L'esame preliminare del bilancio di TIM è atteso durante il CdA del 26 gennaio prossimo. Prima di quella data, in realtà, è stato convocato un nuovo CdA straordinario e un secondo incontro informale per fare il punto sulle nomine e sullo stato di avanzamento del piano industriale di cui si sta occupando Pietro Labriola in qualità di direttore generale.
I due appuntamenti sono fissati rispettivamente per il 21 e il 18 gennaio. Il CdA straordinario, in particolare, cadrà di venerdì, scelta strategica in vista della chiusura delle Borse del fine settimana.
Salvo sorprese, dovrebbe essere proprio il CEO di TIM Brasil Pietro Labriola a prendere il comando dell'azienda come amministratore delegato. Il primo azionista di TIM Vivendi sarebbe d'accordo; la partita, tuttavia, non è ancora conclusa. Labriola, infatti, dovrà vedersela con Alberto Calcagno, attuale AD di Fastweb con un ruolo di azionista nella controllata FiberCop.
La scelta del presidente, invece, è in mano a Cassa depositi e prestiti, azionista di TIM con una quota pari al 9,81%. Al momento, l'unico manager in corsa sarebbe Massimo Sarmi, attuale presidente di FiberCop e di Asstel. È comunque possibile che il presidente non venga nominato a stretto giro, anche se le voci sull'uscita di Salvatore Rossi si fanno sempre più insistenti.
Per quanto riguarda infine la proposta di KKR, si apprende che il fondo statunitense sarebbe ancora in trattativa con alcune banche internazionali per rendere più forte e "irrifiutabile" la sua offerta. Più nel dettaglio, KKR vorrebbe coinvolgere Unicredit e Intesa Sanpaolo, oltre al fondo sovrano dell'Arabia Saudita PIF legato al principe ereditario Mohammed bin Salman. Nelle scorse settimane, il fondo ha manifestato interesse a presentare un'OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) da 0,505 euro per azione per acquisire TIM. L'OPA potrebbe essere finanziata dai colossi di Wall Street JP Morgan, Citi e Morgan Stanley, con cui KKR si sarebbe già accordato precedentemente, ma ora il tentativo è di allargare questa cerchia ad altri istituti di credito di rilevanza internazionale. Per ulteriori sviluppi in questo senso, sarà necessario attendere almeno la fine di gennaio.
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