Uno dei maggiori punti di forza di Android 13 (la prima developer preview è già disponibile: tutte le info qui) consiste nella nuova e migliore gestione delle macchine virtuali che ha permesso a un utente – tale Danny Lin – di installare ed eseguire Windows 11 sul proprio Pixel 6.
Nello specifico, la versione installata sul Pixel è la ARM, non la x86: la differenza tra le due versioni sta nel fatto che Windows 11 ARM è progettata per i dispositivi con chip basati su architettura ARM, per l'appunto (si pensi a un tablet o comunque a un "ibrido" come il Microsoft Surface Pro X); Windows 11 x86, invece, è la versione che ritroviamo normalmente sui nostri PC.
È importante specificarlo perché se l'utilizzo di Windows 11 può avere poco senso su uno smartphone, lo stesso non si può dire per il suo utilizzo a bordo di un tablet.
Nel video qui sotto, @kdrag0n fa notare che tutto funziona alla perfezione: l'unica mancanza è l'accelerazione GPU, mentre CPU e memorie garantiscono un'ottima esperienza d'uso.
Booting Windows, logging in, using it a bit pic.twitter.com/r1ws0WFxOg
— Danny Lin (@kdrag0n) February 14, 2022
Lin afferma che Android 13 ha "funzionalità KVM [Kernel-based Virtual Machine] complete". Ovviamente si parla di potenzialità: non è detto che nel momento in cui Android 13 verrà rilasciato chiunque sarà in grado di far girare Windows o Linux sul proprio smartphone. In questa fase (DP1), per replicare un'impresa del genere è necessario ottenere i permessi di root. Lin non ha fornito istruzioni precise, ma potrebbe farlo prossimamente.
Intanto, Mishaal Rahman di Esper sta monitorando i progressi della virtualizzazione di Android da diverso tempo, e il piano apparente è quello di abilitare man mano gli utenti mobile a utilizzare le macchine virtuali come sandbox.
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