Google ha rilasciato negli ultimi giorni sul portale dedicato agli sviluppatori la versione alpha della Jetpack Core Performance Library e per l'occasione ha diffuso il primo elenco di dispositivi che supportano la classe di prestazione 12, la più elevata al momento disponibile per i device Android.
Come abbiamo visto solo qualche giorno fa nel nostro approfondimento, le classi di prestazione (Performance Class) sono una serie di parametri quantitativi individuati in collaborazione con i principali produttori di smartphone, pensati per l'utilizzo da parte degli sviluppatori di app Android.
Per esempio la Classe 12, ossia la più elevata al momento disponibile, include ma non si limita a questi criteri, che regolano soprattutto l'elaborazione e la visualizzazione dei contenuti multimediali a bordo dei device:
- Almeno 6GB di RAM
- Display da almeno 400dpi e risoluzione minima 1080p
- Almeno 120MB/s di scrittura sequenziale, 250MB/s di lettura sequenziale, 10MB/s di scrittura casuale e 40MB/s di lettura casuale
- Fotocamera posteriore da almeno 12MP in grado di registrare video in 4K a 30fps
- Fotocamera frontale da almeno 4MP in grado di registrare video in 1080p a 30 FPS
Le classi di prestazione, precisa Google nel suo ultimo post, rispondono al bisogno condiviso di un sistema unico e oggettivo per le ottimizzazioni in scala delle app Android. A questa chiamata hanno risposto molte delle principali aziende, tra cui Oppo, OnePlus, Vivo e Xiaomi, oltre ovviamente alla stessa Google.
L'elenco dei device che rispondono alla classe di prestazione 12 per il momento include dunque questi smartphone:
- OnePlus 10 Pro
- Oppo Find X3 Pro
- realme GT 2 Pro
- Vivo X60 Pro+ e X70 Pro+
- Xiaomi Mi 12 e Mi 12 Pro
- Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro
Notate un grande assente tra questi flagship? Esatto, è proprio Samsung con la sua serie Galaxy S22. I colleghi di 9to5Google hanno verificato questa notizia per mezzo dell'applicazione Inware, dove effettivamente il Samsung Galaxy S22 Ultra riporta la dicitura "No Class" alla voce Performance Class.
La compagnia sudcoreana d'altronde è nota per "giocare da sola" rispetto ai dettami di Google sotto alcuni aspetti. I dispositivi Galaxy per esempio non supportano i Seamless Updates, che permettono di installare gli aggiornamenti di sistema mentre si utilizza lo smartphone grazie all'uso di partizioni A/B.
Questa linea di pensiero potrà tuttavia costare presto cara a Samsung e ai suoi utenti, dal momento che sempre più sviluppatori useranno le linee guida delle classi di prestazione di Google per personalizzare l'esperienza d'uso delle loro applicazioni.
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