Chip differenti, importa?
Nelle scorse settimane è circolata la notizia che Apple stesse vendendo iPhone di differente potenza. Il motivo è da ricercare nelle fabbriche in cui è prodotto il chip A9. Attualmente i chip presenti negli iPhone sono prodotti da TSMC e Samsung, e per via del differente processo produttivo (14 nm FinFET per Samsung e 16 nm FinFET per TSMC), i chip hanno differenti dimensioni ma soprattutto potrebbero avere rese differenti. Tutto si traduce nell'efficienza, più o meno migliore, dell'uno rispetto all'altro. Un chip più efficiente consuma meno energia, e quindi incide meno sull'autonomia.
Nonostante, sulla carta, tutto ciò abbia senso, nella vita reale le differenze sono tali da passare inosservate. Prima di tutto, per mettere in risalto queste differenze, è necessario porre il SoC sotto carico escludendo dall'equazione tutte le altre fonti di consumo: schermo, connettività, altoparlante, GPS, etc.
Inoltre, all'interno della stessa famiglia di chip, prodotti dalla stessa fabbrica, esistono differenze. Questo significa che anche tra i chip prodotti da TSMC ci sono delle differenze, semplicemente perché c'è una tolleranza all'interno di cui tutti i componenti ricadono. Queste differenze sono minime. I chip che non rientrano in determinati standard, vengono scartati o usati per versioni meno potenti (non è questo il caso di Apple, ma è come si comportano AMD, Intel e altri produttori).
Considerando l'uso reale di un iPhone, o più in generale di uno smartphone, questo significa che uno qualsiasi degli altri parametri (luminosità dello schermo, connettività, etc), incidono sull'autonomia di uno smartphone in maniera più massiccia di quanto possa invece incidere una differenza produttiva.
Quindi potete stare tranquilli, tutti gli smartphone oggi prodotti e più in generale qualsiasi dispositivo che basa il suo funzionamento su una batteria, sottostà a differenze tecniche che incidono sull'efficienza. Seppur questi prodotti escono tutti dalla stessa catena produttiva. La buona notizia è che queste differenze sono talmente minime da non incidere sull'autonomia generale, in un uso reale.