Dopo la presentazione di inizio dicembre, lo Snapdragon 855 di Qualcomm si prepara a caratterizzare buona parte degli smartphone Android di fascia alta nel 2019. Negli scorsi giorni l'azienda di San Diego ha consentito alle testate internazionali di poter testare sul campo questo nuovo processore, e oggi sono stati pubblicati i primi verdetti. Tra i più completi c'è certamente il report di Anandtech.
Il noto portale statunitense ha effettuato dei confronti rispetto allo Snapdragon 845, predecessore dell'855, e al Kirin 980 di Huawei, ovvero quello che sarà il principale rivale del SoC Qualcomm. Da un punto di vista squisitamente tecnico, la nuova soluzione del gigante di San Diego condivide molti aspetti con quella dell'azienda cinese: processo produttivo a 7 nm, CPU suddivisa in 3 cluster, utilizzo dei più recenti core di ARM, ovvero i Cortex-A76.
Le novità rispetto allo Snapdragon 845 sono notevoli. L'855 supporta le memorie LPDDR4X e le fotocamere singole fino a 48 Megapixel, il che suggerisce come il comparto fotografico sarà uno degli aspetti al centro dell'attenzione nel mercato smartphone per il 2019. Inoltre, Qualcomm parla di un aumento prestazionale del 20% in ambito grafico e del 45% nella potenza di calcolo, in confronto ovviamente alla precedente generazione.
I risultati nei benchmark sembrano effettivamente confermare queste previsioni. Lo staff di Anandtech ha ottenuto con lo Snapdragon 855 360.000 punti su AnTuTu e 11.200 punti in multi core su Geekbench (3.500 in single core). Risultati comunque molto vicini a quelli del Kirin 980 di Huawei, con un maggiore vantaggio del SoC Qualcomm nel test di AnTuTu (280.000 punti per il SoC dell'azienda cinese).
Di contro però, il Kirin 980 è risultato più performante nei test che, in qualche modo, simulano l'utilizzo quotidiano, come quelli relativi alla navigazione web. In tal senso comunque occorre ricordare come il processore di Huawei sia già installato a bordo di smartphone effettivamente commercializzati, mentre lo Snapdragon 855 è stato provato a bordo di prototipi. Insomma, aspetti su cui bisognerà ritornare più in là, come sempre avviene con i benchmark.
Le premesse sembrano essere dunque positive. Tra l'altro, la nuova GPU Adreno 640, oltre a garantire prestazioni di alto livello, sembra avere un impatto energetico decisamente ridotto rispetto al passato. Un vantaggio che potrebbe riflettersi in maniera importante sull'autonomia. Attendiamo i primi dispositivi con a bordo lo Snapdragon 855 per tirare le somme, e il primo potrebbe essere proprio la versione statunitense del Galaxy S10, in arrivo il 20 febbraio.
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