Il Gruppo Iliad ha deciso di seguire la propria strada in Italia, abbandonando i tentativi di coinvolgere Vodafone in una joint venture. La decisione arriva dopo il rifiuto da parte di Vodafone della seconda offerta di Iliad per la fusione delle rispettive attività in Italia.
La proposta rifiutata, avvolta nella riservatezza per quanto riguarda tutti i dettagli, includeva una modifica significativa che prevedeva l'eliminazione di un'opzione di acquisto. Questa opzione avrebbe dato a Iliad la possibilità di acquisire in futuro ulteriori quote della joint venture da Vodafone. Nonostante questa battuta d'arresto, Iliad è rimasta ferma nella convinzione che la partnership proposta avrebbe fatto nascere "il più innovativo challenger di telecomunicazioni per l'Italia". L'azienda ha affermato che l'accordo rappresentava la soluzione ottimale per un mercato e un settore delle telecomunicazioni italiani in difficoltà.
Non scoraggiata dal rifiuto, Iliad si impegna a perseguire la sua strategia autonoma, sottolineando il rafforzamento della sua presenza in Italia. L'azienda intende perseguire con forza la conquista di quote di mercato in tutti i segmenti, affermando la fiducia nella propria capacità di prosperare in modo indipendente.
Vodafone, invece, ha confermato che le discussioni con Iliad sono cessate, ma ha precisato che le esplorazioni con altri potenziali partner sono ancora in corso.
"A dicembre abbiamo comunicato che stiamo esplorando opzioni con diverse parti in Italia. Abbiamo interrotto le discussioni con Iliad mentre continuano le interlocuzioni con altre parti", scrive l'azienda in una nota inviata alla stampa.
Nel novembre del 2023, alcune speculazioni avevano indicato Fastweb, di proprietà di Swisscom, come un altro concorrente che si era avvicinato a Vodafone Italia.
Questo recente sviluppo non segna il primo, ma il secondo tentativo di Iliad di acquisire l'unità di Vodafone in Italia. Le operazioni di Vodafone nel Paese sono state messe sotto esame nell'ambito di una più ampia revisione strategica del gruppo. I leader del settore hanno sempre indicato il mercato italiano come difficile, caratterizzato da un'intensa concorrenza e da alti livelli di saturazione.