A quanto pare i Galaxy Note 7 continuano a esplodere e questa non è certamente una buona notizia per Samsung, soprattutto se il modello in questione è quello nuovo, che avrebbe dovuto essere "sicuro". La testimonianza, riportata da Bloomberg, arriva da Hui Renjie, un venticinquenne cinese il cui Galaxy Note 7 acquistato nei giorni scorsi sarebbe esploso meno di 24 ore dopo l'acquisto, ferendolo leggermente a due dita e distruggendo il suo MacBook.
Nelle ore successive il ragazzo sarebbe stato contattato da un rappresentante Samsung che avrebbe chiesto di poter portare via il phablet danneggiato, probabilmente per poterlo analizzare. Renjie però non ha acconsentito, temendo che l'azienda volesse insabbiare tutto e far sparire le prove.
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Il colosso coreano ovviamente ci va con i piedi di piombo e in un comunicato ha semplicemente affermato di aver contattato il cliente e di voler svolgere esami approfonditi e accurati per appurare l'origine del problema, una volta entrata in possesso del dispositivo.
È fuori di dubbio però che il nuovo episodio, se confermato o supportato da successive testimonianze di altri casi, aggrava ulteriormente la situazione, mettendo ancor più in cattiva luce il Galaxy Note 7 e soprattutto Samsung stessa, che da questa situazione sta uscendo a pezzi, sia come immagine che finanziariamente.
Dopo che diverse compagnie aeree australiane e le autorità statunitense ed europea hanno vietato di portare a bordo il Note 7 per motivi di sicurezza, gli analisti hanno previsto un costo compreso tra 1 e 2 miliardi di dollari per il ritiro dei modelli difettosi. Il danno d'immagine inoltre avrà sicuramente ripercussioni a più lungo termine anche sulle vendite e quindi sull'andamento fiscale, senza contare gli ulteriori costi che potrebbero derivare da questa nuova situazione, con altri ritiri e sostituzioni.