Il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha inflitto a Sky Italia una multa di 842.062 euro per numerose violazioni inerenti le attività di telemarketing e invio di comunicazioni commerciali. L'azione deriva da 275 segnalazioni ricevute tra il 1° aprile 2022 e il 28 marzo 2023, che hanno evidenziato l'assenza di adeguate verifiche relative all'informativa e al consenso degli utenti contattati.
Quando parliamo di telemarketing, ci riferiamo a una forma di marketing diretto in cui un venditore sollecita potenziali clienti a comprare prodotti o servizi, solitamente al telefono o attraverso successive telefonate. Questa pratica può essere tracciata fino agli anni '80, periodo in cui le comunicazioni telefoniche diventarono uno strumento di massa, epoca che vide l'ascesa esponenziale del telemarketing come strumento commerciale.
Nonostante la sua efficacia, il telemarketing ha sempre portato con sé problemi legati alla privacy e all'etica. Nei primi anni '90, il crescente disagio pubblico verso le chiamate indesiderate spinse numerosi Paesi a creare normative più stringenti. La pazienza è una virtù, ma quando si tratta di privacy, è un diritto, si potrebbe riferire a questo fenomeno di resistenza verso l'invadenza del telemarketing.
Il Garante ha rilevato che Sky aveva compiuto campagne di marketing telefonico e tramite SMS senza consultare preventivamente il Registro pubblico delle opposizioni. Questo registro permette agli utenti di iscriversi per evitare che le loro linee telefoniche siano contattate per fini commerciali senza il loro esplicito consenso.
Inoltre, è emerso che alcuni consensi erano stati acquisiti tempo addietro, talvolta prima dell'entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Sky conservava i dettagli dei consensi acquisiti da terze parti in file Excel modificabili, rendendo difficile verificarne la validità. In alcuni casi, contravvenendo alla normativa vigente, considerava valido un consenso unico per finalità di marketing e di trasferimento dati a terzi.
Riguardo al GDPR introdotto nell'Unione Europea nel 2018, rappresenta una delle tutele più forti in materia di dati personali e privacy. Esso obbliga le aziende a ottenere un consenso chiaro e inequivocabile per il trattamento dei dati personali dei cittadini europei, una normativa che è stata una svolta nella protezione dei consumatori dal marketing aggressivo.
Oltre alla multa pecuniaria, il Garante ha ordinato a Sky di effettuare controlli campionati sulla liceità delle utenze da contattare e di adottare misure adeguate per garantire che la volontà degli utenti sia chiaramente documentata e rispettata. È stata inoltre proibita ogni forma di trattamento con finalità promozionali dei dati personali relativi ai conti aperti sulla piattaforma Now, a meno che non vi sia un consenso specifico dell'interessato.
Questa sanzione non è la prima per Sky Italia in tema di telemarketing. Già nell'ottobre del 2021, il Garante aveva multato l'azienda per 3,2 milioni di euro in seguito a numerose segnalazioni di chiamate promozionali non desiderate, effettuate senza adeguata informativa o consenso. Questo ennesimo provvedimento rafforza l'attenzione crescente sul rispetto delle normative di privacy e sulla protezione degli utenti da pratiche commerciali invasive e non conformi alla legge.