni nel mondo reale, ma ancora troppo poco nei videogiochi. E lo fa con una delicatezza sublime, attraverso gli occhi di due adolescenti che desiderano solo essere felici insieme ma che si trovano a dover combattere con dei problemi che sono molto più grandi di loro.