A11 Bionic
Questo è il nome del nuovo SoC presente all'interno degli iPhone 8, e tra le novità che include c'è quello che Apple chiama "motore neurale". Di questo parleremo più appfronditamente nella recensione dell'iPhone X, mentre per quanto riguarda il SoC stiamo parlando di un processore exacore, con due core ad alte prestazioni affiancati da quattro core meno potenti, ma più efficienti dal punto di vista energetico.
I core ad elevata potenza offrono il 25% di prestazioni in più rispetto all'A10 Fusion presente su iPhone 7, mentre i quattro core più efficienti offrono al contempo un incremento delle prestazioni che arriva fino al 70%. Solitamente questo design prevede un funzionamento separato dei core, cioè quando è necessaria molta potenza entrano in gioco i core più potenti, mentre negli altri casi si predilige l'efficienza. Questo modello d'uso è condiviso anche su iPhone 8, ed è gestito i maniera efficiente grazie al "performance controller" di seconda generazione, che all'occorrenza può tuttavia attivare tutti e sei i corei assieme, per le massime prestazioni di calcolo.
Ovviamente non è un modello di funzionamento standard, bensì le applicazioni devono essere progettate per fare largo uso del multi-thread, così come funziona sui normali PC.
Migliora anche il sottosistema grafico, ora composto da una GPU a tre core, la cui potenza ora serve non solo per i videogiochi, ma anche per tutte le applicazioni che saranno sviluppate con ARKit, per la realtà aumentata. In questi casi effettuare un rendering ad alta risoluzione, in tempo reale e in base a come spostiamo lo smartphone nell'ambiente è molto importante, e per questo la potenza grafica è un elemento essenziale.
Facendo alcuni test otterrete punteggi molto elevati, addirittura più alti rispetto ad alcuni notebook, nei benchmark cross-platform. Questo ci dice due cose: che il SoC è molto potente, e che effettuare e confrontare dispositivi del genere tramite benchmark ha sempre un senso molto limitato. Per questo motivo, in questo articolo, non vi mostro alcun test. Se proprio volete leggere dei numeri, che da soli comunque non dicono molto, fatecelo sapere e vedremo di accontentarvi.
Ad ogni modo le conclusioni sono abbastanza ovvie. Il nuovo A11 offre un nuovo livello di potenza, al servizio di tutti gli sviluppatori che ora potranno riversarla non solo nei giochi, ma anche per realizzare applicazioni più intelligenti, nonché nella realtà aumentata.
Autonomia
Non ci sono sostanziali differenze in termini di autonomia della batteria, e questa è, nel contempo, una buona e una cattiva notizia. Buona perché come ogni anno a fronte di nuove funzioni e di maggiore potenza di calcolo, aumenta anche l'efficienza energetica e della batteria. Cattiva perché dovremo ricaricare l'iPhone ogni notte, come è sempre stato, mentre mirare a un paio di giorni di autonomia è possibile unicamente con un uso limitato.
Il discorso non cambia, ed è valido per l'iPhone quanto per qualsiasi altro smartphone di fascia alta. Se quello che avete in mente è un modello d'uso dell'iPhone che possa limitarne il consumo energetico, allora non è un iPhone - o un Android di fascia alta - quello di cui avete bisogno.
Se vi serve uno smartphone per fare chiamate telefoniche, mandare qualche massaggio e accedere a Internet solo di tanto in tanto, allora fareste bene a rivolgervi a un modello dal costo pari a 1/10 rispetto a quello dell'iPhone.
Basta divagare, l'iPhone 8 vi supporterà un'intera giornata con un uso intensivo, e dovrete ricaricarlo durante la notte.
Interessante invece la possibilità di utilizzare gli alimentatore dei nuovi MacBook/MacBook Pro tramite un cavo USB-C-Lightning, per velocizzare la ricarica della batteria. Abbiamo chiesto se questo metodo di ricarica veloce non fosse, in qualche modo, deleterio per la vita della batteria. I rappresentanti di Apple ci hanno rassicurato, ma nel contempo constatato che questo non dovrebbe essere una prassi quotidiana, ma piuttosto un metodo di ricarica in condizioni di emergenza.