USA-Cina, CIA accusata di spionaggio da una società cinese di cyber-sicurezza

Qihoo 360, importante società cinese di cyber-sicurezza, ha accusato la CIA di oltre dieci anni di attività di spionaggio. Le prove sarebbero emerse confrontando i malware con i documenti di Wikileaks.

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a cura di Lucia Massaro

Qihoo 360, importante società cinese di cyber-sicurezza, ha accusato la CIA di oltre dieci anni di attività di spionaggio. In un post pubblicato sul proprio blog, la compagnia dichiara che sono diversi i settori che sarebbero stati presi di mira dall’Agenzia americana tra cui organizzazioni aeronautiche, istituti di ricerca scientifica, industria petrolifera e agenzie governative.

La presunta attenzione della CIA nei confronti del settore dell’aviazione – si legge – avrebbe come scopo quello di ritracciare le informazioni in tempo reale sui passeggeri del trasporto aereo compreso “l’itinerario di figure importanti”. Le prove che testimonierebbero queste attività di spionaggio sarebbero state trovate – a detta di Qihoo 360 – mettendo a confronto i campioni di malware con il materiale incluso in Vault 7, il documento pubblicato da Wikileaks.

Gli attacchi – che si sarebbero perpetuati per 11 anni da settembre 2008 a giugno 2019 – sarebbero stati portati avanti da un’unità di hacking della CIA, definita APT-C-39 da Qihoo 360. La compagnia cinese scrive nel suo documento di “essere abbastanza sicura che l'arma informatica utilizzata dal gruppo sia la stessa descritta nei documenti di Vault 7”.

La CIA e l'ambasciata cinese a Washington non hanno rilasciato nessun commento sulla questione. Queste nuove accuse fanno seguito a quelle di un’altra società cinese – Qi-Anxin – che ha riportato una situazione analoga lo scorso settembre. Tutto ciò si inserisce nella già delicata guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con i primi che limitano sul proprio territorio le aziende cinesi – come Huawei e ZTE – accusandole di mettere in atto attività di spionaggio in favore del governo di Pechino.

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