L’industria del videogioco è, con tutta probabilità, una di quelle con la maggior crescita negli ultimi decenni. Parliamo di un mercato che, nel 2024, le proiezioni vedono superare i 282 miliardi di dollari di entrate: cifre mostruose, per un medium la cui continua e costante crescita non è ormai più una sorpresa.
In questo panorama ricco e variegato non mancano però tanti, tantissimi esempi di come le cose… Non sempre vadano per il verso giusto! Parliamo di prodotti che nonostante le ottime premesse non sono riusciti a fare centro, almeno a livello commerciale: spesso e volentieri la qualità di un videogioco non va infatti di pari passo con il riscontro del pubblico, e oggi vogliamo parlare anche di questo. Abbiamo selezionato per voi 5 videogiochi che sono stati un fallimento commerciale, pronti a questo viaggio?
Shenmue
Iniziamo con il perfetto esempio di quanto detto nel paragrafo precedente: Shenmue è infatti riconosciuto universalmente come uno dei videogiochi migliori della storia, ma il responso a livello di vendite non fu propriamente positivo. Stiamo parlando del titolo più ambizioso della storia di Dreamcast, con un budget elevatissimo per l’epoca (circa 70 milioni di dollari) e ben cinque anni impiegati per la realizzazione del progetto.
Il risultato finale lo conosciamo tutti ed è un’opera senza tempo, ma le vendite purtroppo raccontano un’altra storia: appena 1.2 milioni di unità vendute, che non furono sufficienti a coprire gli enormi costi sostenuti. Un insuccesso che, unito a tanti altri fattori, portò SEGA ad allontanarsi poco alla volta dal mercato delle console.
Beyond Good & Evil
Proseguiamo con un titolo forse più divisivo, ma che negli anni ha saputo (ri)costruirsi una bella schiera di appassionati da ogni parte del mondo. Beyond Good & Evil esce nel 2003, con tantissime ottime premesse: tante dinamiche di gioco, un incipit molto interessante, l’ambizione di essere il primo di una trilogia, e la direzione del genio Michel Ancel.
Cosa non funzionò? Il risultato finale fu effettivamente un po’ caotico, e a discolpa di Ubisoft va detto che l’avventura di Jade era davvero singolare: una serie di particolarità la rendono infatti difficile da raccontare, proprio perché si tratta di un’esperienza oltremodo variegata e (forse) fin troppo ricca di sfaccettature. Senza contare che nello stesso anno uscirono titoli come Star Wars: Knights of the Old Republic, Max Payne 2, Need for Speed: Underground. il primo Call of Duty e tanti altri con cui non era certamente facile competere. Beyond Good & Evil vendette molto al di sotto delle aspettative, ma oggi siamo ancora in attesa di novità sul prequel che speriamo possa davvero vedere la luce.
System Shock 2
Questo è forse il caso più eclatante in assoluto, per un gioco la cui qualità (e il suo retaggio) non corrispondono a quelli che sono stati i risultati in termini di vendite. System Shock 2 fu promosso a pieni voti dalla stampa di settore, che ancora oggi spesso e volentieri lo cita come uno dei migliori videogiochi della storia, ma le performance commerciali furono incredibilmente basse. I numeri parlano di meno di 60.000 unità vendute nei primi sei mesi dall’uscita del gioco: un flop difficile da spiegare, che ha determinato in parte la mancata realizzazione del terzo capitolo.
Nonostante l’annuncio, System Shock 3 è infatti stato messo da parte in favore di altri prodotti, ma l’ottimo remake del primo capitolo uscito lo scorso anno lascia comunque qualche porta aperta a sviluppi futuri. Resta da vedere se e come accadrà qualcosa, ma da amanti di questo medium noi non possiamo che aspettare e sperare in qualcosa di importante.
E.T. the Extra-Terrestrial
Finora abbiamo visto titoli le cui qualità avrebbero meritato forse qualcosa in più, ed è un discorso che non vale per E.T. the Extra-Terrestrial. Stiamo parlando di un gioco leggendario, ma per i motivi sbagliati: al fine di cavalcare il successo del film, Atari si aggiudicò i diritti per produrre un videogioco dedicato all’extraterrestre creato da Steven Spielberg. Peccato che il risultato finale fu qualcosa di realizzato con troppa fretta, ricco di bug e praticamente senza nulla da salvare.
Ha qui origine quella che per anni è stata considerata una leggenda metropolitana, che vedeva Atari impegnata nel sotterrare migliaia e migliaia di cartucce invendute. Nel 2014 un gruppo di appassionati ha voluto andare in fondo alla storia, ed ecco che nella discarica desertica di Alamogordo (Nuovo Messico) vennero ritrovate molte copie di E.T. Storie dell’altro mondo, letteralmente.
Radar Scope
Chiudiamo con una storia che, alla fine di tutto, può comunque contare su una lieta conclusione. Siamo nel Giappone all’inizio degli anni Ottanta, e Nintendo debutta nel mercato dei giochi arcade con Radar Scope: un titolo che inizialmente andò anche abbastanza bene, tanto da spingere il colosso nipponico a produrre 3000 unità da esportare nel mercato americano. Peccato che soltanto un terzo di queste trovarono acquirenti interessati, e le restanti rimasero inutilizzate nei magazzini dell’azienda. Un disastro economico con pochi precedenti, che Nintendo provò a tamponare chiedendo al giovane designer Shigeru Miyamoto di studiare una soluzione per dare nuova linfa vitale al gioco. Fu così che nacque Donkey Kong e il resto, come si suol dire, è storia.
Abbiamo visto insieme cinque flop commerciali della storia dei videogiochi, che a loro modo hanno comunque lasciato un segno nella storia di questo medium. Situazioni varie e distinte, che mettono in evidenza come siano davvero tante le cose che possono andare storte: da una strategia promozionale sbagliata a una qualità di fondo non eccellente ma anche, talvolta, pura e semplice sfortuna. Chiudiamo come sempre lasciando la parola a voi: quali sono quei titoli che, a vostro parere, avrebbero meritato più fortuna?