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L'LG G Watch Urbane è probabilmente lo smartwatch Android Wear migliore che ci sia sul mercato. La cassa e lo schermo sono molto belli, ed è un oggetto piacevole nonostante alcune carenze. Monta la più recente versione del software insieme ad alcuni riusciti ritocchi fatti da LG.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

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L'LG G Watch Urbane è il primo modello a montare di fabbrica Android 5.1.1, nella sua declinazione "indossabile" Android Wear (gli altri modelli saranno aggiornati in futuro). Se avete familiarità con Android Wear non avrete particolari problemi con le novità. Abbiamo le notifiche che "compaiono" dal basso, il gesto dall'alto verso il basso per verificare la data e la carica della batteria, o per cambiare le notifiche. Toccando il quadrante si accede al menu di sistema.

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Ed è in quest'ultimo "luogo" che troviamo le variazioni più rilevanti: applicazioni, contatti e comandi ora hanno ognuno una propria colonna. C'è quindi una nuova organizzazione, inserita in un'interfaccia più piacevole e colorata – per icone e scorciatoie.

Novità interessanti che, comunque, non fanno venire voglia di scorrere tra i menu di un orologio. I comandi vocali restano l'elemento chiave, ma con l'Urbane è più semplice usare lo smartwatch come uno smartphone. Non facile come se fosse un vero e proprio telefono naturalmente; tap-swipe-tap-swipe-tap-swipe-voce-aspetta-aspetta-tap-azione non è proprio l'ideale e di certo è più facile tirare fuori il telefono dalla tasca. Ci sono delle opzioni in più e non ce ne possiamo lamentare, ma di certo è meglio ricorrere alla dettatura e ai controlli vocali in generale – anzi in certi contesti tale possibilità è preziosissima, per esempio alla guida. Per quanto i miglioramenti ci siano uno smartwatch non sostituisce il telefono – e nemmeno ci aspettiamo che lo faccia; Google, proprio per questo, dovrebbe forse muoversi con cautela con aggiornamenti che tendenzialmente aggiungono complessità al dispositivo da polso. 

urbane screens

L'LG G Watch Urbane comunque porta con sé alcune novità degne di nota, come per esempio i nuovi quadranti di LG – tra le quali risaltano in particolare Chronos e Chairman. Anche la Classic è piuttosto convincente, grazie a un aspetto molto "naturale", se così si può dire.

Ci sono poi altri quadranti che includono informazioni aggiuntive, come la carica della batteria, l'altimetro, notifiche dell'agenda e altro. LG fornisce davvero molte possibilità su questo smartwatch senza la necessità di ulteriori personalizzazioni, così come già aveva fatto con i modelli precedenti. Se non dovesse bastare è sempre possibile installare quadranti aggiuntivi.

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Tra le novità software segnaliamo poi la possibilità di disegnare un emoji (le faccine) in risposta a un messaggio di testo. Se avete tempo per fare una cosa del genere, probabilmente, potete anche tirare fuori il telefono dalla tasca a comporre una risposta vera – ma forse questo è un punto di vista da anziani. L'LG G Watch Urbane offre anche la possibilità di collegarsi allo smartphone usando il Wi-Fi invece del Bluetooth, nel caso quest'ultimo non avesse la portata sufficiente. Se l'orologio può collegarsi a un access point conosciuto – uno a cui il telefono si è già registrato – vi si può connettere automaticamente, ma è possibile anche eseguire la connessione manualmente. L'utilità di questa funzione dipende da una persona all'altra: se avete sempre il telefono vicino non serve a molto, ma in altri contesti e per certe persone può senz'altro rivelarsi molto utile.

Android 5.1.1 ha anche una versione always-on delle app, simile ai quadranti in quanto meno impegnative tanto graficamente quanto per il consumo energetico. Non ne abbiamo mai avuto bisogno, comunque. La funzione per scorrere le notifiche muovendo il polso può rivelarsi utile se avete l'altra mano impegnata (raramente), ed è fatta piuttosto bene. 

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