Vivo X51, punta tutto sulla versatilità della fotocamera | Recensione

Vivo X51 è il primo top di gamma del brand Vivo ad arrivare in Italia, e punta tutto sulle capacità fotografiche.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Vivo esordisce finalmente anche nel nostro Bel Paese, e lo fa con l’X51, uno smartphone che punta tutto, o quasi, sulla fotocamera. La linea di prodotti si estende anche nella parte bassa di mercato con vari modelli, presentati in questa notizia. X51 costa 799 euro, un prezzo che lo pone su una via di mezzo tra i vari top di gamma che compongono la parte alta del mercato, che va dai circa 600 euro ai 1000 euro. La strategia d’ingresso in Italia lascia tuttavia poche speranze di trovare l’X51 a un prezzo più basso di quello indicato, considerando che è in esclusiva con il gruppo Euronics (punti fisici e online), al netto di qualche promozione. Tuttavia non escludiamo che sui grandi shop online sia possibile trovare versioni importate da altri paesi europei a prezzi inferiori.

Vediamo quindi come se la cava l’X51, sarà all’altezza della concorrenza ?

Come è fatto: vetro che sembra velluto

X51 è uno smartphone di qualità, si vede e si sente. La copertura posteriore è in vetro trattato con una speciale tecnica (AG frosting) che lo rende opaco e vellutato. La sensazione sotto alle dita è proprio quella di toccare un velluto a pelo cortissimo. Questa finitura trattiene molto poco le impronte digitali, quasi impossibili da vedere se non in controluce, e anche in questo caso saranno percepite come delle leggere ombreggiature.

Il bordo dello smartphone, lucido, crea un piacevole contrasto con il retro opaco. Lo schermo è ricurvo ai bordi, soluzione che solitamente divide: c’è chi ama questa soluzione e chi preferisce un classico schermo piatto. Il pulsante di accensione e il bilanciere del volume sono nel bordo destro, in una posizione ribassata che permette di raggiungerli (quantomeno il tasto di accensione) con il pollice quando impugnato con una sola mano.

Nel bordo inferiore troviamo l’alloggiamento per la doppia scheda SIM, la porta USB-C e una feritoia dove si nasconde l’altoparlante. Nessun altro elemento è visibile sulla scocca, a parte dei fori dietro a cui si nascondono dei microfoni.

L’elemento che raggruppa i ben quattro obiettivi delle fotocamere è posizionato nell’angolo superiore sinistro, non differentemente da OnePlus 8T o Galaxy Note 20, per intenderci. Sporge abbastanza e quando lo poggerete su un ripiano sarà a diretto contatto con la superficie. Non è una soluzione che ci entusiasma, ma accade con praticamente tutti gli smartphone del momento. Le dimensioni sono pari a 158 x 72 x 8 mm, e un peso di 181 grammi.

Hardware e prestazioni: Snapdragon 765G, perché ?

Vivo ha scelto il SoC Snapdragon 765G. Oggi esistono molti smartphone top di gamma che utilizzano il più potente Snapdragon 865, e che costano anche meno dell’X51. Questa notizia non farà certamente felici i più attenti alle caratteristiche tecniche. Il 765G è presente in smartphone di media gamma, come il OnePlus Nord, LG Velvet o il Mi 10 Lite 5G.

Le differenze principali tra i due chipset sono da ricercare nell’ISP meno potente (scelta singolare, considerando che Vivo punta moltissimo sulle capacità fotografiche di questo smartphone), che limita la potenza di image processing nonché, ad esempio, la risoluzione di registrazione video e delle fotografie. Anche le prestazioni generali e grafiche sono inferiori (Adreno 620 contro l’Adreno 650).

Ciò nonostante dobbiamo dire che nell’uso di tutti i giorni le differenze sono limitate. Lo smartphone è sempre scattante e fluido, quantomeno con le attività classiche di internet e produttività. Con i giochi rileviamo qualche rallentamento e indecisione di quando in quando.

Anche il 765G è abbinato a un modem 5G, il modello X52, che tuttavia raggiunge solo la metà delle prestazioni offerte dall’X55 abbinato allo Snapdragon 865.

Il quantitativo di RAM di 8 GB è più che sufficiente per gli standard odierni, mentre lo spazio di archiviazione è di 256 GB, e non è espandibile. La connettività GPS è completa (A-GPS / GPS / GLONASS / Galileo / BDS), c’è il Wi-Fi 6, l’NFC e il Bluetooth 5.1.

Abbiamo effettuato dei test, che qui potete vedere a confronto con quelli ottenuti nell’ultima recensione del OnePlus 8T. È chiaro che le prestazioni offerte sono decisamente inferiori.

Insomma, non condividiamo molto la scelta di Vivo. La sensazione è quella di acquistare uno smartphone basato su una piattaforma hardware di fascia media, al prezzo di un top di gamma. Tuttavia, se lasciamo i numeri da parte, lo ribadiamo, non possiamo dire di aver riscontrato delle vere limitazioni nell’uso quotidiano. Ma il valore percepito è indubbiamente più basso.

L'effetto benefico della scelta Vivo è il riscaldamento della scocca e del vetro, che anche dopo alcune sessioni di test rimane relativamente fresco.

Schermo: FHD+, OLED e curvo

Anche Vivo opta per uno schermo FHD+ (2376 x 1080 pixel), di dimensioni generose e pari a 6,56”. Il refresh rate è di 90 Hz, qualcosa in più dei 60 Hz classici ma meno dei 120 Hz che iniziano a diffondersi sempre più tra i top di gamma. Vivo indica anche un dato di “velocità di risposta” di 180 Hz, che fa riferimento alla “quantità di volte che lo smartphone verifica se è stato inviato un input”. Non si riporta spesso qualche dato, ma non è qualcosa di anomalo. Una veloce ricerca rivela che smartphone come il RealMe X50 Pro ha la stessa velocità di 180 Hz, il Galaxy S20 e l’Asus ROG II raggiungono i 240 Hz, e il Black Shark 3 addirittura i 270 Hz. Questo dato è più importante in smartphone fatti per giocare, dove si vuole catturare ogni singolo input sullo schermo il prima possibile. In ogni caso, ci fa piacere sapere che anche il Vivo X51 offra un buon valore.

Lo schermo è un modello OLED di Samsung, certificato HDR10+. La luminosità adattiva funziona bene, non ci siamo trovati in condizioni di voler impostare manualmente la luminosità, e anche all’aperto si vede bene. Il nero profondo ed elevato contrasto del pannello OLED aiuta in questo caso. Avremmo desiderato un vetro un po' meno riflettente, in ogni caso. I colori sono regolabili su differenti intensità, così come potrete gestire la temperatura colore. Il risultato è un pannello OLED che è in grado di smorzare i toni saturi intrinsechi della tecnologia e riprodurre toni naturali. Ovviamente se preferite colori accesi ad elevatissimo contrasto, potrete impostarli.

Potrete anche regolare l’impostazione dello schermo a 90 Hz, 60 Hz o lasciare un’impostazione automatica che cambia la frequenza di aggiornamento in base al contenuto. Non è chiaro come lo smartphone ragioni in questo caso, cioè quando applica la frequenza più elevata. Possiamo immaginare che ogni qualvolta ci siano immagini in movimento venga impostata la frequenza più elevata, ma non è qualcosa facilmente individuabile ad occhio nudo. Impostando sempre a 90 Hz avrete i maggiori benefici, anche semplicemente lo scorrimento nei menù è più stabile, con meno effetto ghost. Molto buoni gli angoli di visione, con una perdita minima della luminosità e solo un leggero sfasamento dei colori.

Lo schermo curvo ai lati è, come detto, un parametro da valutare in maniera soggettiva. Personalmente non mi affascina, e ho anche rilevato input non voluti mentre s’impugna, un comportamento ricorrente quando viene adottato questo design. Il trattamento oleofobico è discreto, le impronte rimangono, ma si rimuovono molto facilmente. Insomma, uno schermo con una buon resa tecnica, e una resa discreta per quanto riguarda la copertura a vetro.

Audio, un chip dedicato

Vivo è stato il primo marchio a inserire un chip audio per gestire l’audio ad alta fedeltà negli smartphone, e ha dotato l’X51 con il chip AK4377A che include un DAC a 32-bit e un amplificatore per cuffie.

Vista l’attenzione per la parte audio, ci chiediamo quindi perché Vivo abbiamo deciso di utilizzare unicamente l’altoparlante posto sul fondo dello smartphone, senza utilizzare in contemporanea la capsula auricolare per abilitare un suono stereo. Le prestazioni dell’altoparlante integrato non sono differenti rispetto ad altri smartphone, la qualità è solo discreta, completamente sbilanciata nella parte alta dello spettro audio, con un’assenza quasi totale delle frequenze più basse. Va bene per l’uso in vivavoce, di certo non per ascoltare musica. Con i videogiochi la scelta di non usare l’altoparlante frontale è un autogol, considerando che quando lo impugnerete con due mani bloccherete i fori dietro cui si nasconde l’altoparlante, soffocando l’audio.La qualità della capsula auricolare è invece buona, così come i microfoni. Non abbiamo registrato problemi durante le conversazioni ne lamentele da parte dei nostri interlocutori.

Abbiamo effettuato anche un ascolto con le cuffie incluse nella confezione, e risultati sono stati tutt'altro che buoni. Non stiamo dicendo che la gestione audio dell'X51 non funzioni a dovere, ma semplicemente che le cuffie di serie vanno bene per le chiamate telefoniche e non per ascoltare musica di qualità.

Fotocamera

Il comparto fotocamere è composto da un obiettivo principale da 48 Mpx, F/1.6 con gimbal. Un obiettivo con sensore da 8 Mpx, F/2.2, che ha la duplice funzione da grandangolo (120°) e Super-Macro, con scatto a 2.5 cm. Un altro obiettivo con sensore da 8 MPx con zoom ottico 5X (utilizzato anche per abilitare la funzione HyperZoom 60X), e un quarto obiettivo con sensore da 13 megapixel, 50mm e zoom ottico 2X. La fotocamera anteriore è abbinata a un sensore da 32 megapixel. Testiamo tutte le fotocamere e le modalità.

Iniziamo con una carrellata di foto per mostrarvi il passaggio dall’ottica grandangolare a quella con zoom ottico 5X. Possiamo notare come la qualità rimanga buona su tutti gli obiettivi, quando vengono effettuati scatti in ottime condizioni di luce. I colori sono più saturi del necessario: se cercate la perfezione fotografica, non la troverete in questo smartphone, mentre se cercate un prodotto creativo con cui scattare foto da pubblicare sui social, X51 è perfetto, e i colori saturi non saranno così disdegnati su Facebook o Instagram.

Qui vi mostriamo l’HyperZoom 60X. È chiaro come uno zoom del genere non possa fare miracoli considerando che si tratta di una soluzione digitale. Noi abbiamo mostrato una soluzione estrema, ma in altre condizioni potrebbe tornare utile. In ogni caso lo zoom ottico 5X offre già molta versatilità.

Passiamo alla modalità Super-Macro. Ci sono smartphone che sono in grado di fare meglio, ma anche qui il risultato è soddisfacente.

Qui utilizziamo l’ottica dedicata ai ritratti, che permette di effettuare un effetto bokeh interessante. Il risultato sembra essere un mix tra l'uso di una focale fissa e un intervento software. In ogni caso il risultato è interessante, con il soggetto che si stacca molto dallo sfondo.

Vediamo invece come se la cava in notturna. Il risultato è molto buono, soprattutto considerando che questi scatti sono stati ottenuti con un punta e scatta, senza intervenire sui tempi in maniera manuale e nemmeno utilizzando un cavalletto.

Quando abbiamo realizzato la foto qui sotto, a notte fonda, l'X51 ha impostato un tempo di scatto di oltre 5 secondi. Non abbiamo usato un cavalletto e, chi vi scrive, non ha una mano che si possa considerare "ferma", ma il risultato, come potete vedere, è molto buono.

Vediamo anche come se la cava in controluce, con le varie lenti. Il risultato è soddisfacente, il soggetto in primo piano è abbastanza luminoso e lo sfondo non è bruciato.

Qui mettiamo altre foto generiche scattate con la lente principale

Avremmo voluto testare la modalità Super-Luna, ma in questi giorni la Luna non è in una posizione che ci permetta tale scatto.

Il risultato ottenuto nelle fotografie, soprattutto quelle in condizioni di scarsa luminosità, è da imputare anche al gimbal integrato, che offre qualcosa di più oltre agli stabilizzatori elettronici e ottici. Quest’ultimi permettono di compensare i movimenti della mano di circa 1° nelle varie direzioni, mentre gli stabilizzatori elettronici lavorano a livello di software, effettuando un ritaglio (crop) dell’immagine per compensare i movimenti. Secondo Vivo il suo sistema è in grado di compensare fino a 3° sull’asse verticale e 2° sull’asse orizzontale, quindi con un’efficacia dalle due alle tre volte rispetto ai sistemi tradizionali.

Non è una novità in ambito elettronico, e non parliamo unicamente ai gimbal acquistabili come cavalletti su cui porre gli smartphone. Esistono già sistemi con ottiche sospese (in vari elementi) che compensano il movimento delle mani. L’obiettivo di Vivo è sospeso in un campo magnetico. Si può facilmente notare l’effetto del gimbal, basta inquadrare una scena, muovere lo smartphone e poi fermarsi; noterete che la scena inquadrata non si blocca istantaneamente, bensì l’immagine scorre ancora per una frazione di secondo prima di stabilizzarsi. È l’obiettivo che ha compensato il vostro movimento per arrestarsi poco dopo.

Ovviamente si può ottenere un miglioramento anche nei video, anche se in questo momento abbiamo notato un piccolo difetto. Qui sotto vi mostriamo un veloce video di un minuto per mettere in risalto il problema rilevato. Se notate, finché vi muovete lentamente, il gimbal compensa bene le vibrazioni e l'immagine è fluida e ben ferma. A un movimento più veloce il gimbal non riesce più a compensare e il risultato è una sorta di "immagine a scatti", non più fluida. Ci riserviamo di riproporvi una video di prova al prossimo aggiornamento software per capire se questo problema è risolvibile. Questo risultato si ottiene con lo stabilizzatore su entrambe le impostazioni disponibili.

Software: Funtouch OS

Su Vivo X51 c’è la versione 10 di Android con una personalizzazione Vivo, chiamata Funtouch OS. La personalizzazione è minima, l’esperienza non è così differente rispetto a quella base di Android 10. Tra le caratteristiche negative c’è una perdita di alcune funzioni per la personalizzazione delle home, tra cui una gestione dei widget un po’ ferruginosa e poco personalizzabile. Ad esempio non è possibile selezionare più scorciatoie per volta sulle schermate Home per modifiche di massa, e non abbiamo trovato il modo per rimuovere il widget della ricerca Google, presente di default. Non manca un Always On Display, che si limita alla visualizzazione dell’ora, data e batteria, con alcune grafiche tra cui scegliere.

Quando utilizzate un videogioco, appaiono alcune opzioni che impostano l’hardware alle massime prestazioni e vi permettono di disabilitare le notifiche. Un’applicazione installata di base permette di liberare risorse, mentre un'altra vi porta al portale di Vivo in cui potete leggere le novità. A parte queste due applicazioni, non c’è altro bloatware installato.

Uno Swipe a destra visualizza Discover, uno verso il basso apre la tendina delle notifiche, uno verso l’alto mostra le applicazioni installate.

Non c’è molto altro da dire sul software installato. È un’esperienza Android, senza infamia né lode. Da una parte preferiamo questa scelta a soluzioni molto personalizzate che possono variare, in negativo, l’ergonomia dello smartphone. Dall’altra il confronto con alcuni smartphone concorrenti non permette a Vivo di guadagnare punti.

Autonomia

Vivo utilizza una ricarica rapida a 33W (FlashCharge), che permette di ricaricare la batteria da 4315 mAh del Vivo X51 da 0% al 59% in 30 minuti, e al 100% in un’ora e otto minuti. Non è la ricarica più veloce del mercato, ma è più che sufficiente se avete la necessità di ricaricare velocemente lo smartphone.

L'autonomia è nella media. Utilizzato per un'intera giornata, con gestione di posta elettronica, navigazione web, utilizzo della fotocamera, social network e ascolto musicale, siamo arrivati dopo 12 ore con circa il 20/25% di batteria. Quindi potete gestire un'intera giornata lavorativa, e magari un paio di giorni durante il weekend con un uso più contenuto. La batteria si scarica molto se invece utilizzate i videogiochi, situazione dove il SoC lavora sempre al massimo.

Verdetto

Vivo fa la sua entrata in Italia con uno smartphone top di gamma che offre diverse qualità, ma lascia alcuni dubbi. La scelta di una piattaforma hardware di fascia media non farà felici tutti, considerando che allo stesso prezzo dell’X51, anzi meno, ci sono diversi smartphone più potenti. La scelta non incide negativamente sull’esperienza d’uso, fintanto che il vostro uso primario non siano i videogiochi. In questo caso non possiamo consigliare l’X51.

Lo schermo è di buona qualità, a patto che vi piacciano i modelli con schermo curvo. Il design è bello, mentre l’ergonomia d’uso un po’ meno. Il vetro dietro è bellissimo, l’effetto vellutato molto particolare, ma è un po’ troppo scivoloso. Il sistema operativo non ha particolari pregi ma nemmeno vistosi difetti.

La caratteristica distintiva dell’X51 è anche il suo cavallo di battaglia, e probabilmente il motivo per cui volerlo acquistare: il comparto fotocamere. La presenza di un gimbal permette di scattare foto di buona qualità, anche in notturna, senza necessità di un cavalletto o una mano molto ferma. Ha lo zoom ottico 5X, una modalità super-macro, una fotocamera anteriore da 32 Mpx, una modalità grandagolare e un obiettivo che permette di scattare ritratti molto belli con un effetto bokeh molto accentuato. In breve, ha tutto quello che oggi offre la fotografia su smartphone. Spesso altri modelli fanno a meno di qualcosa, mentre X51 offre tutto e anche di più (il gimbal è una funzione unica al momento). Certo i colori delle fotografie sono un po' troppo saturi, ma è il mix di fotocamere dello smartphone a fare la differenza.

Se siete amanti della fotografia e passate molte ore a fare foto da pubblicare sui social o per vostro ricordo personale, la versatilità dell’X51 è fenomenale. Vogliamo premiare questa caratteristica, e infatti conferiamo il nostro award al Vivo X51 proprio per questa sua peculiarità, nonostante sotto altri punti di vista non sia il meglio del mercato.

Peccato solo per la scelta di Vivo di utilizzare come unico circuito di distribuzione Euronics. Ma probabilmente sarà solo per l’inizio, e probabilmente sarà possibile acquistarlo a prezzo inferiore da alcuni shop che importano dagli altri paesi.

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