Nella giornata di ieri, Xiaomi ha reso noti i risultati finanziari dell’anno fiscale 2018. L’azienda cinese ha registrato un aumento del fatturato del 52,6% rispetto all’anno precedente, pari a 174,9 miliardi di yuan (circa 26,1 miliardi di dollari). Il produttore di Shenzhen ha beneficiato dell’espansione internazionale con i ricavi internazionali che rappresentano il 40% delle entrate totali con 70 miliardi di yuan (10,4 miliardi di dollari), il 118,1% in più rispetto al 2017.
Xiaomi ha tenuto fede alla promessa fatta da Lei Jun di mantenere i ricavi netti entro il 5%. L’utile netto per il 2018 è stato di circa 13,48 miliardi di yuan (20,1 miliardi di dollari). Come sappiamo, il business di Xiaomi non riguarda solo gli smartphone, ma anche tutti i dispositivi collegati alla sua piattaforma di IoT. Sono gli stessi mercati sui cui l’azienda intende focalizzarsi e investire per i prossimi anni, come vi abbiamo raccontato in questo nostro articolo.
Nonostante il calo delle vendite smartphone del 4,1% a livello mondiale registrato da IDC, è proprio in questo mercato che Xiaomi ha visto un incremento del 29,8% su base annua con ben 118,7 milioni di unità spedite. Le entrate si sono attestate intorno ai 113,8 miliardi di yuan (16,8 miliardi di dollari) con una crescita del 41,3% rispetto al 2017. In questo contesto, gioca un ruolo importante il mercato dell’Europa Occidentale come testimoniato dall’aumento del 415,1% di unità vendute nel 2018.
Ancor più entusiasmanti sono i ricavi del segmento IoT che hanno continuato la loro crescita salendo all’83,9% con 43,8 miliardi di yuan (6,4 miliardi di dollari). I risultati migliori – in questo mercato – sono stati registrati dalle spedizioni di Smart TV (+ 225,5% e 8,4 milioni di unità spedite) ma anche dalle vendite di prodotti come Mi Band, Mi Scooter e Mi Robot.
Come dichiarato dall’azienda stessa, per il futuro il produttore continuerà la propria espansione per consolidare la propria posizione attraverso una strategia diversificata. Per il mercato smartphone, abbraccerà la filosofia multimarca, con i singoli marchi (RedMi, Black Shark, Meitu e Poco) che si rivolgeranno a determinate categorie di utenti. Mentre la casa madre si concentrerà su tecnologie avanzate per affermarsi nella fascia medio-alta e allargherà i propri canali di vendita online e offline entrando in altri mercati nel 2019.
Senza dimenticare l’impegno nello sviluppo e nella diffusione dell’AIoT – ossia l’intelligenza artificiale integrata nei dispositivi dell’Internet of Things – dove l’azienda investirà più di un miliardo di euro nei prossimi cinque anni.
Insomma, si tratta di un anno assolutamente positivo per Xiaomi che ha raggiunto tanti ottimi risultati anche se ancora lontani – in termini di fatturato – da quelli messi a segno, per esempio, da Samsung, Apple o Huawei. Considerando l’andamento del mercato smartphone, è difficile fare previsioni su quelli che saranno i risultati futuri.
Inoltre, Xiaomi ha certamente vissuto un anno d’oro, ma i dati vanno comunque contestualizzati. Per fare un esempio, in molti Paesi europei l’azienda è arrivata ufficialmente solamente nel 2018, per cui inevitabilmente si sarebbe registrata una crescita rispetto all’anno precedente. Staremo a guardare se la strategia scelta da Xiaomi darà i suoi frutti.
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