Ars Technica ha pubblicato nuovi test del processore Qualcomm Snapdragon 810, che troviamo su molti degli smartphone top di gamma usciti negli ultimi tempi, come per esempio l'HTC One M9 o l'LG G Flex 2. Le analisi, svolte dai tecnici di Primate Labs, confermano quanto emerso in precedenza dalle prove di Tom's Hardware: lo Snapdragon 810 ha un problema di surriscaldamento che obbliga il software a ridurne la frequenza per evitare danneggiamenti.
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In sintesi, il test di Primate Labs è progettato per sovraccaricare il processore e farlo scaldare. I processori più veloci riescono a finire prima il lavoro e passano più tempo in idle, riducendo di conseguenza la temperatura. La frequenza effettiva viene misurata ogni cinque secondi. La misurazione tiene conto anche dell'attivazione dei core Cortex-A53, che di tanto in tanto intervengono a sostituire i più potenti Cortex-A57. La loro frequenza può essere maggiore, ma la loro potenza di calcolo è inferiore.
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Ebbene, il test mostra che lo Snapdragon 810 deve ricorrere molto spesso ai meno potenti A53, ma anche che non raggiunge quasi mai la frequenza massima di 2 GHz. Esattamente quello che avevamo rilevato testando l'LG G Flex 2 e l'HTC One M9. Con lo smartphone LG abbiamo anche provato a metterlo in congelatore, scoprendo che facendo così i risultati migliorano subito.
Le prestazioni non sono esattamente identiche su ogni smartphone, perché l'implementazione hardware e il software possono portare a qualche differenza, ma questa è senz'altro una nuova conferma riguardo i problemi dello Snapdragon 810.
Di contro, il Samsung Exynos 7420 dal Galaxy S6, che condivide la stessa architettura big.LITTLE dello Snapdragon 810, riesce a raggiungere e mantenere le massime frequenze più a lungo. I picchi negativi inoltre sono più brevi, evidentemente perché il processore si raffredda meglio e può tornare prima alla massima potenza. Inoltre l'Exynos 7420 deve ricorrere meno spesso ai core LITTLE, vale a dire i Cortex-A53.
"In teoria", scrive Andrew Cunningham, "queste due CPU dovrebbero avere prestazioni quasi identiche. In pratica l'810 va in throttle così presto e così tanto che persino chi usa il telefono per un minuto o due potrebbe vedere un rallentamento".
Riguardo a quest'ultimo dettaglio, nei nostri test il G Flex 2 non ha mostrato rallentamenti durante l'uso normale, il che ci ha portato ad affermare che il problema emerge solo con i benchmark. Alla luce di quanto emerso successivamente ai nostri test, a un confronto con altri esperti e con alcuni nostri lettori, tuttavia, è senz'altro possibile che si sia trattato di un caso fortuito.
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In altre parole, quindi, lo Snapdragon 810 non ha prestazioni all'altezza di uno smartphone di fascia alta del 2015. Forse è colpa dei transistor da 20 nanometri di TSMC, e infatti Qualcomm sta pensando di rivolgersi a Samsung in futuro. O forse le ragioni sono altre, sta di fatto che il problema esiste e sarà meglio pensarci due volte prima di comprare un telefono con questo processore.
Qualcomm dovrebbe comunque superare questo scoglio con lo Snapdragon 820, che sarà il primo SoC a usare l'architettura Kyro sviluppata dall'azienda stessa, e che forse sarà prodotto a 14 nm proprio da Samsung. "Tutto fa pensare che lo Snapdragon 810 sia uno scivolone che non si ripeterà, non il primo di una serie", conclude Cunningham. Speriamo che sia davvero così.
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