47 milioni di retro-console contraffate: il maxi blitz della Guardia di Finanza

Sequestrati dispositivi falsi per 47 milioni: GdF svela traffico di retro console contraffatte. I dettagli sul maxi sequestro di imitazioni di alto valore.

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a cura di Andrea Maiellano

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La Guardia di Finanza italiana ha sequestrato circa 12.000 console contraffatte contenenti oltre 47 milioni di videogiochi pirata degli anni '80 e '90, per un valore stimato di 47,5 milioni di euro. L'operazione ha portato all'arresto di nove persone coinvolte nell'importazione illegale dalla Cina di queste console vintage falsificate.

Il caso dimostra come il mercato delle console e dei videogiochi contraffatti sia ancora attivo, nonostante possa sembrare un fenomeno del passato. Le console sequestrate imitavano modelli di Nintendo, Sega e Atari, con giochi popolari come Mario Bros. e Street Fighter.

Nove persone rischiano fino a otto anni di carcere per commercio di prodotti contraffatti.

Si trattava delle classiche "varianti" che si possono trovare con estrema semplicità negli store cinesi e che, oltre a richiamare design iconici di console del passato, normalmente arrivano nelle mani dei clienti con emulatori freeware e rom preinstallate.

Alessandro Langella, capo dell'unità criminalità economica della Guardia di Finanza di Torino, ha dichiarato all'AFP: "Sono state sequestrate circa 12.000 console su cui erano memorizzati illegalmente più di 47 milioni di videogiochi pirata, per un valore stimato di oltre 47,5 milioni di euro".

L'indagine è scattata dopo che le console importate non sono risultate conformi agli standard tecnici e di sicurezza europei. Questo tipo di operazioni mira a contrastare il commercio illegale di prodotti contraffatti, che danneggia l'industria legittima dei videogiochi e può comportare rischi per la sicurezza dei consumatori.

Questo episodio, inoltre, apre a interessanti scenari in merito alla legalità di questo tipo di device. L'indagine è scattata in virtù di controlli qualità non idonei, ma in caso fossero passati sarebbero state immesse sul mercato senza problemi pur rimanendo dei prodotti illegali in quanto considerati contraffatti per varie violazioni di proprietà intellettuali

 

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