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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Il genere visual novel é, senza ombra di dubbio, uno dei prodotti più interessanti proveniente dal Giappone tanto amato dai videogiocatori. Tanti sono i titoli in grado di definire un genere tanto particolare quanto capace di ritagliarsi una fetta di pubblico sempre più consistente. Alcuni di questi, purtroppo, non riescono però ad uscire dai confini nipponici e divengono dunque di difficile reperibilità per le migliaia di appassionati sparsi per tutto il mondo: oggi noi di Tom's Hardware vogliamo parlarvi di un titolo che dopo tanti anni, ben dieci a dirla tutta, finalmente ce l'ha fatta. Basta dunque perderci in chiacchiere e procediamo con la nostra recensione di 428: Shibuya Scramble, sarà valso l'attesa?

428 ci mette nei panni di cinque personaggi differenti, ognuno con la propria storia tutta da vivere ma con un grosso obiettivo in comune: indagare su un misterioso rapimento che ha portato alla scomparsa della giovane Maria Osawa, catturata mentre aspettava l'arrivo della sorella Hitomi per passare una serata insieme. Cinque personaggi, come detto, ognuno con il suo ruolo.

Il primo che ci troviamo a controllare è Kano, un giovane e ambizioso detective al lavoro sul caso, seguito dall'ex capo degli S.O.S. - una delle gang più importanti di Shibuya - Achi Endo, che si imbatte nel poliziotto a inizio avventura per un puro malinteso, durante il pagamento del riscatto della giovane rapita. Ogni singolo personaggio presente nell'avventura, va detto, risulterà davvero ben caratterizzato e inserito nella storia in maniera sempre perfetta: il titolo è, a tutti gli effetti, uno dei più riusciti esperimenti di narrazione non lineare che si siano mai visti nel mondo dei videogiochi.

Il gameplay di base, come in ogni prodotto del genere, inizialmente non appare particolarmente complesso: abbiamo, dopo la selezione del personaggio, tutta una serie di filmati e dialoghi tesi a spiegarci la situazione e a farci immergere, frase dopo frase, nel ben costruito mondo di gioco. Il nostro momento arriverà quando ci troveremo a dover fare delle scelte - più o meno importanti - che ad ogni modo influiranno sulla storia, la quale verrà di volta in volta plasmata proprio dalle nostre decisioni. Basta un nulla, una scelta azzardata o un "innocuo" errore di valutazione, per vedere conclusa l'avventura di uno dei nostri personaggi. O anche di tutti, dipende soltanto da noi e dalla strada che decideremo di intraprendere.

Non tutto è perduto però: sin dal primissimo scenario, che funge sostanzialmente da tutorial, ci viene mostrata una caratteristica di 428 che, seppur comune a diversi titoli del genere, appare qui curata alla perfezione. Nel momento in cui noi dovessimo compiere una scelta errata con un nostro personaggio, potremo comunque tentare di rimediare prendendo una determina strada con un altro personaggio.

Ebbene sì, una scelta può portare alla fine della storia ma anche sistemare errori commessi in precedenza: ricordate sempre che la narrazione non è lineare, e che dunque potrete ribaltare le sorti del gioco davvero in un attimo, nel bene o nel male. Il passaggio da un personaggio all’altro ci tornerà utile anche nel momento in cui ci dovessimo trovare in una situazione di “keep out”, ovvero quando la nostra avventura non può proseguire se non grazie all’azione di uno degli altri protagonisti.

I nostri protagonisti avranno dieci ore soltanto per risolvere il mistero, dalle 10 alle 20 del giorno 28 aprile, e la massima attenzione è dunque d'obbligo. Il parallelo susseguirsi degli eventi, in quanto rappresentato a dovere, porta chi gioca 428: Shibuya Scramble a non volersi più staccare dallo schermo. Tutti gli intrecci e tutte le possibili strade rendono infatti l'avventura un prodotto davvero imperdibile per gli amanti del genere, forse un po' meno per chi invece si affaccia per la prima volta a titoli del genere.

Sta di fatto che la sceneggiatura su cui si basa il gioco è degna di un film hollywoodiano, dove pur tenendo alta la tensione dall'inizio alla fine non si rinuncia talvolta ad una buona dose di ironia che rende il tutto a tratti più leggero. Il gioco stesso a volte tenderà a non prendersi troppo sul serio e va bene così: il suo obiettivo è quello di intrattenere in vari modi, e riesce a farlo in maniera più che egregia anche attraverso il gran numero di possibilità presenti. Stiamo parlando, per capirci, di ben 85 finali differenti!

Molti di questi saranno i cosiddetti "Bad End" che potremo sistemare con scelte migliori o anche no, per vivere l'avventura in tutte le sue possibili sfumature. Chi ama il genere insomma si troverà davanti ad un gioco che a mio di longevità può offrire davvero molte, moltissime ore di divertimento. Un'ultima menzione d'onore va fatta alla colonna sonora, anch'essa elemento in grado di costruire alla perfezione l'atmosfera presente nel gioco e di fondersi come si deve con l'ambiente circostante e con il relativo comparto sonoro.

Dal canto suo l'ambiente sarà rappresentato tramite centinaia e centinaia di fotografie che porteranno noi e i nostri personaggi in giro per il distretto di Shibuya, dalle centrali di polizia alle piazze cittadine, fino a vicoli malfamati che sarebbe meglio evitare. Tipico stile da visual novel insomma, capace di mantenersi sugli standard che tanto piacciono al pubblico nipponico e che, fortunatamente, da qualche tempo a questa parte riscuotono un certo successo anche all'interno del mercato occidentale.

428: Shibuya Scramble, originariamente uscito nel 2008 su Nintendo Wii e sviluppato dalla software house conosciuta oggi come Spike Chunsoft, è dunque un prodotto più che adatto agli amanti del genere ma che merita l'attenzione di chiunque: la grande cura dei dettagli con cui la storia si presenta è da sola un ottimo motivo per cui prestare considerazione ad un progetto del genere. Se non avete mai avuto l'occasione di provarlo, questo è dunque il momento giusto: è infatti disponibile ora su PC e PlayStation 4. Siete pronti ad un viaggio in Giappone?

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