13 Sentinels: Aegis Rim rinasce su Nintendo Switch | Recensione

La versione per l'ibrida Nintendo dell'avvincente 13 Sentinels: Aegis Rim è l'occasione perfetta di recuperare una perla sottovalutata del 2020.

Avatar di Marco Patrizi

a cura di Marco Patrizi

Editor

A dispetto della disastrosa situazione socio-sanitaria, il 2020 è stato un anno sicuramente positivo in quanto a release videoludiche. Ad alleviare il disagio da isolamento abbiamo avuto titoli del calibro di Persona 5 Royal, Ori and the Will of the Wisps, Final Fantasy VII Remake, Animal Crossing: New Horizons, The Last of Us Part 2, Ghost of Tsushima,
Hades e Demon’s Souls. Tale abbondanza ha senz’altro contribuito a far passare un po’ in sordina l’uscita di 13 Sentinels: Aegis Rim, titolo che già non era accompagnato da un hype particolarmente diffuso.

E dire che il titolo ha ricevuto letteralmente una valanga di recensioni positive (compresa la nostra). Non solo, è stato anche pubblicamente elogiato anche da diversi sviluppatori importanti come Masahiro Sakurai, creatore di Kirby e Super Smash Bros., e Taro Yoko, autore della serie di Nier, che hanno speso parole lusinghiere per l’ultima fatica di Vanillaware.

Certa del valore del lavoro del team capitanato da George Kamitani, Atlus ha deciso dunque di tentare di dare nuovo lustro al titolo con questa conversione per Nintendo Switch. Se avete perso l’occasione di giocarci su PS4 avete dunque una seconda chance per rimediare, dato che, come già la nostra prova iniziale aveva anticipato, 13 Sentinels: Aegis Rim si riconferma un’autentica perla da non sottovalutare.

Anche se non seguite da vicino i team di sviluppo “minori”, il nome Vanillaware potrebbe esservi famigliare per il fatto di essere stessi autori di Odin Sphere, Muramasa: The Demon Blade e Dragon's Crown. Tutti giochi permeati da una vena per lo più high fantasy, anche se dall’approccio tipicamente nipponico, che nella loro nicchia ci hanno sempre regalato atmosfere memorabili. Per questo risulta tanto più impressionante la decisione di George Kamitani di uscire dalla propria comfort zone e concepire una trama di stampo più fantascientifico, un connubio che unisce elementi narrativi ispirati a Neon Genesis Evangelion e Steins;Gate, ma  che fa anche continui e dichiarati riferimenti a capisaldi della cinematografia sci-fi contemporanea.

La storia si svolge principalmente nel 1985, ma si dipana in diversi momenti temporali, dagli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale fino al 2085. I protagonisti sono 13 giovani che condividono un destino in comune: essere chiamati a difendere il Giappone e l’intera Terra dall'attacco di misteriosi “kaiju” denominati Deimos, enormi mostri tecnologici dall'origine sconosciuta il cui scopo sembra essere la distruzione indiscriminata, e che possono essere contrastati solo a bordo dei giganteschi mecha da combattimento chiamati Sentinel. Non tutti i personaggi, però, sono a conoscenza della complessità della situazione, di quanti di loro sono coinvolti nel conflitto e della portata “temporale” in cui si estende. 

Questa è una premessa semplicistica che rischia di sembrare banale, ma Vanillaware riesce a svilupparla in modo accattivante con una progressione narrativa curiosamente non lineare e non sequenziale, che si realizza tramite le diverse storie personali dei singoli personaggi nelle loro rispettive epoche. Coinvolgendo la meccanica dei viaggi nel tempo, le storie dei protagonisti si intrecceranno a vicenda, trovando ognuna il proprio ruolo nel corso degli eventi. 

Nelle prime ore di gioco ci si ritrova inevitabilmente confusi davanti a questi frammenti di storia apparentemente frammentari e convulsi, che daranno origine a molteplici domande più sui protagonisti stessi che sulla minaccia incombente. Andando avanti si capisce che il senso di graduale comprensione è voluto dagli autori, che in questo modo riescono a regalarci degli efficaci colpi di scena e dei momenti di piacevole realizzazione. Seguire la storia di 13 Sentinels: Aegis Rim è come comporre un puzzle: inizialmente si è spaesati e lenti nei primi passaggi, poi man mano ciascun pezzo trova il suo posto e il suo senso, la visione di insieme si fa sempre più visibile e ci si ritrova avvinti nel suo completamento.

Il fascino della storia sta sicuramente nella sua complessità e inter-dipendenza dei protagonisti. Ogni personaggio non è solo chiamato a salvare il mondo, ma combatte per riconciliare i propri desideri e il proprio intimo scopo nella vita.

Il titolo è organizzato in tre sezioni. Nella modalità Storia, dopo un prologo introduttivo, possiamo scegliere via via di quale protagonista portare avanti la trama. Queste sessioni sono in tutto e per tutto delle visual novel in cui i personaggi si muovono in spazi per lo più limitati, analizzano oggetti e intraprendono dialoghi tramite una serie di parole chiave che rimarranno impresse come opzioni di dialogo. Se siete particolarmente “pigri” con l’inglese, vi farà piacere sapere che tutti i testi sono stati tradotti anche in italiano.

Nonostante vengano rappresentate nel classico stile a progressione orizzontale di Vanillaware, sono momenti totalmente scevri di azione e e puramente narrativi. Sono questi i pezzi del puzzle che menzionavamo, capitoli da completare che progressivamente ne sbloccheranno altri per altri personaggi, che andranno a formare progressivamente un reticolo di connessioni.

Pur nella loro semplicità, è in questi segmenti narrativi che si trova gran parte del fascino del gioco, anche grazie allo straordinario comparto artistico che lo accompagna. Vanillaware si è sempre contraddistinta per il suo stile grafico bidimensionale di alta qualità e ricco di dettagli e 13 Sentinels: Aegis Rim è senza dubbio la sua opera visivamente più spettacolare. Ogni scenario sembra un artwork interattivo e i movimenti dei personaggi sono graziati da animazioni fluide ed espressive.

Alla particolare atmosfera drammatica e crepuscolare contribuisce anche l’affascinante colonna sonora a opera del maestro Hitoshi Sakimoto, che conosciamo per aver dato il suo contributo ai precedenti lavori di Vanillaware, ma anche a numerosi altri titoli come Vagrant Story, Final Fantasy XII, Valkyria Chronicles ecc. Anche il doppiaggio, sia giapponese che inglese, si attesta su buoni livelli e riesce a trasmettere le emozioni e le peculiarità di ciascun protagonista.

A supportare la modalità Storia, e la sua complessità, c’è per fortuna un’altra sezione del gioco enciclopedica adibita alla raccolta e organizzazione delle informazioni raccolte durante l’avventura. Una sorta di Wiki interna, per intenderci. Oltre alla descrizione di personaggi e oggetti, è qui che è possibile trovare virtualmente tutti i pezzi del puzzle al loro posto, organizzare le idee e potenzialmente riprendere il filo se si rimane lontano dal gioco per lungo tempo.

13 Sentinels: Aegis Rim non è però puramente una visual novel, ma riserva anche la sua dose di azione. Un’altra modalità diametralmente opposta a quella della Storia, infatti, ci richiede di superare diverse missioni per difendere il Giappone dall'attacco dei Deimos. In questa modalità il gioco imbastisce una commistione tra strategico in tempo reale, tower defense e un tocco di RPG a turni.

All'interno di mappe dall'aspetto molto minimale dovremo affrontare le numerose unità di kaiju che cercano di avvicinarsi a dei terminali da difendere a tutti i costi. È possibile schierare un massimo di sei Sentinelle, ognuna con la propria specializzazione di combattimento, che dovremo quindi organizzare in modo ottimale per affrontare le tipologie di nemici da contrastare. I movimenti delle unità sulla mappa sono automatici e vengono interrotti solo quando arriverà il nostro turno; in quel caso il tempo si congelerà permettendoci si scegliere comodamente la prossima azione dal menu. Se avete familiarità con Final Fantasy, si tratta di una sorta di sistema ATB.

A turno potremo impartire alle Sentinelle di attaccare con varie abilità o muoversi nella mappa. A seconda dell’abilità speciali da utilizzare verranno consumati vari punti PE, che potranno essere ripristinati abbattendo nemici o rimanendo in modalità difensiva, che però costringerà la Sentinella all'immobilità.

Come è facile intuire, è tutto un gioco di ottimizzazione dei turni, degli spazi e dei tempi. Tra una battaglia e l’altra è anche possibile potenziare i mech con bonus e nuove abilità, come barriere o EMP.

Se temete di non essere abbastanza avvezzi ai giochi strategici, sappiate che difficilmente il gioco dimostra una difficoltà particolarmente austera. Il che francamente è un bene, dato che la resa grafica di questi combattimenti non può dirsi particolarmente entusiasmante. Sia le unità controllate che quelle nemiche vengono rappresentate con delle vaghe silhouette che lasciano molto a desiderare in quanto a stile e personalità, e che lasciano che la nostra immaginazione si nutra delle gradevoli animazioni che illustrano le opzioni del menu di attacco.

Questa scarsa riconoscibilità non aiuta soprattutto nelle fasi avanzate del gioco, quando le battaglie possono farsi concitate e confuse.

Il titolo originale su PS4 non era certamente oneroso in termini tecnici e questo ha permesso una conversione su Nintendo Switch assolutamente fedele. Sia in modalità docked che portatile 13 Sentinels: Aegis Rim conserva il suo particolarissimo fascino, puntando tutto sull’eccezionale direzione artistica e la sua estetica minimale. Anche se le battaglie non vi faranno esattamente strabuzzare gli occhi, è nelle sessioni narrative che potrete apprezzare la straordinaria cura e i dettagli visivi che artisti di Vanillaware hanno infuso nel loro mondo in crisi.

Considerando che il progetto originale di George Kamitani comprendeva più contenuti, che sono stati tagliati per mancanza di tempo e budget, ci spiace solo non aver trovato alcuna novità in questa nuova versione.

Leggi altri articoli