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OnePlus ha realizzato la propria versione di Android, sotto il nome di OxygenOS. L'aspetto centrale è la leggerezza, per una personalizzazione che non appare troppo diverso dall'Android stock dei Nexus. I vari dettagli che caratterizzano OxygenOS sono infatti molto ben integrati con l'approccio di Google, e l'interfaccia risulta molto coerente. Il sistema installato di fabbrica è Lollipop ma è già disponibile l'aggiornamento a Marshmallow.
Ritroviamo l'equalizzatore MaxxAudio e la tastiera SwiftKey, ma nulla di più. Al primo avvio potremo scegliere quale tastiera usare (l'alternativa è quella Google). MaxxAudio è nel drawer, e si può disattivare o sostituire con un'altra applicazione.
La tendina delle Impostazioni Veloci in OxygenOS è molto simile a quella stock, a eccezione di una piccola icona in alto a destra – che serve per riorganizzare il layout di questo strumento. Controllo e personalizzazione si ritrovano anche nello strumento per gestire i permessi, che sostanzialmente riprende quello di Marshmallow. Si possono vedere i permessi assegnati a ogni applicazione, ed eventualmente revocarli – sempre ricordando che un'app potrebbe non funzionare correttamente senza i permessi necessari (pensate a Instagram senza accesso alla fotocamera, per esempio). Per chi sa quel che fa, è uno strumento fantastico.
Come altre versioni di Android, poi, anche OxygenOS permette di scaricare e installare temi aggiuntivi; ce n'è anche dai toni scuri (Dark), che soddisferà i gusti di molti e che è coerente con il Material Design.