Rivelazione shock: partner Facebook spia gli utenti per indirizzare le pubblicità

L'AI di Cox Media Group ascolta e analizza i dati in tempo reale per scopi di marketing, rivelano documenti interni trapelati

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a cura di Tommaso Marcoli

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Una società di marketing, i cui clienti includevano Facebook e Google, ha ammesso di utilizzare una funzione di "ascolto attivo" che intercetta le conversazioni attraverso i microfoni dei telefoni per raccogliere dati. La rivelazione è emersa da una presentazione di Cox Media Group (CMG) vista da 404 Media.

Questo sviluppo getta nuova luce sulle preoccupazioni di lunga data riguardo alla privacy degli utenti di smartphone. Per anni, molti hanno sospettato che i loro dispositivi ascoltassero segretamente le conversazioni per fornire pubblicità mirate, nonostante le ripetute smentite delle aziende tecnologiche.

Secondo il documento di CMG, il software di ascolto attivo dell'azienda cattura dati in tempo reale ascoltando le conversazioni degli utenti dei telefoni. I clienti pubblicitari possono combinare questi dati vocali con dati comportamentali per targetizzare i consumatori. L'azienda afferma di raccogliere e analizzare dati comportamentali e vocali da oltre 470 fonti.

La società CMG ha ammesso di aver utilizzato funzioni di ascolto attivo per scopi di marketing all'insaputa degli utenti.

Tra i clienti di CMG figurano Facebook, Google e Amazon, anche se non è specificato se abbiano utilizzato lo strumento di ascolto attivo. In risposta alle richieste di commento:

  • Google ha rimosso CMG dal suo Programma Partner, suggerendo che non lavora più con l'agenzia.
  • Meta (Facebook) ha dichiarato che indagherà su CMG per verificare eventuali violazioni dei suoi termini di servizio.
  • Amazon ha negato di aver mai lavorato con CMG su questo programma.

CMG sostiene che questa pratica sia legale, affermando che il consenso all'uso dell'ascolto attivo è incluso nei lunghi accordi di utilizzo che appaiono con i nuovi download o aggiornamenti delle app, che pochi leggono attentamente.

Implicazioni per la privacy

Questa rivelazione solleva serie preoccupazioni sulla privacy degli utenti di smartphone e sulla trasparenza delle pratiche di raccolta dati. Contraddice anche le precedenti dichiarazioni di aziende come Facebook, il cui ex presidente degli annunci Rob Goldman nel 2017 negò categoricamente l'uso dei microfoni dei telefoni per servire annunci.

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La notizia potrebbe portare a un maggiore controllo sulle pratiche di raccolta dati delle aziende tecnologiche e pubblicitarie, nonché a una possibile revisione delle normative sulla privacy dei consumatori.

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