Vietare lo smartphone a scuola è inutile, lo suggerisce un nuovo studio

Studio inglese mette in dubbio l'efficacia dei divieti sull'uso degli smartphone a scuola, le restrizioni non hanno un impatto significativo.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Negli ultimi anni, la tendenza a vietare gli smartphone nelle scuole si è intensificata, con i sostenitori di questa misura che citano una serie di benefici, dal miglioramento della concentrazione alla creazione di un ambiente più sicuro. Tuttavia, un nuovo studio condotto nel Regno Unito e pubblicato sulla rivista The Lancet Regional Health - Europe solleva dubbi sull'efficacia di queste politiche, in particolare per quanto riguarda l'uso dei social media e il benessere generale degli studenti.

La ricerca ha coinvolto 1.227 studenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni, provenienti da 20 scuole con politiche restrittive sull'uso del telefono e 10 scuole che invece ne permettevano l'utilizzo. I risultati sono sorprendenti: i ricercatori non hanno trovato alcun legame tra le politiche scolastiche restrittive e una minore fruizione dello smartphone o dei social media, né con un miglioramento del benessere degli studenti.

In particolare, lo studio ha evidenziato che gli adolescenti a cui era vietato usare il telefono a scuola utilizzavano comunque i propri dispositivi per lo stesso tempo durante i giorni feriali rispetto ai loro coetanei a cui era consentito l'uso. In sostanza, il tempo potenzialmente "negativo" trascorso sugli smartphone rimaneva invariato, semplicemente spostato in un altro momento della giornata (presumendo che non ci fossero utilizzi furtivi a scuola).

Questi risultati rappresentano un importante spunto di riflessione per i sostenitori dei divieti scolastici, sebbene dimostrino principalmente i benefici di un piano più olistico per ridurre l'uso degli smartphone e dei social media da parte degli adolescenti durante l'intera giornata. Gli autori dello studio precisano che la loro ricerca non ha esaminato come le politiche restrittive sull'uso dello smartphone a scuola possano influenzare i casi di bullismo o il tempo dedicato alle interazioni faccia a faccia. Inoltre, non ha preso in considerazione le differenze tra i vari tipi di restrizioni o la durata dell'applicazione di queste politiche.

Il governo del Regno Unito è stato un forte sostenitore del divieto degli smartphone nelle scuole, annunciando delle linee guida in merito nel febbraio 2024. Queste linee guida invitano le scuole a creare politiche che funzionino al meglio per loro, ma delineano alcune opzioni, tra cui il divieto totale di portare gli smartphone all'interno dei locali scolastici. Altre suggerimenti includono la consegna degli smartphone all'arrivo o la custodia degli stessi in armadietti.

Anche altri Paesi, come Stati Uniti e Francia, hanno adottato misure per vietare gli smartphone nelle scuole. La governatrice di New York, Kathy Hochul, e il governatore della California, Gavin Newsom, sono tra i sostenitori delle restrizioni sugli smartphone nelle scuole americane.

Questo studio britannico, tuttavia, getta una nuova luce sul dibattito. Se l'obiettivo è ridurre il tempo trascorso dai ragazzi sugli schermi e migliorare il loro benessere, vietare gli smartphone a scuola potrebbe non essere la soluzione più efficace. Il semplice spostamento del tempo di utilizzo in altre ore della giornata non sembra produrre i benefici sperati.

Sarebbe più opportuno, secondo i ricercatori, adottare un approccio più ampio e completo che comprenda anche l'educazione all'uso responsabile della tecnologia e la promozione di attività alternative che possano contrastare l'eccessiva dipendenza dai dispositivi mobili. Ad esempio, coinvolgere le famiglie e fornire agli studenti gli strumenti per comprendere i rischi e le opportunità dei social media potrebbe essere più utile di un semplice divieto.

Questo studio, pur non affrontando tutti gli aspetti legati all'uso degli smartphone a scuola, fornisce un contributo importante al dibattito in corso. I risultati suggeriscono che la questione è più complessa di quanto si possa pensare e che le soluzioni semplicistiche potrebbero non essere quelle più adeguate. La sfida per le scuole e le istituzioni è quella di trovare un equilibrio tra la necessità di garantire un ambiente di apprendimento favorevole e la realtà di un mondo sempre più connesso, in cui gli smartphone sono parte integrante della vita quotidiana, anche dei più giovani.

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