Uno smartphone con schermo da 6 pollici comodissimo da impugnare. Ecco Xperia 10, nuovo medio gamma di Sony, il primo (assieme al fratello maggiore Xperia 10 Plus) a proporre un rapporto di forma in 21:9. Quest'ultimo è senza dubbio l'aspetto chiave della nuova creatura dell'azienda giapponese, che in qualche modo fa intravedere quello che potrebbe essere un nuovo standard per il settore dei dispositivi mobili. A patto però di adeguare la parte software che, ad oggi, tutto è meno che ottimizzata per sfruttare a dovere l'aspect ratio in questione.
Utilizzare un dispositivo con rapporto di forma in 21:9 vuol dire avere a disposizione uno smartphone particolarmente stretto e lungo, che riesce tranquillamente a stare in una sola mano, offrendo un'ergonomia che non si vedeva da qualche anno nel settore. Di contro però applicazioni come YouTube, Netflix, Prime Video non sono pensate per un simile aspect ratio, al di là di qualche contenuto nativo in questo formato.
Xperia 10 inoltre non convince appieno per quanto riguarda le prestazioni e la resa fotografica in notturna, mentre offre per il resto un'esperienza utente soddisfacente. I 349 euro di listino rappresentano certamente un freno a livello commerciale, considerando quanto offerto dalla concorrenza nella medesima fascia (pensiamo allo Xiaomi Mi 9 SE, ad esempio). In realtà è già calato al di sotto dei 300 euro e, attorno ai 250 euro, potrebbe dire la sua.
Costruzione ed ergonomia
Sony ha scelto il policarbonato per la scocca di Xperia 10, un materiale sempre meno utilizzato in ambito smartphone. Personalmente lo apprezzo in quanto, rispetto al vetro, offre certamente un grip superiore e, soprattutto, è più resistente agli urti accidentali. Certo, la sensazione al tatto non è quella di un dispositivo premium, ma del resto non stiamo parlando di un top di gamma.
Le cornici sono estremamente ridotte sui due bordi laterali e su quello inferiore, mentre c'è una cornice particolarmente pronunciata superiormente, che ospita la capsula auricolare e fotocamera anteriore da 8 Megapixel. Grazie a questa scelta costruttiva e unitamente al rapporto di forma in 21:9, Xperia 10 è particolarmente comodo da impugnare, senza peraltro che si verifichi il fenomeno dei tocchi involontari sullo schermo.
Di contro però il bordo ridotto sulla parte inferiore crea qualche grattacapo quando lo smartphone viene posizionato in orizzontale, magari per scattare una fotografia. Capita infatti di premere inavvertitamente il tasto virtuale Home, ritrovandosi dunque nella schermata principale senza volerlo. Inoltre, chi ha le mani piccole potrebbe avere qualche difficoltà nel raggiungere la parte alta del display, magari per abbassare la tendina delle notifiche.
I 162 grammi di peso sono ben distribuiti, Xperia 10 risulta perfettamente bilanciato. La doppia fotocamera posteriore presenta una sporgenza, rispetto alla scocca, assolutamente trascurabile. Personalmente non ho avuto alcun problema a inserire in tasca lo smartphone, nonostante il rapporto di forma in 21:9. Lo spessore di 8.4 mm non è contenuto ma comunque in linea con la fascia di prezzo in cui Sony ha posizionato il dispositivo.
I pulsanti fisici (volume e accensione) sono perfettamente raggiungibili, così come il sensore biometrico posizionato lateralmente: il riconoscimento dell'impronta è preciso ma non sempre veloce e questo, in alcuni casi, ne fa perdere l'immediatezza di utilizzo. In ogni caso, a conti fatti, i 21:9 presentano più vantaggi che svantaggi a livello ergonomico, almeno per quella che è stata la mia esperienza quotidiana con Xperia 10.
Display, software e prestazioni
È una sensazione strana utilizzare un display così "allungato" come quello di Xperia 10. Si tratta di un pannello IPS LCD da 6 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.520 pixel, protetto da un vetro Gorilla Glass 5. Come da tradizione Sony, il display offre un'ottima esperienza visiva, con una buona visibilità all'aperto, nonostante la luminosità non sia elevatissima. Convincenti gli angoli di visuale.
Il problema relativo a questo display è certamente la parte software. Chiariamoci: l'interfaccia Sony è perfettamente ottimizzata per i 21:9 così come le applicazioni di sistema, ma così non è per i servizi di terze parti. In tal senso, pensiamo a YouTube, che in automatico riproduce in 16:9, facendo dunque comparire delle grandi bande nere laterali quando si guarda un video. È possibile passare alla modalità a tutto schermo, ma in questo caso il filmato risulta parecchio tagliato.
Discorso analogo per Netflix, dove però c'è qualche contenuto nativo in 21:9. In questo caso, è davvero un piacere sfruttare tutta la superficie dello schermo con un video perfettamente ottimizzato per il rapporto di forma del pannello. Nessun problema con applicazioni come WhatsApp, Facebook o Instagram, se non la dimensione dei pulsanti della tastiera, non particolarmente grandi. Insomma, la sensazione è che si debba ancora lavorare sulla parte software (basata su Android 9).
Di contro però è molto comodo navigare tra i siti web con questo rapporto di forma, perché si riesce a visualizzare una maggiore quantità di informazioni in un'unica schermata (soprattutto quando si leggono i testi). Ecco perché, secondo me, potremmo essere difronte a un potenziale nuovo standard, che necessiterà comunque di tempo per potersi diffondere ed essere abbracciato anche dagli sviluppatori di terze parti.
Luci e ombre per quanto riguarda le prestazioni. Lo scelta dello Snapdragon 630, a 2019 ormai inoltrato, è alquanto anacronistica, anche perché il SoC è abbinato a 3 Gigabyte di RAM e a 64 Gigabyte di storage con standard eMMC. Tutti elementi che, quando Xperia 10 viene messo sotto stress, fanno da "collo di bottiglia", mostrando qualche rallentamento di troppo. Sony, da questo punto di vista, ci ha abituati meglio.
L'esperienza utente rimane comunque assolutamente godibile, ma in questa fascia di prezzo ci sono concorrenti che riescono a fare decisamente meglio in termini di performance. In tal senso, il suo principale rivale è certamente lo Xiaomi Mi 9 SE, che arriva in Italia proprio a 349 euro con 6 Gigabyte di RAM e lo Snapdragon 712.
L'autonomia non fa gridare al miracolo. Con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), sono riuscito a coprire circa 14 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di circa 3 ore di schermo accesso. Insomma, la batteria da 2.870 mAh, nel caso di giornate particolarmente stressanti, potrebbe necessitare di una carica aggiuntiva (c'è la ricarica rapida a 18W).
Comparto fotografico
Sulla parte posteriore è stata posizionata una dual-camera, con sensore principale da 13 Megapixel con obiettivo f/2.0 e secondario da 5 Megapixel f/2.4 per la profondità di campo. La resa in diurna è davvero molto buona (stupisce soprattutto la fedeltà cromatica delle immagini), mentre la qualità cala drasticamente in notturna. Da questo punto di vista, è davvero strano che Sony non abbia implementato il proprio sensore IMX586 da 48 Megapixel, tanto diffuso anche negli smartphone non di fascia alta (pensiamo al Redmi Note 7 Pro di Xiaomi).
La sensazione comunque è che Sony debba ancora lavorare sugli algoritmi di elaborazione dell'immagine, nonostante sia ormai diventata leader indiscussa nella produzione dei sensori fotografici per i dispositivi mobili. È un pò una contraddizione, e in tal senso sono molto curioso di provare Xperia 1 (il prossimo top di gamma dell'azienda giapponese), che potrebbe rappresentare il tanto atteso salto di qualità da questo punto di vista.
Discorso analogo per la fotocamera anteriore da 8 Megapixel con obiettivo f/2.0: bene in diurna, meno in notturna. I video vengono girati fino alla risoluzione 4K a 30 fps e sono nella media. In generale, un comparto fotografico a due facce, che potrebbe certamente migliorare nel tempo con i giusti correttivi software.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Sony Xperia 10 deve vedersela con concorrenti particolarmente agguerriti. I 349 euro richiesti di listino sono troppi rispetto a quanto offerto ma, come già detto in apertura, il prezzo è già calato sotto i 300 euro. Secondo me, quando si posizionerà attorno ai 250 euro, diventerà un prodotto appetibile, soprattutto per tutti coloro vogliosi di cimentarsi con il rapporto di forma in 21:9, che garantisce un'ottima ergonomia a fronte di qualche compromesso.
Certo, difficile possa essere questo lo smartphone della ribalta per Sony, che deve recuperare terreno in ambito mobile. L'azienda giapponese ha comunque efficacemente diversificato il proprio business, e sono certamente altri i settori remunerativi, tra cui impossibile non citare quello gaming con l'ecosistema PlayStation. Staremo a vedere se il nuovo top di gamma Xperia 1 riuscirà a invertire questa tendenza.