TIM vuole il suo miliardo di euro, la storia infinita del canone del '98

Dopo 25 anni, la richiesta dello Stato di oltre 500 milioni di euro raddoppia con gli interessi. La Corte d'Appello approva il rimborso alla telco, ma il Governo ricorre in Cassazione.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il Governo italiano ha avanzato ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello di Roma, che ad aprile ha ordinato la restituzione a TIM di 500 milioni di euro risalenti al canone concessorio del 1998, somma che ora ammonta a circa 1 miliardo di euro a causa degli interessi maturati. La lite tra lo Stato e l'operatore di telecomunicazioni si protrae da 25 anni e verte sul pagamento di un canone nell'anno successivo alla liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni.

La contesa nasce dalla decisione dello Stato di richiedere il pagamento del canone in un periodo in cui, secondo la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, era consentita solo la richiesta di pagamento per i costi amministrativi legati al regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La sentenza della Corte d'Appello ha quindi riconosciuto il diritto di TIM alla restituzione, suscitando la reazione del Governo che ora cerca di ribaltare questo esito in Cassazione.

Un iter processuale molto simile è stato seguito da Vodafone Italia

Il caso può avere significative implicazioni economiche e legali. Analisti di Equita hanno ricordato che Vodafone Italia ha seguito un percorso simile, ottenendo la restituzione di somme pagate e confermando il proprio diritto anche in Cassazione nel 2020. La fiducia di TIM nella positiva risoluzione del processo è quindi elevata.

Da un punto di vista finanziario, secondo analisti di Kepler, una decisione favorevole per TIM potrebbe rafforzare la posizione dell'azienda nel mercato, aumentando la sua leva contrattuale e dando spazio a possibili manovre finanziarie, come l'anticipazione di un dividendo. Questo fattore potrebbe anche compensare eventuali sorprese negative legate all'indebitamento previsto dal piano industriale dell'azienda.

Il risultato finale del ricorso in Cassazione, che potrebbe richiedere tempo, sarà cruciale per determinare l'impatto definitivo di questa vicenda sulla gestione finanziaria di TIM e sulle normative relative al settore delle telecomunicazioni in Italia.

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