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Xiaomi 12 recensione: “Primavera europea”

Xiaomi 12 protagonista della sua recensione completa, con le prove fotografiche, l'analisi delle prestazioni e della sua autonomia, passando per la qualità costruttiva ed il suo display.

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a cura di Marco Cagliero

Penso bastino le dimensioni di questo nuovo Xiaomi 12, presentato proprio oggi dall’azienda con un evento in grande stile che ha visto protagonisti anche altri device, per attirare l’attenzione di tantissimi appassionati del mercato tech. Se volete scoprire però se oltre lo splendore dei 6,28” di diagonale vi sia o meno sostanza, continuate insieme a me il viaggio in questa recensione completa di Xiaomi 12, lo smartphone più "europeo" mai pensato e presentato dal brand cinese Xiaomi!

Dimensioni e costruzione

Il primo impatto con un nuovo smartphone è certamente il più importante. Nello scrivere questa recensione e nel provare nell’effettivo questo dispositivo, vi informo che lo smartphone che stavo utilizzando come principale prima dei test era il Google Pixel 6. Inutile dire che fin dai primi istanti questo device targato Xiaomi mi ha regalato sensazioni al tatto ed all’uso, di una categoria nettamente superiore rispetto proprio allo smartphone di Big G.

Da una parte certamente peso e dimensioni sono due elementi che fanno pendere l’ago della bilancia a favore di Xiaomi 12 ma la realtà è che la maestria con la quale è stato assemblato questo nuovo prodotto Xiaomi, dimostra tutta l’ambizione dell’azienda in un progetto che potremmo definire talmente "sfacciato" da risultare incredibile. Insieme al modello base pensato da Samsung per la famiglia S, si tratta infatti dell’unico vero e proprio device relativamente compatto e maneggevole per la fascia high-end in un mercato moderno fatto di prodotti sempre più grandi ed ingombranti.

Contestualizzando la nazione d’origine del brand questa scelta assume ancora più importanza, quello che io ho definito poco sopra come il progetto che ha portato allo smartphone più europeo di Xiaomi, con dimensioni che strizzano infatti l’occhio più al nostro mercato che non alla madre patria. Le linee stondate seguono in maniera armoniosa sia il profilo frontale che quello posteriore, con un vetro curvo su ambo i lati (opaco al posteriore con un trattamento che renderà impossibile lasciare impronte e segni) che non presenta nessun problema durante l’uso per quanto riguarda i tocchi involontari, donando invece qualità ed eleganza allo smartphone, in abbonata con un frame in alluminio robusto e piacevole alla vista ed al tatto

Il lato superiore e quello inferiore ospitano invece le due uscite stereo di questo Xiaomi 12, con un design “ad onda” delle stesse che ho gradito particolarmente. Lateralmente i tasti accensione e volume trovano spazio entrambi nel lato destro, con quello sinistro completamente pulito e senza tasti di interazione.

Display, una “porticina” di qualità sul mondo

Se la costruzione è quindi ai vertici della categoria, il display non è da meno. Si tratta di un’unità OLED da 6,28” in risoluzione FullHD+, dotata di refresh rate massimo di 120Hz (non si tratta di un pannello LTPO quindi i due unici valori saranno 60Hz ed appunto 120Hz).

Il fatto che il foro per la fotocamera frontale sia stato inserito nella parte centrale superiore rappresenta una scelta che ho apprezzato molto, essendo secondo me il posto più naturale in cui andare a posizionare la selfie cam. Per il resto passando dalle opzioni software dedicate all’elaborazione fine delle immagini, fino alla qualità pura dei colori e dei contrasti che questo pannello è in grado di sprigionare, non mi sento di poter trovare reali difetti a questo display.

Dotato di ottima luminosità di picco - ho portato con me per un weekend ad Atene questo Xiaomi 12 per scrivere la recensione e non ho avuto nessun problema nella visualizzazione dei contenuti anche sotto fortissima luce diretta - sarà infatti possibile godere in ogni contesto di ottimi angoli di visione senza problematicità.

La presenza dei bordi curvi accennati poco sopra potrebbe lasciare scontenti alcuni di voi. La realtà però è che si tratta di una stondatura davvero minima e poco accentuata, con una scelta che è ovviamente solamente di design e non funzionale, ma che alla fine dei conti nel quotidiano non reca nessun problema all’utente (è presente nel software una funzione per indicare la grandezza dell’area in cui ridurre la sensibilità per evitare tocchi accidentali non dovuti durante l’utilizzo).

Da segnalare anche, per i più patiti ed attenti ai dettagli, che la cornice inferiore è leggermente più grande delle altre cornici che contornano il display.

Anima “latina”

La grandezza del display e le dimensioni compatte non sono però l’unico aspetto da apprezzare di questo nuovo Xiaomi 12. A bordo di questo nuovo smartphone, infatti, l’azienda ha deciso di implementare il nuovissimo processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 (nella mia unità in prova in abbinata con 256GB di storage utente).

Si tratta di una scelta che sicuramente premia le performance e la velocità di apertura ed esecuzione delle applicazioni, lasciando però aperto più di qualche interrogativo per quanto riguarda la gestione energetica. Le dimensioni compatte, infatti, non hanno permesso a Xiaomi di inserire un’unità batteria molto capiente, seppur dotata di ricarica rapida come vedremo a breve, con una lecita paura di scarsa autonomia dettata dalla combinazione di potenza e milliamperaggio a disposizione.

Nelle mie giornate di test non sono mai riuscito ad andare oltre le 4 ore e mezza di display acceso, se utilizzato in contesto solo rete mobile. Nelle giornate ad Atene questi dati si sono ulteriormente abbassati a circa tre ore di schermo acceso, con una tendenza al surriscaldamento che purtroppo vi devo segnalare, soprattutto in contesti di scarsa ricezione (come nel caso del roaming internazionale nel quale mi sono trovato) più che in casi di stress intenso con gli applicativi.

Applicativi d'uso comune che quindi sono generalmente sempre pronti all’apertura ed alla loro esecuzione, con però una vita limitata della batteria che dovete per forza mettere in conto. Se da una parte è un risultato comunque logico dato le dimensioni generali di questo Xiaomi 12, coloro di voi che si aspettavano un potenziale battery-phone in forma compatta purtroppo non potranno trovare in questo device una valida scelta.

La potenza non manca quindi, seppur con una scarsa attitudine alla durata ed una tendenza del software proprietario che prova anche contro la volontà dell’utente (tramite processo di chiusura di tanti servizi in background anche quando non richiesto) a preservare il più possibile la carica ed evitare surriscaldamenti. In questo aspetto è interessante segnalare come la realizzazione dei nostri test classici tramite app benchmark di riferimento abbiamo avuto più di un problema, con i processi a lunga durata e forte stress del processore che rilasciavano errori e chiusure delle applicazioni stesse al fine di evitare appunto problemi di calore o consumo.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
Xiaomi 12 1231 3638 423 1518 1684 9963 (59.70 fps) CRASH 13511 78.9 (±7,6) 93945
Oppo Find X5 Pro 988 3420 316 1715 2043 9545 (57,20 fps) 9397 - 5995 (63,8%) 11005 79,4 (±1,7) 102168

Uno smartphone perfetto… part-time?

Entrando nello specifico delle analisi dell’autonomia di questo Xiaomi 12 quindi, come detto poco sopra, non sono mai riuscito in tutte le mie giornate di test a raggiungere le 5 ore di utilizzo in contesto rete cellulare. Si tratta di un dato che tendenzialmente tantissimi di voi valuteranno come insufficiente e assolutamente negativo. La verità è che però i compromessi da accettare per avere fra le mani un terminale così piacevole e "compatto" passano, attualmente, principalmente per il comparto batteria.

Xiaomi prova a mettere una parziale pezza con il supporto alla ricarica rapida da 67W (che diventano 50W in wireless con il supporto anche al reverse wireless charging), con tempi di attesa quindi per una carica completa molto brevi, poco più di mezz'ora per una ricarica completa. Certo che chi è solito stare fuori casa tutto il giorno per lavoro e non ha facoltà di vivere/lavorare con prese della corrente a disposizione, non potrà contare su questo smartphone come compagno affidabile e dalla lunga durata.

Per coloro però che vorranno provare ad ottenere il massimo da ogni mAh in questo Xiaomi 12 (sono 4500 in totale), la MIUI vi offrirà diversi strumenti di risparmio energetico (alcuni già attivati di default quando installerete tutte le vostre applicazioni) in modo da permettere un’autonomia maggiore, in cambio di performance ridotte ed aggiornamenti dei servizi in background ritardati.

Si tratta di un compromesso che non ho voluto accettare nelle mie prove, in fin dei conti si tratta di un terminale top di gamma usato da persone che non vogliono scendere a compromessi lato funzionalità software, con l’attenzione quindi a disattivare tutti i risparmi energetici per le applicazioni social e di produttività.

Rinascimento fotografico a metà!

Per quanto riguarda il comparto fotografico di questo Xiaomi 12, ho voluto sfruttare appiano lo splendido panorama greco di Atene per portarvi tutte le mie considerazioni in merito alle fotocamere a disposizione di questo smartphone.

Per quanto riguarda l’hardware, la fotocamera principale scelta da Xiaomi è rappresentata da un sensore da 50MP (Sony IMX766), in abbinata cin una fotocamera grandangolare da 13MP ed un teleobiettivo con sensore da 5MP. Prima di raccontarvi, o meglio mostrarvi, la qualità degli scatti nei vari contesti in qui ho messo sotto stress questo smartphone, vorrei spendere una parola per quanto riguarda la scelta di design del gruppo di lenti.

A livello estetico, infatti, ho apprezzato moltissimo la scelta dell’azienda, con un blocco fotocamere che è sì sporgente e non a livello con la scocca in vetro satinato al posteriore, ma con un tocco di design veramente convincente e quasi “professionale”. La fotocamera principale che sovrasta le ausiliarie in un’isola sporgente mi ha infatti convinto, con una “placca” in metallo che rappresenta un tratto distintivo di questa nuova serie di smartphone. Ma come si comporta quindi questo Xiaomi 12 alla prova sul campo?

Siamo alle prese certamente con uno smartphone in grado di scattare ottime foto tanto di giorno, quanto di notte. L’appellativo cameraphone, tanto in voga in questo ultimo periodo, non gli si può però essere affibbiato. Non tanto per mancanza di qualità e consistenza negli scatti (che come appena detto è molto elevata), piuttosto per la mancanza di ottimizzazione software e per la mancanza di una lente periscopica adibita allo zoom ottico.

Per quanto riguarda l’ottimizzazione software ho infatti notato, mettendo a paragone negli stessi scenari e negli stessi contesti fotografici questo Xiaomi 12 ed il mio Google Pixel 6, come le foto realizzate dallo Xiaomi mancassero di una corretta gestione HDR, compensando il tutto con una saturazione delle immagini (specialmente il cielo e gli elementi verdi come piante ed erba) in grado di sfasare ed alterare troppo la realtà.

Se quindi alla mancanza hardware di una lente migliore dedicata allo zoom non è possibile ovviamente porre “rimedio”, lato software penso che qualcosa in più potrà essere fatto nel corso dei mesi da parte del brand, con uno stato attuale delle foto e dei video realizzati da questo Xiaomi 12 che rappresenta già da ora un ottimo punto di partenza, specialmente per coloro di voi che gradiscono avere a che fare con scatti già pronti per i social, con colori accesi e contrasti molto forti, seppur distanti dalla reale resa cromatica degli ambienti e delle scene.

Per quanto riguarda la modalità notte, presente e ben funzionante, si tratta di un approccio incentrato sul tentativo di ricavare “più luci” di quante non effettivamente presenti nella scena. Non è ancora chiaro quale degli approcci sia migliore in questi scenari, con alcuni utenti che preferiscono mantenere buie le zone scure e chi invece preferisce avere la massima luminosità possibile nei propri scatti (un esempio pratico di queste differenze di approccio è nella gestione del cielo notturno con alcuni smartphone, come questo Xiaomi 12, in grado di rendere meno nero lo sfondo, andando a falsare la scena originale ma garantendo maggiore illuminazione complessiva).

Per quanto riguarda la fotocamera selfie da 32MP, attenzione a disattivare gli effetti bellezza pre-attivati nel software, per non catturare foto con modalità pelle ultra-liscia che sinceramente non so come facciano ad apprezzare tanto in Cina. Nella media per quanto riguarda la qualità, sia di giorno quanto di notte, nulla di particolare da segnalare in questo comparto.

Per quanto riguarda i video, risoluzione massima 8K a 24fps al posteriore (oppure 4K a 60fps anche in HDR), per una riproduzione cromatica che segue l’approccio fotografico, con una saturazione delle scene quindi molto marcata. Ottima la qualità invece per quanto riguarda fluidità di registrazione ed anche la qualità del suono registrato.

L’area meno occidentale rimane il software

Se da una parte abbiamo dimensioni, qualità del display e qualità fotografica incentrati prettamente sulle esigenze e preferenze del mercato occidentale, il software rimane l’area forse che necessiterebbe di maggiore cura per essere apprezzabile pienamente anche alle nostre latitudini.

Su questo Xiaomi 12 trova spazio la “nuovaMIUI 13 basata su Android 12, nuova fra virgolette perché è veramente difficile andare a segnalare differenze degne di nota rispetto la “vecchia” MIUI 12.5. Si tratta di una skin molto importante a livello grafico ed estetico, in grado di sovrascrivere quasi completamente i dettami di Google.

Se da un lato non mancano funzionalità in grado di estendere le opzioni di personalizzazione (un esempio su tutti il theme-engine proprietario così come anche la personalizzazione per l'Always-on display), credo che una maggiore razionalizzazione dei menu e delle impostazioni, magari con una lieve virata verso la personalizzazione vista per esempio sui Pixel di Google, potrebbe far avvicinare sempre più utenti al mondo Xiaomi, con la MIUI vista ancora oggi per tanti aspetti come la personalizzazione Android più simile ad iOS di Apple a livello visivo.

Xiaomi 12, esperimento riuscito?

Che dire quindi in definitiva di questo Xiaomi 12, arrivati in sede di conclusione della recensione completa. Si tratta di uno smartphone che mi ha soddisfatto, pur lasciandomi quel senso di “vorrei ma non posso”. Per tanti aspetti, infatti, passando dall’autonomia al limite della sufficienza così come per un comparto fotografico al top ma non ai vertici per quanto riguarda hardware e software, l’idea di smartphone top di gamma compatto si infrange contro dei limiti che forse appaiono insuperabili in questo periodo storico per quanto concerne la tecnologia mobile.

Oggettivamente parlando la qualità di questo Xiaomi 12 è certamente inequivocabile, a partire dal processore passando per la qualità del display e per la velocità delle memorie a bordo solo per citare alcuni esempi, con però forse un errore di base concettuale. Per quanto, infatti, il nostro mercato europeo, ed italiano in particolar modo, sia alla ricerca di un terminale compatto e super completo, la realizzazione di uno smartphone di tale calibro rimane un esercizio di stile difficilmente eseguibile, con l’autonomia finale come tallone d’Achille in grado di spaventare gli eventuali tanti ammiratori di questo form-factor.

L’idea che mi sono fatto quindi è quella di un terminale che serva a Xiaomi come proposta intermedia in grado di dimostrare la potenza del brand e della sua visione aziendale, incentrata però più sull’invogliare alla fine l’utente sulla proposta “veramente top” in grado di presentare minori compromessi.

Per chi di voi però aspettava con ansia un’alternativa alle proposte Samsung per questa fascia di mercato, Xiaomi ha certamente dimostrato di essere della partita, con un prodotto fin da oggi maturo, se sarete in grado di accettare gli ovvi compromessi. Le vendite decideranno poi il futuro di questa categoria di prodotti, con la tanto attesa svolta dei device compatti senza compromessi che purtroppo rimane, anche dopo questo Xiaomi 12, soltanto una chimera. Meno distante forse, ma pur sempre lontana.

Voto Recensione di Xiaomi 12



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + Display dai colori vibranti e contrasti accesi, con supporto ai 120Hz

  • + Costruzione ai vertici

  • + Fotocamera principale in grado di effettuare scatti solidi in tutti i contesti

  • + Audio e vibrazione di alta qualità

  • + Ricarica rapida

  • + Nessun problema con sensore di prossimità e sensore di impronte digitali

Contro

  • - MIUI 13 non ottimale per gestione energetica e chiusura dei processi

  • - Autonomia non sufficiente per uso intenso

  • - Tendenza al surriscaldamento frequente

  • - Fotocamere ausiliarie non in linea con le aspettative di un top cameraphone

Commento

Xiaomi 12 prova ad arrivare sul mercato per rappresentare la miglior proposta di smartphone top di gamma "compatto", riuscendoci però solamente a metà. Autonomia ed animo caliente minano infatti un'esperienza utente che per il resto, partendo dal display, passando per la costruzione e fino alle fotocamere, sarebbe di ottima caratura. Si tratta di uno smartphone piacevole ma adatto a determinati utilizzi, con gli heavy-user che purtroppo non potranno contare su di lui come compagno di avventure. Per tutti coloro però alla ricerca di un piccolo gioiellino tascabile e super prestante (conoscendo però la tendenza al surriscaldamento e il software a volte troppo auto-conservativo), la super velocità di ricarica potrebbe spazzare via molte delle ansie da autonomia, rendendo di fatto questo smartphone un'ottima proposta all'interno della scena top 2022.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Xiaomi 12
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