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Il successore del primo smartphone con schermo curvo è ora dotato di uno schermo più piccolo e dotazione tecnica di fascia alta. G Flex 2 inoltre costa meno e ora è uno smartphone con le carte in regola per battagliare nella fascia alta del mercato.

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a cura di Tom's Hardware

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Se avete usato un LG G3 o un altro prodotto recente di questa marca troverete il nuovo G Flex 2 del tutto familiare. In effetti dal punto di vista software sono praticamente identici, dopo l'aggiornamento a Lollipop, a parte i pulsanti Android a schermo, alcune animazioni e gli sfondi. Lontano dalla vista invece ci sono modifiche software più sostanziali. Il G Flex 2 monta Android 5.0.1, che può sfruttare il SoC Qualcomm a 64 bit. Dal punto di vista dell'utente finale non cambia molto, ma questo aspetto dovrebbe garantire allo smartphone una maggiore longevità.

Il G Flex 2, inoltre, con le impostazioni predefinite non usa la crittografia completa (Full Disk Encryption) come accade per esempio sugli ultimi Nexus. Troviamo poi l'applicazione QRemote, per usare lo smartphone come telecomando a infrarossi, e QMemo+ per gli appunti e le note.

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Sul piano del multitasking il G Flex 2 propone Dual Windows per visualizzare due applicazioni a schermo, mentre QSlide, similmente, serve a gestire più applicazioni in finestra. Queste applicazioni ricordano quelle di Samsung ma non ci sembrano altrettanto ben fatte. Ritroviamo poi la schermata Home tipica di LG, con il widget Smart Notice che raccoglie informazioni rilevanti. Può essere utile ma Google Now ci sembra migliore da questo punto di vista.

Nemmeno KnockOn e KnockCode sono delle novità ma restano comunque funzioni molto apprezzabili. Si può sbloccare lo smartphone "bussando" due volte sullo schermo, oppure rendere l'accesso più sicuro impostando una bussata speciale al posto del classico PIN. LG ha aggiunto anche la funzione "Glance", che permette di visualizzare notifiche e ora scorrendo verso il basso anche con lo schermo spento. Non ci fa gridare al miracolo ma è carino avere un'opzione in più.

Se avete un G3 aggiornato a Lollipop sapete che l'interfaccia ha ancora reminiscenze delle versioni precedenti. C'è un po' di Material Design ma anche molta della "piattezza" tipica di KitKat. Il software di LG inoltre usa spesso versioni datate (esteticamente) fino ad Android 4.0, e il risultato non è proprio bello da vedere.

LG G Flex 2   04

C'è qualche problema anche nel modo in cui LG ha sviluppato un paio di funzioni specifiche di Android 5.0. Particolarmente problematico nel G2 Flex è il lock screen, che non permette di visualizzare le notifiche prima di aver sbloccato il telefono stesso con KnockOn. Le "priority interruptions", vale a dire il discusso e discutibile approccio alla modalità Muto di Android 5.0, sono gestite nel peggiore dei modi che abbiamo visto finora.

Non c'è la classica modalità Muto, ma dovremo passare tra sonoro, vibra e non disturbare (DND). Chi invece vuole usare la modalità Priorità dovrà andarsela a cercare nel menu. Visto che la modalità DND elimina tutto, comprese le sveglie, e questa non è certo una soluzione desiderabile. Altri produttori di telefoni però hanno reinserito il Muto sui propri smartphone, e speriamo che lo faccia presto anche LG.

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