Con il mercato globale dei videogiochi che vale circa 221 miliardi di dollari, non sorprende che sempre più piattaforme di streaming e servizi di app stiano cercando di integrare i giochi nelle loro offerte. Questa è una strategia pensata per trattenere gli utenti più a lungo sulla piattaforma, in un'epoca in cui l'attenzione degli utenti è sempre più difficile da conquistare.
Netflix, già leader nel settore dello streaming, ha introdotto Netflix Games, comprendendo quasi 100 giochi, con titoli popolari come GTA: The Trilogy, Assassin’s Creed e Monument Valley. La piattaforma si distingue anche per i giochi legati alle sue serie originali, come “Love Is Blind”, “The Queen’s Gambit”, e “Stranger Things”. Il servizio di giochi è incluso nell'abbonamento a Netflix e accessibile tramite la sua app su dispositivi iOS e Android. L'utente può scegliere il gioco desiderato e scaricarlo separatamente da Google Play o dall'App Store di Apple. Dal 2021, Netflix ha sperimentato giochi in-browser, tag per gamer e sta testando un servizio di cloud gaming.
I giochi sbarcano su YouTube e LinkedIn
Anche YouTube ha lanciato Playables nel maggio 2024, capitalizzando sul suo ruolo di piattaforma prediletta per live streaming di videogiochi e contenuti ludici. Questa offerta include oltre 75 minigiochi, tra cui Angry Birds Showdown, Cut the Rope e Trivia Crack. Privi di necessità di download, i Playables sono disponibili gratuitamente su desktop, Android e iOS, precedentemente esclusivi per gli abbonati Premium.
L'ultimo a lanciarsi nel trend è LinkedIn, piattaforma nota per il networking professionale, il quale ha fatto il suo ingresso nel settore gaming. In particolare, per ora ha presentato tre giochi: Queens, un gioco stile Sudoku; Crossclimb, un gioco di trivia; e Pinpoint, simile al gioco Connections di New York Times. Disponibili solo per le connessioni di primo grado, questi giochi mirano a rafforzare le relazioni professionali attraverso un'interazione ludica, limitata a una sessione al giorno.
Con questi sviluppi, è chiaro che l'industria dell'intrattenimento è sempre più influenzata dall'integrazione dei videogiochi, dimostrando quanto profondamente il gaming si sia radicato nelle nostre culture digitali e sociali.