Mi 10 5G, assieme al fratello maggiore Mi 10 Pro 5G, è il miglior top di gamma che Xiaomi abbia mai realizzato. È il primo dell'azienda che riesce sul serio a giocarsela, in termini di esperienza utente, con i diretti concorrenti targati Samsung, Huawei ed Apple. Di contro però è lo smartphone più costoso mai realizzato dal brand, segno evidente del cambio di marcia imposto dal CEO Lei Jun. Servono infatti 799,99 euro per portarselo a casa, una cifra comunque inferiore a quella richiesta dai big del settore ma che, allo stesso tempo, rappresenta un'evidente scommessa a livello commerciale.
Insomma, non è un mistero che, in media, la gente spenda 800 euro più facilmente per uno smartphone Samsung o Apple rispetto a uno marchiato Xiaomi. La stessa Huawei, azienda ormai ampiamente sdoganata anche in Europa, fatica a stare al passo di queste due aziende nella fascia dei top di gamma. La creatura di Lei Jun non è più però una startup di belle speranze, bensì una realtà consolidata, con punti vendita fisici sparsi per il mondo e un'enorme community alle spalle che, sin dal primo giorno, ne ha abbracciato la filosofia.
Quella stessa filosofia che questo Mi 10 5G, in parte, sconfessa. Xiaomi non si è posta limiti con questo smartphone, per una volta ha accantonato la logica del rapporto qualità/prezzo e ha tirato fuori dal cilindro un prodotto nel quale ho faticato a riscontrare vere e proprie criticità. Come sempre, sarà il mercato a valutare la strategia dell'azienda cinese. Nel frattempo, prima di addentrarci nella recensione, sento di poter esprimere subito un giudizio netto: siamo di fronte al definitivo salto di qualità da parte del brand.
Qualità costruttiva e display al top
Quando si sceglie il vetro per la scocca, si perde sempre un po' in termini di ergonomia. Lo Xiaomi Mi 10 5G non fa eccezione, anche se l'azienda cinese è riuscita a mitigare notevolmente l'effetto "saponetta". Merito della back cover posteriore che, pur caratterizzata da un effetto specchiato (satinata sul modello Pro) riesce ad aumentare decisamente il grip quando lo si impugna grazie agli angoli tondeggianti. Rimane comunque uno smartphone dalle dimensioni importanti (è più lungo di iPhone 11 Pro Max, per intenderci), difficile da utilizzare con una sola mano ma splendidamente costruito.
La sensazione al tatto è quella di un prodotto premium. La curvatura dei bordi (sia anteriore che posteriore) crea un effetto di continuità davvero molto bello. La disposizione verticale delle fotocamere rappresenta un vero e proprio elemento distintivo del retro, aspetto non da poco in un mercato in cui dilaga l'omologazione. Ho apprezzato molto il fatto che la finitura satinata trattenga poco le impronte, mentre ritengo un po' troppo pronunciato lo spessore del modulo fotografico, che rende instabile il Mi 10 5G quando lo si poggia su di un piano. Manca, purtroppo, la certificazione d'impermeabilità.
Di primissimo livello il display, di tipo AMOLED. Rispetto al predecessore Mi 9, dotato di notch a goccia, questa volta la fotocamera per i selfie è stata incastonata in un vero e proprio foro praticato nello schermo. Una soluzione decisamente più accattivante a livello di design, ma anche meno invasiva quando si utilizza il pannello per la fruizione dei contenuti multimediali. La diagonale da 6,67 pollici mette a disposizione un ampio spazio per la navigazione web o per godersi sullo smartphone la propria serie TV preferita, grazie anche alla risoluzione pari a 1.080 x 2.340 pixel, con tanto di supporto allo standard HDR10+ e refresh rate a 90 Hz.
Molto buona la gamma cromatica, mentre avrei preferito una luminosità di picco maggiore. Questo, unitamente al vetro anteriore particolarmente riflettente, può creare qualche grattacapo nella visibilità del display all'aperto durante giornate particolarmente assolate. Praticamente infiniti invece gli angoli di visuale, molto comoda la funzionalità Always-On, anche se potrebbe essere implementata meglio lato software: non vengono mostrate le icone di notifica di tutte le applicazioni, ma solo di alcune compatibili. Infine, funziona benissimo il sensore per le impronte digitali integrato direttamente nello schermo, tra i più precisi e veloci testati.
Prestazioni estreme, ma l'autonomia regge
Non è una novità per uno smartphone Xiaomi offrire una fluidità sopra la media. Xiaomi Mi 10, in quest'ambito, si comporta da vero top di gamma. Del resto, sotto la scocca c'è lo Snapdragon 865 (probabilmente il miglior processore per dispositivi mobili attualmente in commercio), abbinato a 8 Gigabyte di RAM in standard LPDDR5 e 128/256 Gigabyte di memoria a seconda della versione scelta (come da tradizione, non espandibile). Insomma, una piattaforma hardware che difficilmente avrebbe deluso nell'utilizzo quotidiano.
La sensazione è quella di un'estrema velocità in qualsiasi operazione, anche con i videogiochi. In questo aiuta certamente anche il refresh rate a 90 Hz dello schermo che, soprattutto in ambito gaming, migliora inevitabilmente la fluidità dei fotogrammi. Molto buona anche la dissipazione del calore, difficile percepirlo sul retro, anche dopo un lungo utilizzo. Insomma, l'azienda cinese di conferma maestra nell'ottimizzazione delle prestazioni.
Merito anche di un'interfaccia software - la MIUI - che, al netto dei tanti aspetti da affinare, si conferma come una delle migliori del panorama del robottino verde. Siamo ormai giunti alla versione 11, l'aspetto grafico si è evoluto, mettendosi al passo di quello di Android 10. Le funzionalità sono tantissime così come le possibilità di personalizzazione. Da questo punto di vista, la prossima sfida che attende Xiaomi è certamente quella di dover migliorare il supporto software nel tempo.
In ogni caso, nonostante le prestazioni, l'autonomia è buona. La batteria da 4.780 Mah, con il mio solito utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), sono riuscito a coprire circa 16 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di oltre 6 ore di schermo accesso. Un risultato soddisfacente, senza dimenticare la presenza della ricarica rapida a 30W (sia cablata che wireless), con caricabatterie apposito incluso in confezione.
Completissima la connettività: Bluetooth 5.1, Wi-Fi ax dual-band, GPS A-GLONASS BDS Galileo, NFC, porta a infrarossi, supporto eSIM e, ovviamente, 5G. Manca purtroppo il jack da 3.5 mm, mentre ci sono ben due speaker stereo (non viene utilizzata la capsula auricolare) che offrono un volume e una qualità audio in riproduzione davvero sopra la media.
Qualità fotografica, ancora un passetto indietro rispetto ai soliti noti
Sul retro ci sono quattro sensori: il principale da 108 Megapixel è prodotto da Samsung e può contare su un ottica con apertura f/1.7; troviamo poi un grandangolo equivalente 12 mm da 13 Megapixel; ci sono poi altre due fotocamere, entrambe da 2 Megapixel, dedicate rispettivamente alle macro e alla profondità di campo. Non c'è un teleobiettivo, presente invece nel Mi 10 Pro, una mancanza che, assieme ad alcuni aspetti rivedibili della parte software, contribuisce a posizionare il Mi 10 un passetto indietro a dispositivi come Galaxy S20 Ultra 5G e P40 Pro da un punto di vista fotografico.
Le fotografie in diurna sono comunque di ottimo livello, tanto con il sensore principale quanto con il grandangolo. Subentra però un po' troppa perdita di dettaglio in notturna, con l'apposita modalità che tende a saturare la luce artificiale (e non può essere utilizzata con la fotocamera da 13 Megapixel, un peccato). Il passo in avanti rispetto Mi 9 è stato comunque netto, a testimonianza di quanto Xiaomi abbia lavorato sulla gamma Mi 10.
Buoni anche i selfie scattati con la fotocamera anteriore da 20 Megapixel, in grado di realizzare anche un'ottima modalità ritratto. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 8K a 30 fps e anche qui il salto di qualità rispetto allo scorso anno è netto. La stabilizzazione dei filmati rimane comunque un aspetto su cui Xiaomi dovrà migliorare e, per questo motivo, il consiglio è quello di girare in 4K a 60 fps, modalità che aiuta a ottenere immagini maggiormente stabili, anche in notturna.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Non ci sono veri e propri punti deboli in questo Xiaomi Mi 10. Non è probabilmente lo smartphone che consiglierei a chi bada soprattutto al comparto fotografico, semplicemente perché, a queste cifre, si riescono ad acquistare dispositivi in grado di fare meglio in quest'ambito. È però il prodotto ideale per tutti coloro che cercano soprattutto prestazioni supportate dall'autonomia, condite peraltro da un eccellente display, che non gusta mai.
Certo, ci vogliono 350 euro in più rispetto al Mi 9 dello scorso anno. È evidente però come Xiaomi si prepari a giocare una partita differente, facendo macinare vendite al brand Redmi e sfidando direttamente Samsung, Apple e Huawei nella fascia alta del mercato con gli smartphone della gamma "Mi". Una scelta coraggiosa, che sta già facendo discutere molto nella nutrita community di appassionati, ma su cui potremo tirare le somme solo tra qualche mese.