Redmi Note 9 recensione: autonomia al top ma c'è qualche sbavatura

Recensione Redmi Note 9, smartphone Xiaomi basato su processore MediaTek Helio G85 e venduto in Italia a partire da 199,90 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

Ho ultimato la prova del Redmi Note 9 con sentimenti contrastanti. Il rapporto qualità/prezzo di questo nuovo smartphone targato Xiaomi è ottimo come da tradizione, ma c'è qualche sbavatura di troppo a cui l'azienda cinese non ci aveva abituati. La versione oggetto della nostra prova è quella da 3 Gigabyte di RAM che, unitamente al processore MediaTek Helio G85, non convincono appieno lato performance. Di contro, il comparto fotografico segna un netto passo in avanti rispetto alle precedenti generazioni, il tutto condito da un'autonomia che non ha davvero eguali in questo segmento.

Siamo comunque di fronte a uno dei migliori smartphone nella fascia che oscilla tra i 200 e i 250 euro, con il prezzo che tra l'altro scenderà rapidamente, rendendolo ancora più conveniente. Quest'anno però Xiaomi dovrà fare i conti sia con la concorrenza interna (Redmi Note 8 e 8T su tutti), che con quella degli altri brand, che. ormai presidiano questi segmenti in maniera convincente (pensiamo a Motorola, Oppo e Huawei soprattutto). Insomma, la partita è aperta, il Redmi Note 9 dirà certamente la sua ma è ancora troppo presto per decretare un vincitore.

Prestazioni migliorabili, autonomia al top

Le performance di questo Redmi Note 9 mi hanno lasciato un po' l'amaro in bocca. Intendiamoci: non bisogna dimenticare il fatto che si tratti di uno smartphone da 199 euro, per cui occorre comunque livellare il giudizio tenendo ben presente la fascia di prezzo. Chiarito questo, non ci sono dubbi comunque che le precedenti generazioni riescano a fare meglio in quest'ambito. Ho riscontrato qualche incertezza di troppo nel corso dell'utilizzo quotidiano, non necessariamente con operazioni pesanti, e la presenza del MediaTek rispetto allo Snapdragon pesa anche in ambito gaming.

I 3 Gigabyte di RAM non aiutano in tal senso, mi sarebbe piaciuto testare la variante da 4 Gigabyte di RAM. In più, sono abbastanza convinto che la versione Pro del Redmi Note 9, basata sul processore Snapdragon 720G, sia in grado di offrire le performance a cui Xiaomi ci ha abituati. Non è escluso comunque che questo aspetto possa migliorare grazie a successivi aggiornamenti software, tant'è che il recentissimo update che ha portato le nuove patch di sicurezza (maggio 2020) ha messo a disposizione dello smartphone un maggiore spunto. Mi riservo dunque di ritornare tra qualche settimana sulla questione, magari aggiornando la recensione.

Anche lo schermo non mi ha convinto fino in fondo. Si tratta di un pannello IPS LCD da 6,53 pollici, con risoluzione di 1.080 x 2.340 pixel, protetto da un vetro Gorilla Glass 5 e con rapporto di forma in 19.5:9. Ho notato una resa cromatica un po' "slavata", con colori spenti soprattutto al massimo della luminosità. Un aspetto che compromette gli angoli di visuale, mentre rimane molto buona la visibilità all'aperto. Intendiamoci, è comunque uno schermo assolutamente godibile, ma anche da questo punto di vista la precedenti generazioni di Redmi Note riescono a fare meglio.

Tutt'altra situazione invece per quanto riguarda l'autonomia. Redmi Note 9 si impone, di diritto, come uno dei migliori smartphone in assoluto in quest'ambito, a prescindere dalla fascia di prezzo. I 5.020 mAh di batteria fanno inevitabilmente la differenza, senza dimenticare ovviamente il solito ottimo lavoro di ottimizzazione energetica compiuto da Xiaomi. Tutto questo si traduce, con il mio solito utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), in 32 ore lontani dalla presa elettrica a fronte di 7 ore di schermo accesso. Eccezionale, anche perché lo smartphone ha a disposizione anche la ricarica rapida a 18W.

Qualità costruttiva convincente, salto di qualità in ambito fotografico

Il modulo fotografico posteriore, di forma quadrata, è certamente l'elemento maggiormente distintivo del design di Redmi Note 9. La sporgenza dei sensori non crea problemi in termini di ergonomia, con lo smartphone rimane assolutamente stabile anche quando viene poggiato su di un piano. Decisamente intelligente anche l'utilizzo del policarbonato per la scocca che, rispetto al vetro, elimina l'effetto saponetta e agevola il grip. Molto bella la colorazione Green oggetto della nostra recensione (viene venduto anche nelle varianti cromatiche White e Black), ma la back cover trattiene parecchio le impronte.

Rimane comunque uno smartphone grande, impossibile da utilizzare con una mano, anche perché i 199 grammi di peso si fanno sentire. La sensazione tra le mani è però di assoluta solidità, come se appartenesse a una fascia di prezzo superiore. Bella la scelta di eliminare il notch a favore di un foro nello schermo in cui è stata incastonata la fotocamera anteriore, in quanto lascia spazio quasi totalmente allo schermo sulla parte frontale, per quanto le cornici non siano particolarmente risicate. In generale, design e parte estetica che promuovo a pieni voti.

Mi ha convinto appieno la qualità fotografica, che segna un netto passo in avanti rispetto alle precedenti generazioni. Il modulo fotografico posteriore è composto da quattro sensori: 48 Megapixel (obiettivo f/1.8), 8 Megapixel (obiettivo f/2.2 grandangolare), 2 Megapixel (per le macro) e 2 MP (per la profondità di campo). Una configurazione che mostra tutta la sua versatilità nell'utilizzo quotidiano, restituendo ottimi scatti (considerando la fascia di prezzo) sia in diurna che in notturna. Molto buona la quantità di dettagli catturati, così come la qualità dello zoom (si arriva fino a 10X, totalmente digitale), anche con poca luce.

Sempre divertente avere a disposizione un sensore grandangolare, che torna utile in tantissime situazioni. Convincente la modalità ritratto, sia con il modulo fotografico principale che con la fotocamera anteriore da 13 Megapixel, che svolge egregiamente il proprio dovere. Una pecca non poter registrare video in 4K (ci si ferma al Full-HD a 30 fps), con i filmati che risultano comunque in linea con la fascia di prezzo, per quanto subentri non poco rumore digitale in notturna.

Decisamente completo il comparto connettività: Wi-Fi ac dual-band, Bluetooth 5.0, NFC, GPS A-GLONASS Galileo BDS, supporto Dual-SIM, espansione di memoria tramite micro-SD (64 o 128 Gigabyte i tagli di storage), sensore a infrarossi. Plauso a Xiaomi per aver implementato il jack audio da 3.5 mm, componente che sta ormai diventando sempre più rara in ambito smartphone. Manca purtroppo l'audio stereo, con l'unico speaker posizionato in basso che offre un buon volume ma una qualità complessiva che non fa gridare al miracolo, sopratutto a causa della manza di tonalità basse.

La parte software è affidata ad Android 10 personalizzato con la MIUI 11, ma dovrebbe arrivare a breve l'attesissima MIUI 12. Decisamente ben implementato il sensore d'impronte, posizionato sul retro e facilmente raggiungibile con le dita, sempre veloce e immediato nello sblocco.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

199,90 euro per portarsi a casa questo Redmi Note 9 nella versione da 3 Gigabyte di RAM e 64 Gigabyte di memoria interna. Innanzitutto, il consiglio è quello di investire i 30 euro in più richiesti per la variante da 4 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di storage (costa 229,90 euro). Siamo certamente di fronte a una delle migliori proposte in questa fascia di prezzo, senza dubbio. Xiaomi deve però lavorare per limare qualche sbavatura, soprattutto in termini di performance.

La serie Redmi si conferma comunque un punto di riferimento per il rapporto qualità/prezzo. I competitor però iniziano a spingere sull'acceleratore e, probabilmente, per la prossima generazione, Xiaomi dovrà necessariamente far compiere un ulteriore step evolutivo a questa gamma di smartphone. Il Note 9 è comunque il dispositivo ideale per chi cerca tanta autonomia e un buon comparto fotografico, volendo rimanere su una spesa non superiore ai 250 euro.

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