Prestazioni e calore
Passando all'interno le cose diventano un po' controverse. L'Xperia Z3+ usa il processore Qualcomm Snapdragon 810, che è composto da quattro core ARM Cortex-A53 a basso consumo, e altri quattro Cortex-A57 a 2 GHz, abbinati a 3 GB di RAM. Il chip, nonostante gli sforzi della stessa Qualcomm, si è guadagnato una cattiva reputazione, per via dell'elevata temperatura raggiunta e la conseguente limitazione delle prestazioni. Lo abbiamo visto con i nostri occhi, testando l'HTC One M9 e l'LG G Flex 2.
Lo stesso vale per lo Z3+. La parte superiore del telefono diventa molto calda, raggiungendo i 45 °C quando si usa intensamente il telefono. In alcune condizioni l'applicazione della fotocamera mostrerà prima un allarme dovuto proprio alla temperatura, poi si chiuderà del tutto.
Sony ha detto che un imminente aggiornamento software risolverà il problema, il che probabilmente significa un innalzamento della soglia termica per l'allarme, o un throttling della CPU più aggressivo.
Abbiamo notato anche una cosa insolita nel modo in cui lo Z3+ gestisce gli otto core della CPU. Essenzialmente, per la maggior parte del tempo il Sony Xperia Z3+ usa solo sei dei suoi otto core, con due core A57 del tutto disabilitati via software. Ciò significa che la maggior parte delle applicazioni non potrà sfruttare le massime prestazioni di questo smartphone.
Il CPU governor, vale a dire il software che gestisce i core della CPU, sembra alternare la coppia di A57 attiva. Quando il calore sale il telefono spegne altri core A57 per ridurre la temperature, eventualmente arrivando a spegnerli tutti e affidarsi solo agli A53. Abbiamo notato questo comportamento dopo pochi minuti di gioco con Asphalt 8.
A differenza dell'LG G Flex 2, che usa sei core quando la temperatura è alta, non c'è raffreddamento che possa convincere lo Z3+ a usare tutti e otto i core disponibili. Abbiamo provato a lasciarlo inattivo. Lo abbiamo persino messo in frigorifero. A differenza di altri telefoni con Snapdragon 810, in questo caso la modalità predefinita prevede quattro A53 più due A57. Praticamente uno Snapdragon 808.
Durante i test poi abbiamo scoperto che alcune applicazioni possono però usare tutti e quattro i core A57, attivando così un vero e proprio funzionamento a otto core. Tra queste c'è l'applicazione della fotocamera Sony, ma non quelle scaricate da Google Play. Succede anche con alcuni benchmark come Geekbench, Quadrant e Antutu.
È vero che la maggior parte delle applicazioni Android non ha bisogno delle alte prestazioni offerte dallo Snapdragon 810, ed è vero anche che tutte le CPU riducono la potenza per risparmiare energia. Ma disabilitare del tutto due degli otto core come impostazione standard è una scelta estrema, soprattutto considerando le poche situazioni in cui Sony permette di attivare tutti e quattro i core A57.
Non stiamo dicendo che l'Xperia Z3+ risulti un telefono lento, perché non lo è assolutamente. Abbiamo notato qualche piccolo "dosso" nelle prestazioni durante la nostra prova però: per esempio, un piccolo ritardo nell'aprire l'app switcher, o qualche frame mancante nell'aprire il centro notifiche. È senz'altro un terminale veloce e reattivo, ma le letture dell'applicazione Trepn della stessa Qualcomm (e altre) ci dicono chiaramente che lo Z3+ usa davvero otto core solo raramente.
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Nel limitare il processore in questo modo comunque ci sono dei chiari vantaggi, vale a dire minor consumo energetico e meno calore, visto che solo due dei quattro potenti A57 sono attivi allo stesso tempo.
Sony ci ha mandato una dichiarazione riguardo alla gestione della CPU sullo Z3+:
"L'Xperia Z3+ usa il numero di core ideale per ottimizzare le sue prestazioni, considerando l'equilibrio tra diversi fattori, compreso il consumo energetico. Il numero di core cambia a seconda dell'uso (applicazioni, etc.) Ciò significa che l'Xperia Z3+ non usa sempre otto core"