Esattamente 11 anni fa, nel 2008, Samsung svelava la prima generazione del Galaxy Note. Una nuova gamma di smartphone destinata a fare la storia del settore, nel bene e nel male. Da una parte infatti la S-Pen è diventata rapidamente uno degli accessori meglio concepiti di sempre, di fatto mai eguagliata. Dall’altra il Galaxy Note 7 ha invece rappresentato un importante danno economico e d’immagine per l’azienda sudcoreana.
Il Galaxy Note 10+ incarna la perfetta evoluzione dei suoi predecessori. Le poche criticità, di fatto, non intaccano l’esperienza utente complessiva, tra le migliori del mercato smartphone: la S-Pen ha ormai raggiunto una maturità tale da essere diventata realmente complementare all’utilizzo del dispositivo; il display, assieme al pannello di Sony Xperia 1, è senza dubbio un nuovo punto di riferimento per il settore; l’interfaccia grafica, con le relative funzionalità software, è ormai una sicurezza (sono lontani i tempi della Touchwiz).
L’ergonomia però non è il massimo e costa tanto. In Italia è stato infatti posizionato a partire da 1.129 euro, una cifra oggettivamente importante, peraltro troppo vicina a quella richiesta per il Galaxy Note 10+ 5G. Come vedremo nelle conclusioni, è probabilmente quest’ultima variante la più sensata da acquistare. In ogni caso, Samsung ha curato ogni minimo dettaglio, realizzando un piccolo capolavoro tecnico, pronto per sfidare alla pari il nuovo iPhone 11 Pro Max.
Ergonomia sacrificata sull’altare del design
Galaxy Note 10+ è ingombrante, impossibile da utilizzare con una mano. Colpa della combinazione tra la diagonale da 6,8 pollici del display, la doppia curvatura sui lati di quest’ultimo e l’utilizzo del vetro per la scocca. È consigliabile dunque utilizzare una cover, che certamente migliora il grip ed elimina la scivolosità apportata dai materiali scelti. Il fenomeno dei tocchi involontari sullo schermo è presente, mentre lo spessore della tripla fotocamera posteriore è talmente ridotto da non creare alcun problema di ergonomia. Entra comunque nelle tasche (almeno nelle mie) e il peso di 196 grammi è ben distribuito.
A tutto questo però fa da contraltare un design ricercato e decisamente d’impatto. Siamo infatti difronte a un piccolo gioiello costruttivo: il vetro curvo dello schermo si innesta perfettamente sulla cornice laterale; il foro nello schermo, in cui è stata incastonata la fotocamera anteriore, consente di lasciare spazio quasi interamente al display; i fori degli altoparlanti, dei microfoni e della porta USB-C sono perfettamente simmetrici; il meccanismo di fuoriuscita della S-Pen è solido e perfettamente integrato nella scocca; c’è la certificazione di impermeabilità IP68. Insomma, la sensazione al tatto è quella di un vero top di gamma.
Le linee squadrate sono un chiaro elemento di continuità con il Galaxy Note 9. Grande attenzione inoltre è stata riposta sulle colorazioni della scocca. Quella ritratta nelle immagini è denominata Aura Black, ma il Galaxy Note 10+ è disponibile anche nelle varianti cromatiche Aura Glow e Aura White, entrambe molto particolari dal vivo. Poco da dire sull’utilizzo della S-Pen in abbinata alle dimensioni importanti: dovendo utilizzare due mani, non c’è alcun problema, e anzi l’ampia diagonale dello schermo rende la scrittura decisamente comoda.
Un paio di appunti importanti. Il primo riguarda uno dei due microfoni di sistema, precisamente quello posizionato in basso, a sinistra della porta USB-C. Bene, impugnando lo smartphone per registrare Instagram Stories video, si finisce spesso per coprirlo, compromettendo l’audio del filmato. Il secondo invece è relativo al sensore per le impronte digitali integrato direttamente nello schermo: funziona molto bene e lo sblocco è sempre veloce, ma il posizionamento nella parte bassa del display potrebbe creare qualche grattacapo a chi ha le mani piccole.
Display meraviglioso, autonomia non fa gridare al miracolo
Come già detto in apertura, il pannello da 6,8 pollici è semplicemente il migliore del mercato assieme a quello di Sony Xperia 1. Rispetto al display di quest’ultimo, la resa cromatica è meno naturale e la risoluzione inferiore (QHD+ contro Ultra-HD), fermo restando come su uno schermo di queste dimensioni il 4K abbia senso fino a un certo punto. Di contro però la luminosità è decisamente più elevata sul Galaxy Note 10+ e gli angoli di visuale nettamente più ampi. In più, i bordi curvi contribuiscono a restituire una sensazione di “immersione” nei contenuti davvero particolare.
Perfetta la visibilità all’aperto (il pannello è un Dynamic AMOLED), grazie anche al basso grado di riflettanza e all’eccellente trattamento oleofobico del vetro anteriore, che trattiene pochissimo le impronte. La scelta di eliminare il notch a favore del più discreto foro in cui è stata incastonata la fotocamera anteriore si è rivelata azzeccata. Si tratta infatti di una soluzione estetica decisamente meno invasiva della “tacca” in stile iPhone, che tra l’altro, crea anche meno fastidio nella visione dei contenuti multimediali. Non manca, ovviamente, il supporto allo standard HDR10+, per cui c’è la possibilità di visualizzare servizi come Netflix e Prime Video alla massima qualità.
Tutto è esaltato, peraltro, da un audio stereo decisamente sopra la media per qualità e volume. Completissima la connettività: LTE a 2000 Mbps, Wi-Fi dual band con supporta al Wi-Fi 6, Bluetooth è 5.0, NFC, uscita video tramite USB-C 3.1, supporto Dual-SIM (a patto di rinunciare però all’espansione di memoria tramite micro-SD). Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm, e questa è una mancanza, a mio parere, che si fa sentire particolarmente su un prodotto così votato alla produttività.
Poco da dire sulle prestazioni. Il nuovo processore Exynos 9825, abbinato a ben 12 Gigabyte di RAM, consente al Galaxy Note 10+ di essere sempre scattante, in qualsiasi situazione. È un aspetto che ormai è quasi superfluo trattare per uno smartphone top di gamma, anche perché qui abbiamo a disposizione anche 256 Gigabyte di storage con standard UFS 3.0, tra i più veloci disponibili sul mercato.
L’autonomia non fa gridare al miracolo, per quanto sia comunque sufficiente a completare la giornata lavorativa. Con il mio solito utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), sono riuscito a coprire 17 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di 5 ore di schermo accesso. Mi sarei aspettato qualcosina di più dalla batteria da 4.300 mAh (che continua comunque a migliorare con gli update software), che può comunque essere ricaricata rapidamente con il caricabatteria in dotazione (c’è anche la ricarica wireless).
Software e S-Pen, quanta versatilità
Samsung Galaxy Note 10+ arriva sul mercato con Android 9.0 Pie, personalizzato con la One UI 1.5. Non mancano funzionalità come Samsung Pay, la modalità ad una mano, le gesture di navigazione, le app in finestra, i pannelli edge sul bordo e i temi. C’è inoltre un nuovo editor video, mentre per quanto riguarda la S-Pen potremmo davvero stare giorni a parlare delle sue innumerevoli integrazioni con questo smartphone.
È possibile infatti prendere le note al volo con lo schermo bloccato. Nell’ormai nota app Samsung Notes è stata adesso integrata una nuova funzione che digitalizza il testo scritto a mano in testo pronto per Microsoft Word. È possibile effettuare ritagli dello schermo da poter poi salvare. C’è la possibilità di creare dei messaggi animati (perfettamente compatibili con le Stories di Instagram), prendere appunti sul calendario, controllare completamente a distanza il comparto fotografico, incluso lo zoom.
Come già detto, la maturità raggiunta dalla S-Pen è, per certi versi, sorprendente. La sensazione nel prendere appunti è ormai quella di una penna vera e propria, con tanto di rumore della scrittura simulato via audio. Non manca inoltre la funzionalità Samsung DeX, che adesso può essere eseguita come un vero e proprio software interno su macOS e Windows. Con il sistema operativo Microsoft inoltre, si ottiene una perfetta integrazione con “Il Mio Telefono”, per cui è possibile ricevere notifiche, visualizzare telefonate, effettuare il mirroring del display, tutto direttamente dal PC.
Comparto fotografico al top
Il comparto fotografico è mutuato da quello del Galaxy S10 5G. Abbiamo infatti: una fotocamera principale da 12 megapixel ƒ/1.5-2.4 con OIS; una seconda da 12 megapixel ƒ/2.4 con zoom ottico 2x e OIS; una terza da 16 megapixel ultra-grandangolare ƒ/2.2; un sensore ToF 3D per la profondità di campo. Tutto è coadiuvato da un flash LED singolo, posizionato a lato del modulo.
La qualità fotografica è ottima in ogni circostanza. In diurna si riesce a catturare una quantità elevata di dettagli, con un bilanciamento del bianco particolarmente convincente. Poco da dire anche in notturna, con un’ottima gestione dell’illuminazione artificiale e un’apposita modalità notte che, anche con un buio quasi totale, fa egregiamente il proprio lavoro. Carina la modalità di scatto “Instagram”, che consente di caricare Stories alla massima qualità.
Ottimi risultati anche dalla fotocamera anteriore da 10 Megapixel, di primissimo livello i video. Questi ultimi possono raggiungere la risoluzione 4K a 60fps, ma la stabilizzazione elettronica entra in gioco a 30fps o in Full HD a 60fps. La qualità è davvero eccellente, in assoluto tra le migliori di tutto il panorama smartphone. Sarà davvero interessante realizzare un confronto, in tal senso, con i nuovi iPhone.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Galaxy Note 10+ è semplicemente uno dei migliori smartphone del mercato, certamente sul podio assoluto dei top di gamma nel 2019: abbiamo dunque deciso di assegnarli il nostro Award. Non ci sono controindicazioni nell’acquistarlo, se non la questione legata alle dimensioni, che potrebbe far protendere verso il fratello minore Note 10, caratterizzato da un display più piccolo da 6,3 pollici. Al di là di questo aspetto però, e considerando i 1.129 euro richiesti di listino (1.229 per la versione da 12 GB di RAM e 512 GB di storage), credo che la scelta più sensata sia rivolgersi alla variante 5G, per la quale sono necessari 1.229 euro.
Del resto però, chi ha la possibilità di spendere 1.129 euro, di certo non avrà problemi ad aggiungere 100 euro, così da portarsi a casa il medesimo smartphone, con in più il supporto al nuovo standard di rete, che in ottica futura garantirà una maggiore longevità al prodotto. In ogni caso, siamo difronte al rivale più agguerrito di iPhone 11 Pro Max, e sono curioso di metterli uno a fianco all’altro in un confronto e vedere ciò che accade.