Una piccola batteria radioattiva e lo smartphone dura 50 anni

Un'azienda cinese, Betavolt Technology, ha recentemente annunciato lo sviluppo di una batteria nucleare che potrebbe garantire un'autonomia di 50 anni.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un'azienda cinese, Betavolt Technology, ha recentemente annunciato lo sviluppo di una batteria nucleare che potrebbe garantire un'autonomia di 50 anni ai telefoni senza la necessità di essere ricaricati.

La società sostiene di aver miniaturizzato con successo le batterie atomiche, riducendone le dimensioni a soli 15 x 15 x 5 mm, pari a meno di una moneta. Questa compatta batteria sfrutta 63 isotopi nucleari per generare 100 microwatt e una tensione di 3V attraverso il processo di decadimento radioattivo.

Attualmente in fase di test, Betavolt prevede di avviare la produzione su larga scala per applicazioni commerciali come telefoni e droni.

Tuttavia, l'azienda indica anche possibili utilizzi delle batterie nucleari in settori quali aerospaziale, intelligenza artificiale, dispositivi medici, sensori avanzati e micro-robot. Betavolt ha dichiarato di essersi ispirata a dispositivi come pacemaker e satelliti per lo sviluppo di questa tecnologia.

La società ha progetti ambiziosi per il futuro, puntando a potenziare la tecnologia per produrre una batteria da 1 watt entro il 2025. Nonostante la sfida, Betavolt si mostra fiduciosa, affermando che il loro sviluppo è ben avanti rispetto alle istituzioni scientifiche ed aziende europee e americane.

Questa innovativa tecnologia potrebbe rivoluzionare l'elettronica, eliminando la necessità di caricabatterie o power bank portatili. I dispositivi alimentati da queste batterie atomiche potrebbero funzionare continuamente senza degradare in termini di capacità, e durata, durante i cicli di ricarica, come accade alle batterie al litio.

Betavolt ha sottolineato anche la sicurezza della loro batteria nucleare, affermando che non prenderà fuoco o esploderà in risposta a forature o colpi di arma da fuoco, a differenza di alcune batterie attualmente in uso.

L'azienda ha affrontato le preoccupazioni legate alla radiazione, assicurando che la batteria sia sicura per l'uso in dispositivi medici interni al corpo umano, come pacemaker e impianti cocleari.

Sebbene l'idea di batterie nucleari possa sollevare preoccupazioni legate a eventi passati, come il disastro di Chernobyl o l'incidente nucleare di Fukushima, Betavolt ha rassicurato riguardo alla sicurezza, affermando che dopo il decadimento, gli isotopi nucleari diventano rame, non radioattivo e privo di minaccia ambientale.

In sintesi, questa tecnologia sembra provenire da un contesto di fantascienza degli anni '50, ma potrebbe effettivamente rappresentare una nuova rivoluzione nell'utilizzo dell'energia nucleare nel campo dell'elettronica.

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