
Se l'Apple II fece le fortune dell'azienda agli esordi, il successivo Apple III, prodotto tra il 1980 e il 1984, quasi ne segnò la fine. L'Apple III è stato anche il primo al cui sviluppo non collaborò attivamente Steve Wozniak, e forse la pessima riuscita, da un punto di vista ingegneristico, fu dovuta anche a questo.
Jobs impose l'eliminazione totale delle ventole, perché immaginava un dispositivo assai silenzioso e così, al fine di dissipare il calore prodotto dai componenti interni, gli ingegneri realizzarono il cabinet in alluminio.
Tuttavia il case non era correttamente dimensionato rispetto all'hardware interno e questo portò a problemi di surriscaldamento davvero seri, con saldature che si fondevano e riformavano, il display che mostrava testo corrotto e illegibile e addirittura testimonianze di utenti riguardo a floppy disk con segni di bruciature.
Apple III inoltre era molto più costoso rispetto ai rivali CP/M dell'epoca e poteva contare su un numero limitato di applicazioni, quindi sarebbe stato poco appetibile anche se non avesse avuto problemi hardware. Il tentativo costò all'allora giovanissima azienda qualcosa come 60 milioni di dollari a causa della necessità di riparare in assistenza tutti i modelli venduti e riprogettare l'Apple III finché non funzionò correttamente.