Giochi Playstation e Android, tra retrò e moderno
I giochi appartenenti al catalogo Playstation sono le versioni originali, adattate o emulate. Questo approccio porta con se alcuni difetti, che vanno dalla risoluzione bassa e il formato 4:3, o anche il refresh rate non sempre fluido. È possibile accedere a opzioni di adattamento, sia dei comandi, sia della grafica, ma sono soluzioni artificiose che non contribuiscono a migliorare l'esperienza di gioco.
Ovviamente il catalogo è vasto, e include alcuni titoli che hanno scritto la storia dei videogiochi. Per ora sono pochi quelli disponibili, ma altri ne arriveranno.
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Ci chiediamo tuttavia se sia questo l'approccio giusto. La piattaforma hardware, come dimostrano i giochi per Android, è sufficientemente potente da gestire giochi molto più evoluti e belli graficamente. Se questo sarà il metodo d'approccio per tutti i giochi del catalogo Playstation, i veri soddisfatti saranno gli amanti del retrogaming. Un approccio migliore, e certamente più vincente, sarebbe un restyle grafico e un perfetto adattamento ai controlli del Play, poiché in caso contrario il valore aggiunto che Sony può apportare a questo terminale si riduce a poco più di un emulatore. I giochi per PS1, tecnicamente, non sono all'altezza delle nuove creazioni per Android.
Passando ai giochi Android ottimizzati per il controller, siamo di fronte al vero salto di qualità . Abbiamo provato Asphalt 6, N.O.V.A. 2, Splinter Cell Convinction, Backstab, Brothers in Arms 2 e Modern Combat 2. La totalità dei giochi per Android e iPhone se la deve vedere con i controlli a schermo, o adattarsi all'accelerometro interno. In entrambi i casi, seppur siano stati fatti passi da gigante rispetto alle prime versioni, passare da un controller a schermo che costringe a nascondere lo schermo con le dita, a uno fisico, cambia l'esperienza di gioco. Non è una novità , e fin dai primi tempi dell'iPhone molti si chiedevano cosa aspettassero i produttori a presentare un controller compatibile in grado di sfruttare al massimo queste console da gioco mascherate da telefoni, ma la storia ha voluto che aspettassimo fino ad ora, e che fosse proprio Sony a trasformare un telefono in una vera console da gioco portatile.
L'unico neo, come già detto, è il controller analogico, che purtroppo non è mai il massimo, e spesso il d-pad si fa preferire. Il problema principale è che differentemente da un vero controller analogico, i due pad tattili sono meno precisi, e in base al gioco bisognerà impartire i comandi (solitamente di spostamento e mira) strisciando continuamente il dito (come accadeva con il touchscreen), o spostando il dito e mantenendolo in una certa posizione per far ruotare la videocamera; in quest'ultimo caso, purtroppo la sensibilità con i giochi provati è al limite della sufficienza. In altre parole, si gioca meglio, ma l'esperienza non è in alcun modo assimilabile a quella di un vero joystick analogico.
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La presenza del touchscreen aiuta, inoltre, l'interazione con i giochi, rendendo alcune azioni più veloci e dirette. C'è da dire che le versioni per Play hanno ancora qualche difetto.
Nella prova ci siamo imbattuti in casuali blocchi dell'applicazione o, per esempio, nella perdita dell'audio. Siamo però solo all'inizio, e siamo certi che questi problemi saranno facilmente risolvibili, soprattutto se il mercato si popolerà di altri dispositivi simili.