Google ha vietato l’utilizzo del servizio di videoconferenze Zoom sui computer aziendali dei propri dipendenti. Il motivo è quello che tutti immaginiamo: la privacy e la sicurezza. La notizia è stata riportata per la prima volta da BuzzFeed News citando una mail che il colosso di Mountain View ha inviato ai propri lavoratori informando che l’app Zoom non avrebbe più funzionato sui computer aziendali.
Il portavoce di Google Jose Castaneda ha poi dato conferma a The Verge dichiarando: “per molto tempo abbiamo adottato la politica di non consentire ai dipendenti di utilizzare app non approvate per il lavoro che sono al di fuori della nostra rete aziendale”. Il portavoce prosegue sottolineando che Zoom non funzionerà più sui terminali aziendali in quanto non soddisfa gli standard di sicurezza dell’azienda per le app utilizzate dai dipendenti. “I dipendenti che hanno utilizzato Zoom per rimanere in contatto con familiari e amici possono continuare a farlo tramite un browser Web o tramite dispositivo mobile” conclude.
Zoom è finita sotto la lente di ingrandimento per motivi di sicurezza, dopo il grande successo avuto durante questo periodo di pandemia. Il fenomeno più ricorrente è identificato come Zoombombing tramite cui persone non autorizzate potevano entrare nelle videoconferenze altrui senza alcun ostacolo. Ma non solo, alcune registrazioni sono state esposte, sono stati condivisi con Facebook dettagli sui dispositivi. Insomma, i problemi riscontrati sono tanti.
La società comunque ha promesso di impegnarsi per individuare e risolvere le falle nella sicurezza. "Nei prossimi 90 giorni, ci impegniamo a dedicare le risorse necessarie per identificare, affrontare e risolvere al meglio i problemi in modo proattivo", spiega Zoom "ci impegniamo anche ad essere trasparenti durante questo processo".
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