Secondo Trump gli USA hanno tutte le risorse per produrre gli iPhone localmente

Le tariffe di Trump al 104% sulla Cina scattano a mezzanotte, ma secondo il presidente gli iPhone possono tranquillamente venire prodotti negli USA.

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a cura di Andrea Maiellano

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La visione di Trump per la produzione di iPhone in America si scontra con la realtà industriale globale. Il presidente eletto ha annunciato tariffe del 104% sui prodotti cinesi che entreranno in vigore a breve, una mossa che colpirà direttamente Apple e la sua complessa catena di approvvigionamento. Secondo la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, Trump è fermamente convinto che il colosso di Cupertino possa trasferire la produzione degli iPhone sul suolo americano, ma gli esperti del settore e le dichiarazioni passate di Tim Cook raccontano una storia molto diversa.

Durante un briefing alla Casa Bianca, rispondendo a una domanda di Maggie Haberman del New York Times sui posti di lavoro che Trump spera di creare con queste tariffe, Leavitt ha delineato una visione ambiziosa: "Il presidente vuole aumentare i posti di lavoro nel settore manifatturiero qui negli Stati Uniti, ma guarda anche alle tecnologie avanzate. Si interessa all'IA e ai settori emergenti che stanno crescendo in tutto il mondo, in cui gli Stati Uniti devono essere leader".

Quando sollecitata specificamente sulla produzione di iPhone, la portavoce ha risposto con sicurezza: "Trump crede che abbiamo la manodopera, la forza lavoro e le risorse per farlo. Come sapete, Apple ha investito 500 miliardi di dollari qui negli Stati Uniti. Quindi, se Apple non pensasse che gli Stati Uniti possano farlo, probabilmente non avrebbero messo sul tavolo quella grossa somma".

Tuttavia, il riferimento di Leavitt all'investimento di Apple risulta fuorviante. L'annuncio dell'azienda di febbraio, che prometteva "più di 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni", non conteneva alcun accenno all'assemblaggio di iPhone in America. Il comunicato si concentrava invece su ricerca e sviluppo, produzione di chip in Arizona, server per l'IA a Houston, produzioni Apple TV+ e un'accademia nel Michigan.

La manifattura di iPhone in America rimane un fantasioso miraggio.

Un recente articolo di 404 Media spiega in dettaglio perché un iPhone prodotto negli Stati Uniti sia "pura fantasia". Le barriere non sono solo economiche ma strutturali e legate a competenze manifatturiere specifiche che l'America ha perso nel tempo a favore dell'Asia.

Tim Cook, CEO di Apple, ha affrontato questo argomento diverse volte in passato, offrendo una prospettiva molto diversa da quella dell'amministrazione Trump. In un'intervista a "60 Minutes" nel 2015, Cook spiegava: "La Cina ha messo un'enorme attenzione sulla manifattura. Gli Stati Uniti, col tempo, hanno smesso di sviluppare competenze professionali di questo tipo. Potremmo radunare tutti i costruttori di stampi e matrici degli Stati Uniti nella stanza in cui siamo seduti adesso. In Cina, servirebbero diversi campi da football".

Nel 2017, durante un evento Fortune, Cook ha ulteriormente chiarito: "La verità è che la Cina ha smesso di essere il paese con bassi costi di manodopera molti anni fa, e questo non è il motivo per andare in Cina dal punto di vista della fornitura. La ragione è la competenza e la quantità di competenze in un'unica località, e il tipo di competenza. I prodotti che realizziamo richiedono strumenti davvero avanzati e la precisione necessaria è all'avanguardia, e la competenza negli strumenti è molto profonda lì".

Di fronte all'imminente entrata in vigore delle tariffe, Apple ha adottato misure preventive accumulando scorte di iPhone negli Stati Uniti, una strategia che permetterà all'azienda di attenuare temporaneamente l'impatto economico evitando aumenti di prezzo immediati. L'industria tecnologica attende con ansia una risposta pubblica da Apple sui suoi piani futuri in questo scenario di crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina.

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Trump non sa nemmeno da che parte è girato, e lo conferma ogni volta che apre quella ridicola bocca.
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Se non altro QUESTO dimostra il dilettantismo di trump e soci nelle questioni socio-economiche. In effetti non tanto dissimile dalla melone & company. Mmmm.... ho preparato tanto popcorn ....
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Trump non sa nemmeno da che parte è girato, e lo conferma ogni volta che apre quella ridicola bocca.
nessuno sa da che parte è girato, visto che da entrambi i buchi esce solo M3rd@
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Questo è uno che ha mandato in bancarotta dei casinò, cosa ci dovremmo aspettare di diverso?
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se il piano di Trump di ritornare al nazionalismo avesse successo, mi immagino gli elogi che ne seguirebbero da parte della classe media dei lavoratori
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