PocoPhone F1 arriva sul mercato con a bordo Android 8.1 Oreo, personalizzato con la MIUI 9.6. Abbiamo ormai imparato ampiamente a conoscere l'interfaccia grafica di Xiaomi, che offre enormi possibilità di personalizzazione, intervenenendo in maniera importante rispetto all'esperienza stock del sistema operativo Google.
Per questo smartphone però l'azienda cinese ha creato un launcher ad-hoc denominato PocoLauncher che, tra l'altro, sarà possibile installare su tutti i dispositivi Xiaomi semplicemente scaricandolo attraverso il Play Store. Questo aggiunge un comodissimo drawer delle applicazioni, che aiuta molto nell'utilizzo quotidiano. E non è tutto.
In sede di presentazione infatti, l'azienda guidata da Lei Jun ha posto l'accento sugli algoritmi realizzati ad-hoc per il PocoLauncher per velocizzare al massimo l'apertura e la gestione delle app. Devo dire che la parte software mi è sembrata sempre performante, in grado tra l'altro di far fruttare al meglio la piattaforma hardware.
Il notch può essere nascosto via software con la solita banda nera. Il sensore biometrico, posizionato sul retro, è sempre veloce nello sblocco. Peraltro, PocoPhone F1 ha anche a disposizione tutto l'hardware per il riconoscimento del volto già visto nel Mi 8, che però sarà abilitato successivamente con un update software. Nota a margine importante: lo smartphone riceverà Android Pie entro fine 2018.
Fotocamera
Sul retro troviamo una dual-camera con sensore principale da 12 MP e obiettivo f/1.9 accoppiato a un secondo sensore da 5 MP e obiettivo f/2.0. Come potete vedere dagli scatti, appare evidente come la resa fotografica di PocoPhone F1 cambia considerevolmente a seconda delle condizioni di luminosità.
In diurna gli scatti appaiono di ottimo livello, con il software basato sull'intelligenza artificiale che riesce a esaltare la gamma cromatica in maniera convincente. Diversa la situazione in notturna, dova invece subentra un pò troppo rumore e c'è una netta tendenza a saturare i colori. Chissà che Xiaomi non possa intervenire con successivi update.
Discorso analogo per la fotocamera anteriore da ben 20 MP che, esattamente come per la dual-camera posteriore, può contare sull'effetto bokeh tanto in voga oggi negli smartphone. I risultati sono di buon livello, mentre nella media appaiono i video, che possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps, con la stabilizzazione elettronica che si ferma però alla risoluzione Full-HD.
Conclusioni
Nell'introduzione abbiamo parlato di questo PocoPhone F1 come uno scommessa da parte di Xiaomi. Beh, si tratta di una scommessa vinta in relazione all'esperienza utente offerta dallo smartphone, ovviamente rapportata al prezzo di listino di 329 euro.
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Oggi nessun altro dispositivo riesce a offrire a queste cifre lo Snapdragon 845, peraltro accoppiato a 6 GB di RAM. Questo però non è automaticamente sinonimo di buone vendite, per le quali sarà necessaria una campagna marketing efficace.
In ogni caso, PocoPhone F1 si candida come uno degli smartphone best-buy per la seconda parte del 2018. Xiaomi conferma per l'ennesima volta la propria vocazione verso la fascia media del mercato, il segmento su cui l'azienda cinese sta costruendo le proprie fortune anche in Europa.
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