Meglio di James Bond: smart glasses usati per ottenere informazioni personali dei passanti

Due studenti di Harvard hanno creato una demo inquietante che mostra come gli occhiali smart possano utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale.

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a cura di Giulia Serena

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Due studenti di Harvard hanno creato una demo inquietante che mostra come gli occhiali smart possano utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per rivelare istantaneamente identità, numeri di telefono e indirizzi delle persone. Il progetto, denominato I-XRAY, sfrutta tecnologie esistenti come gli occhiali Ray-Ban Meta e database pubblici.

La dimostrazione, realizzata da AnhPhu Nguyen e Caine Ardayfio, evidenzia chiaramente i potenziali rischi per la privacy derivanti dall'uso improprio di dispositivi indossabili in combinazione con l'intelligenza artificiale e i big data. Il sistema utilizza la funzionalità di livestreaming degli occhiali Meta per trasmettere video a un programma che identifica i volti e li confronta con database pubblici, recuperando informazioni personali in tempo reale.

Funzionamento e implicazioni

Nel video dimostrativo, gli studenti riescono a identificare compagni di classe e persino sconosciuti sui mezzi pubblici, ottenendo dati come indirizzi e nomi dei parenti. La tecnologia si basa in parte su PimEyes, un motore di ricerca facciale descritto dal New York Times come "allarmantemente accurato".

Ciò che rende unico I-XRAY è l'uso di modelli linguistici di grandi dimensioni per automatizzare il processo.

Gli autori sottolineano che lo scopo del progetto non è l'uso improprio, ma sensibilizzare sul fatto che questa tecnologia è già realizzabile con gli strumenti esistenti. In particolare, evidenziano come i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) consentano al sistema di funzionare automaticamente, stabilendo relazioni tra nomi e foto da vaste fonti di dati.

Preoccupazioni sulla privacy

La privacy è sempre stata una preoccupazione principale per gli occhiali smart, tanto che Google Glass fallì in parte a causa delle reazioni negative del pubblico all'essere registrati senza consenso in spazi pubblici. Tuttavia, nell'ultimo decennio le persone si sono abituate maggiormente ad essere filmate a causa della diffusione di smartphone e social media.

Ciò che rende inquietanti i moderni occhiali smart è la loro discrezione. I Ray-Ban Meta utilizzati nella demo sono indistinguibili da normali occhiali da sole, rendendo difficile per le persone capire quando qualcuno potrebbe indossare una telecamera sul viso. Sebbene gli occhiali Meta includano una spia luminosa che si accende durante la registrazione, i test hanno dimostrato che spesso passa inosservata, soprattutto in ambienti affollati.

Misure di protezione

Nonostante Meta esorti gli utenti a "rispettare le preferenze delle persone" e a segnalare chiaramente quando si sta registrando, non c'è garanzia che tutti seguano queste linee guida. Gli autori della demo elencano alcuni database di ricerca inversa dei volti e di ricerca delle persone che consentono di disattivare la propria presenza, ma sottolineano l'impossibilità di eliminare completamente la propria presenza online.

Questa dimostrazione serve come monito sulle potenziali minacce alla privacy derivanti dall'uso improprio degli occhiali smart, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e di misure di protezione più efficaci nell'era della realtà aumentata e dell'intelligenza artificiale.

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