Samsung, ecco come riciclare un vecchio smartphone Galaxy

Attraverso aggiornamenti software, Samsung intende trasformare i vecchi smartphone Galaxy in nuovi dispositivi per la domotica: baby monitor, dispositivi di sorveglianza e molto altro. L'annuncio al CES 2021.

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a cura di Lucia Massaro

Il CES 2021 di Las Vegas ha aperto virtualmente i battenti. Sono tante le novità annunciate dai vari produttori che vi stiamo raccontando attraverso le nostre pagine. Quest’anno più che mai, l’innovazione tecnologica si mostra vicino al tema dell’ecosostenibilità ambientale. In questa direzione va la nuova idea di Samsung che con il programma Galaxy Upcycling at Home intende dare nuova vita ai vecchi smartphone Galaxy.

L’obiettivo è quello di conferire ai dispositivi abbandonati nei cassetti un nuovo ruolo nelle nostre case che stanno diventando giorno dopo giorno sempre più connesse. Il colosso di Seul infatti ha intenzione di trasformare i vecchi smartphone Galaxy in dispositivi per la domotica. Come? Attraverso specifici aggiornamenti software, questi prodotti possono essere trasformati – per esempio – in un baby monitor per la videosorveglianza dei neonati, in un dispositivo di sicurezza grazie a Samsung Knox integrato negli smartphone del brand o ancora in un sensore in grado di accendere la luce quando c’è buio. Insomma, le opzioni di applicazione potrebbero essere potenzialmente infinite.

Il nuovo programma reinventa il ciclo di vita di un vecchio telefono Galaxy e offre ai consumatori la possibilità di riutilizzarlo per creare una varietà di utili dispositivi IoT” si legge nel comunicato stampa diffuso dalla società. Per il momento però non sono state rilasciate ulteriori informazioni. Non è chiaro se il programma sia valido per tutti i vecchi smartphone Samsung o se la lista dei dispositivi supportati sia limitata.

Insomma, con il problema dei rifiuti elettronici che cresce con l’aumento dell’adozione dei dispositivi da parte dei cittadini, l’iniziativa non può che essere considerata lodevole. In questo modo, infatti, viene garantita una maggiore sostenibilità e assicurato un ciclo di vita più lungo ai dispositivi che – dopo pochi anni – rappresentano già un rifiuto da smaltire.

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