Display
Gli schermi sono probabilmente l'elemento che più di tutti differenzia il G3 dal G Flex 2, nonostante la diagonale sia sempre da 5,5 pollici. Il G3 fu il primo smartphone commerciale con uno schermo Quad HD, in particolare un IPS LCD da 2.560x1.440 pixel, ma il G Flex 2 si ferma alla risoluzione Full HD (1.920x1.080) e usa la tecnologia flessibile di LG chiamata P-OLED (Plastic OLED).
Il risultato di questa scelta è che il G3 ha uno schermo di migliore qualità, per quanto non perfetto. Non si tratta solo della risoluzione maggiore, ma anche d'immagini meno sgranate con la luminosità ridotta. Inoltre nel caso del G Flex 2 la luminosità minima è sempre troppo alta e lo schermo è fastidioso se si usa il telefono al buio. Quanto alla qualità dei colori, sul G Flex 2 abbiamo neri più profondi e un contrasto un po' più acceso, ma lo schermo del G3 resta il nostro preferito.
L'analisi colorimetrica rivela poi che LG ha lavorato un po' meglio sul G Flex 2 che sul G3. Sul secondo in particolare i rossi sono un po' troppo intensi, e c'è un filtro per la nitidezza troppo aggressivo che invece è del tutto assente sul G Flex 2. È una questione di gusti, ma noi non l'abbiamo trovato per niente fastidioso. Nessuno dei due schermi, comunque, si può mettere tra i migliori del mondo Android, quello è un primato che va a Samsung con il Galaxy S6 e il Galaxy Note 4.
Software e prestazioni
Il G Flex 2 e il G3 sono smartphone molto simili quando si guarda al software, se consideriamo il G3 aggiornato ad Android 5.0 Lollipop. C'è solo qualche dettaglio specifico a fare la differenza. L'interfaccia LG è la stessa, con funzioni come Smart Notice, KnockOn e KnockCode.
Guardando alle modifiche interne di Lollipop, il software di LG non è cambiato granché da quanto abbiamo recensito il G3 l'anno scorso. Cerchi e quadrati dominano ogni parte, con toni delicati pastello. Rispetto ad altre interfacce Android questa è molto meno appariscente ed è allo stesso tempo un discreto allontanamento dal Material Design di Lollipop. L'interfaccia di LG in generale dà l'idea di uno smartphone KitKat, ma la personalizzazione è preponderante.
Le modifiche comunque sono inoffensive e limitate all'estetica. Quanto alle funzioni, il widget Smart Notice combina orologio, previsioni del tempo, schede alla Google Now in un insieme progettato per visualizzare notifiche contestuali, che si adattano al modo in cui usiamo il telefono. Per esempio, se abbiamo una chiamata persa e non abbiamo ancora richiamato, avremo una notifica specifica. Un approccio simile è quello che gestisce i compleanni dei contatti.
LG ci offre anche diverse soluzioni innovative per accendere e sbloccare il dispositivo, come KnockOn e KnockCode. Il primo ci permette di attivare lo smartphone toccando due volte lo schermo, un'alternativa comoda se il telefono è poggiato sul tavolo per esempio. La seconda opzione invece serve per impostare una "bussata speciale" come password. Sul G Flex 2 poi troviamo anche Glance View, che ci permette di visualizzare l'ora e le notifiche scorrendo verso il basso senza sbloccare il telefono.
Il problema più grande in tutto questo sono le prestazioni, un'area in cui nessuno di questi due telefoni brilla rispetto ai concorrenti. Con gli aggiornamenti LG ha migliorato molto le prestazioni del G3 ma c'è ancora qualche problemino (con Lollipop), e lo stesso vale anche per il G Flex 2 nonostante il suo Snapdragon 810.
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