13 Sentinels Aegis Rim | Recensione

13 Sentinels Aegis Rim ci trasporta nella sua ricca fantascienza, tra intrighi, misteri, amori e combattimenti contro i Kaiju.

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

L'attesa per 13 Sentinels Aegis Rim è quasi finita. Il nuovo gioco di Vanillaware, dopo il meraviglioso Dragon's Crown del 2013, sta finalmente per arrivare in Occidente e sarà disponibile per tutti a partire dal 22 settembre. L'iter non è stato dei più rosei: annunciato nel 2015, previsto per il 2018 e successivamente rimandato e persino cancellato nella sua versione per PS Vita. Questi intoppi nel percorso di pubblicazione, tuttavia, non devono destare preoccupazioni perché, come già evidenziato nella nostra anteprima, 13 Sentinels Aegis Rim è un gioco dalle interessanti qualità che sa tenere viva l'attenzione con la sua articolata trama.

13 Sentinels: Aegis Rim si differenzia subito dai precedenti lavori dello studio come Muramasa e Odin Sphere incentrati per lo più sull’azione a scorrimento laterale per riportare i personaggi in una dimensione più riflessiva, scegliendo di narrare gli avvenimenti con i tratti di una visual novel o un’avventura grafica dalle poche ma significative interazioni. Lo stile artistico adottato è però inequivocabilmente lo stesso che ha dato vita alle altre opere dello studio, questa volta però raggiunge una profondità maggiore e un dettaglio superiore grazie all’uso dell’illuminazione, sia naturale con i tramonti che artificiale con le luci della città, che permette alle varie componenti dello sfondo di staccarsi per un effetto maggiormente tridimensionale.

Ognuno dei 13 diversi protagonisti, oltre ad essere accuratamente animato, presenta tratti distintivi e una personalità molto caratterizzante che ne favorisce l’identificazione, anche quando nelle prime battute può non essere semplice ricordare i nomi di tutti i personaggi che prendono parte a un’intricata trama di fantascienza che prevede più di un colpo di scena e dove è importante soprattutto il punto di vista di chi racconta. Sebbene, infatti, la storia sia lineare senza reali biforcazioni che cambiano il corso degli eventi, il flusso è presentato come un grande puzzle da ricomporre, in cui ogni tassello può essere girato nell’ordine in cui sceglie il giocatore, salvo alcune limitazioni imposte. Spaziando tra diverse epoche storiche, mescolando riferimenti pop a film e libri, e ponendo l’accento sui sentimenti, si compone un racconto che va seguito fino alla fine. Anche se non si dovessero cogliere tutti i riferimenti al passato, il gioco rimane piacevolmente stimolante.

13 Sentinels Aegis Rim: le due anime

La storia è suddivisa principalmente in due parti distinte ma interconnesse. Nella modalità Avventura si esplorano scenari e si parla con altri personaggi. Parlare direttamente, ascoltare le conversazioni di altri o riflettere su determinati argomenti arricchisce il nostro vocabolario e le possibilità. Dotati infatti di un “Inventario pensieri” possiamo utilizzare le parole chiave sbloccate per interagire con gli altri personaggi o avanzare nella storia. Completato uno dei percorsi narrativi disponibili, ne potremo visualizzare gli altri ancora da scoprire per capire meglio, in caso di indizi già sbloccati, come avanzare in quel determinato percorso. L’interfaccia è sempre stata molto chiara, il che ci ha permesso di concentrarci al 100% sugli eventi senza bloccarci anche se alcuni “trigger” potrebbero non essere così evidenti.

La seconda parte di 13 Sentinels Aegis Rim prevede combattimenti in stile strategico in tempo reale, con pausa tattica quando si seleziona il prossimo attacco. Chiamata semplicemente “Battaglia” è qui che i nostri protagonisti scendono in campo a bordo delle loro Sentinelle per affrontare i Kaiju, nemici via via sempre più forti che adattano sé stessi per renderci la vita più difficile. A tal proposito il gioco presenta 3 diverse difficoltà, la prima ideata per chi non ha particolare interesse nei combattimenti e preferisce immergersi nella storia. La seconda difficoltà equivale a un livello normale, con combattimenti più bilanciati anche se capaci di impensierire solo nelle fasi più avanzate e l’ultima che aggiunge più pepe per chi volesse misurarsi con maggiori sfide. Ogni combattimento può essere ripetuto cambiando la difficoltà prima di avviarlo.

Sebbene i nemici varino un po’ nel corso degli scontri, nonostante si possono far risalire tutti alla tipologia di terra o a quella volante, gli obiettivi in gioco sono limitati soltanto a due compiti: difendi i terminali o elimina determinate tipologie di Kaiju. Le battaglie sarebbero state più avvincenti con una maggiore varietà di situazioni con cui raffrontarsi, anche perché l’ambientazione ricreata in stile simulazione computerizzata non aiuta molto a differenziare uno scontro dall’altro. Ciò che invece ci ha convinti di più è tutta la fase preparatoria prima di uno scontro. In questa fase possiamo visionare gli obiettivi aggiuntivi utili per sbloccare elementi narrativi e scegliere quali personaggi faranno parte della squadra di attacco e quali di quella in difesa che attacca automaticamente dal terminale.

Ogni Sentinella appartiene a una generazione diversa che ne determina l’efficacia contro determinati tipi di nemici e il ruolo in battaglia. Nella schermata preparatoria possiamo controllare quale tipo di Kaiju affronteremo in modo da poter allestire la migliore squadra adatta al compito. Ogni Sentinella può essere personalizzata sia negli attacchi a disposizione e rafforzata nelle statistiche spendendo meta-chip. Oltre ai robottoni da combattimento, possiamo utilizzare delle meta-abilità anch’esse personalizzabili e disponibili in numero limitato durante il conflitto.

Nella nostra anteprima ci eravamo interrogati sull’esistenza di sinergie tra i vari personaggi ed effettivamente nelle prime battaglie i personaggi non hanno ancora sviluppato né relazioni con gli altri né definito al meglio il proprio stile di gioco, aspetti che invece hanno modo di crescere nel corso della partita. Diventa non solo importante il singolo soggetto, ma anche come questo possa rafforzarsi se messo in squadra con un determinato compagno. Per vederne davvero l’efficacia però consigliamo di giocare a una difficoltà elevata; ci è sembrato che per quanto sia comunque curata la parte RTS, l’aspetto centrale sia in tutto e per tutto la storia come dimostra anche la presenza di un archivio che raccoglie termini ed eventi per rendere la trama molto più semplice da seguire dato il rischio di confusione che ne può nascere.

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