Telegram cambia rotta sulla moderazione in seguito all'arresto di Durov

Fondatore di Telegram promette moderazione dei contenuti per contrastare disinformazione e abusi sulla piattaforma di messaggistica

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a cura di Andrea Maiellano

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Il CEO di Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato in Francia con l'accusa di aver permesso attività criminali sulla piattaforma di messaggistica. In risposta, l'azienda ha rimosso dalla sua pagina FAQ le rassicurazioni sulla privacy delle chat private e ha promesso di intensificare la moderazione dei contenuti.

 

La modifica della pagina FAQ di Telegram è avvenuta quasi due settimane dopo l'arresto di Durov. La sezione che affermava che le chat private erano protette e che l'azienda non processava richieste ad esse relative è stata rimossa. Al suo posto, sono state inserite istruzioni su come segnalare contenuti illegali ai moderatori.

Nonostante il cambiamento nella comunicazione, un portavoce di Telegram, Remi Vaughn, ha dichiarato che il codice sorgente dell'app non ha subito modifiche: "Le chat private sono ancora private - anche se si è sempre potuto segnalare una nuova chat in arrivo ai moderatori usando Blocca > Segnala. Chiunque può controllare il codice open source di Telegram e vedere che non ci sono stati cambiamenti".

Telegram's abrupt increase in user count to 950M caused growing pains that made it easier for criminals to abuse our platform

Pavel Durov ha rilasciato la sua prima dichiarazione pubblica dopo l'arresto, ammettendo che la rapida crescita degli utenti di Telegram a 950 milioni ha creato difficoltà che hanno reso più facile per i criminali abusare della piattaforma. Ha promesso di migliorare significativamente la situazione e di condividere presto dettagli sui progressi.

L'arresto di Durov è avvenuto in seguito alle accuse delle autorità francesi che Telegram sia utilizzato per la distribuzione di materiale pedopornografico e il traffico di droga. Secondo l'Associated Press, l'azienda avrebbe rifiutato di cooperare con gli investigatori.

Questi sviluppi sollevano importanti questioni sul bilanciamento tra privacy degli utenti e necessità di contrastare attività illegali sulle piattaforme di messaggistica. La modifica della pagina FAQ e le dichiarazioni di Durov sembrano indicare un cambiamento nell'approccio di Telegram verso una maggiore apertura alla moderazione dei contenuti.

Resta da vedere come queste modifiche influenzeranno l'esperienza degli utenti e se saranno sufficienti a placare le preoccupazioni delle autorità. La vicenda evidenzia le sfide che le piattaforme di comunicazione digitale devono affrontare nel garantire la sicurezza degli utenti mantenendo al contempo la privacy delle conversazioni private.

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