In una decisione che ha suscitato notevole attenzione, un tribunale distrettuale tedesco ha imposto il divieto di vendita dei dispositivi Lenovo e Motorola in Germania. Questa mossa drastica fa seguito ad una disputa legale riguardante dei brevetti che vede come protagonista la filiale cinese di Lenovo, azienda proprietaria del brand Motorola, ora incapace di commercializzare tutti i suoi prodotti dotati di modulo WWAN. Questo modulo è essenziale per l'accesso a internet mediante rete cellulare.
Conseguentemente, la presenza degli smartphone Motorola, inclusa l'ultima serie Edge 50, sarà completamente assente nel mercato tedesco. L'impatto si è già avvertito sui canali ufficiali: il sito tedesco di Motorola è stato spogliato di ogni riferimento ai prodotti, limitandosi alla vendita di pochi accessori. Analogamente, sul sito tedesco di Lenovo si specifica che la configurazione mobile di alcuni laptop sarà disponibile solo fino ad esaurimento scorte.
L'origine della sanzione imposta a Lenovo e Motorola riconduce a una violazione di brevetti appartenenti a InterDigital, azienda tecnologica statunitense. Quest'ultima ha ottenuto un'ingiunzione contro Lenovo in Germania all'inizio del mese. L'8 maggio, un tribunale di Monaco ha provvisoriamente applicato il divieto di vendita, nonostante Lenovo abbia annunciato l'intenzione di appellare la decisione, contestando l'equità dei termini proposti da InterDigital.
Questo caso non è un'isolata nel panorama tedesco, essendoci stato precedentemente un divieto simile nei confronti dei dispositivi OPPO e OnePlus a seguito di un'altra disputa su brevetti, questa volta con Nokia. Le operazioni di vendita di questi marchi sono riprese dopo la firma di un accordo di licenza globale con l'azienda finlandese.
Lenovo ha inviato alla stampa una dichiarazione che per completezza vi lasciamo di seguito:
“In qualità di leader tecnologico globale Lenovo rispetta l'impegno e gli investimenti che portano innovazione, e siamo sia concessori che titolari di licenze di proprietà intellettuale. Per quanto riguarda il caso Interdigital (IDC), rispettiamo la decisione del Tribunale di Monaco ma non la condividiamo poiché riteniamo che IDC abbia violato i propri obblighi legali di concedere in licenza la propria tecnologia a termini equi, ragionevoli e non discriminatori (FRAND) a Lenovo o ai nostri fornitori terzi. L’accesso a tecnologie conformi a uno standard secondo i termini FRAND è fondamentale per il futuro dell’industria tecnologica globale; continueremo a lottare per la trasparenza nelle trattative sulle licenze e contro le aziende che determinano tariffe eccessive per i loro portafogli di brevetti. L’innovazione deve essere accessibile e a prezzi ragionevoli, e i comportamenti e le tariffe irragionevoli di IDC in materia di licenze globali sui brevetti svantaggiano i clienti in Germania, in particolare i consumatori, riducendo l’accesso alle tecnologie più recenti e facendo aumentare i prezzi dei dispositivi tecnologici. Guardiamo fiduciosi alla successiva fase del procedimento e al nostro appello”.