Il mondo degli smartphone è stato scosso da un'innovazione senza precedenti con il lancio del nuovo Xiaomi 14 Pro. Questo flagship, da tempo atteso dagli appassionati di fotografia mobile, ha introdotto una funzionalità rivoluzionaria per la fotocamera: un'apertura variabile a 1024 livelli, la quale offre un controllo senza precedenti sulla profondità di campo e sull'esposizione.
La fotocamera posteriore da 50MP di Xiaomi 14 Pro, conosciuta come Light Hunter 900, è dotata di stabilizzazione ottica dell'immagine (OIS) per garantire scatti nitidi anche di notte. Inoltre, il dispositivo vanta una fotocamera ultragrandangolare e un teleobiettivo con zoom 3.2x dotati entrambi di 50MP e sensori ampi da 1/2,76 pollici, completando un sistema fotografico di alto livello.
A differenza della maggior parte degli smartphone, che offrono un'apertura fissa o solo alcune opzioni di regolazione, lo Xiaomi 14 Pro permette di variare l'apertura da un impressionante f/1.42 fino a f/4.0 in modo fluido. Questa versatilità consente ai fotografi di catturare immagini straordinarie, con uno sfondo sfocato e effetti bokeh spettacolari a f/1.42 e dettagli cristallini a f/4.0. Inoltre, è disponibile una modalità speciale per la fotografia di strada, che offre quattro preset di apertura per un aggiustamento rapido durante gli scatti.
Xiaomi 14 Pro non è il primo smartphone ad utilizzare una tecnologia simile ma è il primo a portarla all'estremo. Huawei Mate 50 Pro aveva un'apertura variabile a 10 step da f/1.4 a f/4.0, esattamente come Huawei P60 Pro, mentre Xiaomi 13 Ultra ha introdotto una doppia apertura da f/1.9 a f/4.0. Il primo smartphone in assoluto ad utilizzare un'apertura variabile è stato il Samsung Galaxy S9 da f/1.5 a f/2.4. Lo Xiaomi 14 Pro porta all'estremo questa tecnologia con 6 lamelle da 55 micron in grado di variare la luce in ingresso su 1024 livelli diversi.
Fintanto che si scatta in modalità automatica, è il software Xiaomi a regolare l’apertura, mentre in modalità Pro si può intervenire manualmente come in una fotocamera tradizionale.
Un vantaggio della presenza di un'ottica con apertura variabile è il notevole controllo sulla profondità di campo. Con una lente fissa a f/1.4, si dispone di un'abbondante quantità di luce che entra nell'obiettivo, ma a costo di un campo a fuoco molto stretto e selettivo. Questa caratteristica può rivelarsi problematica quando si desidera catturare una scena in cui non solo il soggetto in primo piano sia nitido e a fuoco. Qui entra in gioco la versatilità dell'apertura variabile, consentendo di scattare a f/1.42 per isolare un soggetto ravvicinato e a f/4.0 per catturare dettagli di un ampio paesaggio panoramico.
Un ulteriore beneficio di possedere obiettivi di questo calibro è l'effetto Starburst, che si manifesta soprattutto a partire da f/2.0. La disposizione più stretta delle lamelle dell'apertura dà vita al classico effetto in cui le luci notturne si trasformano in "stelle".