Shein e Temu nel mirino: addio agli acquisti esentasse in USA

L'amministrazione Biden ha annunciato un giro di vite sulle importazioni a basso costo dalla Cina, prendendo di mira in particolare i giganti Shein e Temu.

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a cura di Andrea Maiellano

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L'amministrazione Biden ha annunciato un giro di vite sulle importazioni a basso costo dalla Cina, prendendo di mira in particolare i giganti dell'e-commerce come Shein e Temu. La proposta di legge mira a chiudere una scappatoia che ha permesso a queste piattaforme di importare determinati beni senza dazi.

Al centro dell'attenzione c'è l'esenzione "de minimis", che attualmente esonera da tariffe e dazi le spedizioni di valore inferiore a 800 dollari. Questa esenzione, pensata per facilitare il commercio internazionale di basso valore, ha permesso ai rivenditori cinesi di inondare il mercato americano con oltre un miliardo di spedizioni annuali di abbigliamento, tessuti e altra merce a prezzi scontati.

L'afflusso di importazioni a basso costo ha creato un campo di gioco impari a livello nazionale.

Il presidente Biden ha accusato questi giganti del commercio cinese di sfruttare impropriamente questa politica, definendoli prodotti "insicuri e commerciati in modo sleale".

Ha dichiarato: "Negli ultimi dieci anni, il numero di spedizioni che entrano negli Stati Uniti rivendicando l'esenzione de minimis è aumentato significativamente, da circa 140 milioni all'anno a oltre un miliardo all'anno".

Secondo Biden, questa situazione ha messo in difficoltà i rivenditori statunitensi come H&M e Zara, che faticano a competere. Oltre a danneggiare le imprese americane, l'abuso dell'esenzione tariffaria complicherebbe l'applicazione delle leggi commerciali statunitensi, dei requisiti di salute e sicurezza, dei diritti di proprietà intellettuale e delle norme di protezione dei consumatori.

Tra le soluzioni proposte c'è quella di rendere le importazioni già coperte da dazi commerciali statunitensi non idonee all'esenzione de minimis. Attualmente, questo riguarda circa il 40% delle importazioni totali, incluso il 70% dei tessuti e dell'abbigliamento cinese.

L'Import Security and Fairness Act, attualmente in esame alla Camera, eliminerebbe automaticamente le esenzioni dai dazi per le importazioni da qualsiasi paese presente nella Priority Watch List del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti. Questa lista include non solo la Cina, ma anche Argentina, Cile, India, Indonesia, Russia e Venezuela.

Se un'eliminazione totale non fosse possibile, si sta considerando almeno di escludere i prodotti tessili e di abbigliamento dall'esenzione. Inoltre, l'amministrazione raccomanda di richiedere divulgazioni di dati più dettagliate, come i numeri di classificazione tariffaria a 10 cifre e informazioni aggiuntive sugli individui che utilizzano l'esenzione.

Questa stretta si allinea con gli sforzi più ampi della Casa Bianca per contrastare l'influenza economica della Cina e proteggere le industrie nazionali, includendo restrizioni sulle importazioni di elettronica e incentivi alla produzione di veicoli elettrici negli Stati Uniti.

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