Huawei P10 Plus
Huawei P10 Plus rappresenta il livello raggiunto dall'azienda cinese, vista non più come interessante produttore emergente, bensì come realtà consolidata. La scelta per questo smartphone è stata di tipo conservativo, senza stravolgere la base creata con il predecessore.
CONTRO: Vetro che protegge il display poco oleofobico; un design non molto originale se rapportato ai diretti concorrenti; prezzo di 829 euro che, seppur in linea con la fascia di appartenenza, rappresenta un ulteriore aumento rispetto ai 749 euro di listino del P9 Plus.
VERDETTO: Huawei P10 Plus convince a pieno. Le scelte conservative dell'azienda cinese restituiscono un prodotto estremamente equilibrato, che però non genera quell'effetto di stupore tanto ricercato oggi, in un mercato smartphone ormai saturo. La sensazione è comunque quella di un dispositivo con pochissime sbavature.
Huawei P10 Plus è un top gamma senza compromessi. L'azienda cinese ha di fatto utilizzato le fondamenta costruite con il P9 Plus, riuscendo a migliorarne le poche criticità. Ne è scaturito un prodotto assolutamente convincente, che però risulta meno innovativo rispetto a quanto fatto vedere dai diretti concorrenti.
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Del resto, il 2017 è senza dubbio l'anno della vera e propria esplosione del trend legato agli smartphone borderless. Dalla gamma S8 di Samsung a LG G6, fino ad arrivare a quello che dovrebbe essere iPhone 8 di Apple. Una tendenza estetica che però ha anche portato interessanti novità tecniche, e che potrebbe rappresentare un ostacolo per il P10 Plus da un punto di vista commerciale.
Costruzione ed ergonomia
Huawei, come da tradizione, ha scelto una scocca unibody in alluminio. L'attenzione al dettaglio nella costruzione è quasi maniacale. Ne è un esempio la parte finale del frame laterale, realizzata con una finitura lucida che fornisce uno stacco visivo tra la back cover e l'inizio della parte frontale che contiene il display. Una piccola chicca estremamente d'impatto da un punto di vista estetico, soprattutto nella colorazione Mystic Silver oggetto della nostra recensione.
La continuità del design è interrotta solo da tre elementi: le bande bianche in policarbonato, che nascondono le varie antenne per la connettività seguendo le linee della scocca; il modulo fotografico posteriore, composto da due sensori e incastonato al di sotto di un vetro protettivo; il sensore frontale per il riconoscimento delle impronte digitali, sempre preciso nello sblocco del terminale e ricco di funzionalità che approfondiremo nella sezione software.
Al tatto la sensazione è quella di uno smartphone premium, che si tiene bene in mano e nella tasca del cappotto, mentre non infastidisce in quella dei pantaloni in una situazione come la guida. È bene comunque sottolineare come si tratti di un prodotto con dimensioni non contenute (153.5 x 74.2 x 7 mm) e un peso di 165 grammi.
Personalmente sono comunque riuscito a utilizzarlo con una sola mano, ma si tratta di una possibilità accessibile a pochi utenti. In ogni caso, il grip è molto buono, e risulta meno scivoloso del cugino Honor 8 Pro. Interessante la presenza, nella confezione di vendita, di una cover in plastica rigida, che calza molto bene attorno allo smartphone.
Piattaforma hardware e prestazioni
Huawei P10 Plus è basato sul SoC Kirin 960 octa-core 64-bit (quad-core Cortex-A73 2.4 GHz + quad-core Cortex-A53 1.8 GHz), coadiuvato dalla GPU Mali-G71 MP8 e, in questo caso, da 6 GB di RAM. Si tratta della medesima piattaforma hardware di Honor 8 Pro e garantisce prestazioni generali molto simili.
Con AnTuTu si ottengono 132.086 punti, posizionando il dispositivo all'interno della top 50. Risultato lontano, sulla carta, dai 184.546 punti di iPhone 7 Plus, ad esempio, ma che di fatto non riflette le prestazioni nell'utilizzo di tutti i giorni. Tutto infatti viene eseguito in maniera fulminea, dalla semplice navigazione nei menù di sistema all'apertura di una qualsiasi applicazione.
La navigazione web, eseguita con Google Chrome, restituisce un'esperienza utente di alto livello. Nessun tipo di problema con il pinch-to-zoom e lo scroll, anche nelle pagine ricche di contenuti multimediali. Tutto scorre liscio, con i 6 GB di RAM che garantiscono in tutte le circostanze un ottimo supporto al processore e potrebbero rappresentare un elemento importante in ottica di longevità del prodotto.
Display | 5.5 pollici QHD, 1.440 x 2.560, 534 ppi, IPS LCD |
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SoC | Kirin 960 Octa-Core 64-bit (Quad-Core Cortex-A73 2.4 GHz + Quad-Core Cortex-A53 1.8 GHz) |
GPU | Mali-G71 MP8 |
RAM | 6 GB |
Storage | 128 GB espandibili tramite Micro-SD fino a 256 GB |
Fotocamera posteriore | 12MP RGB f/1.8 + 20MP Monocromatico f/1.8, Flash LED Dual-Tone, Autofocus Laser, stabilizzatore ottico dell'immagine, video 4K 30 fps o Full-HD 60 fps |
Fotocamera anteriore | 8 MP f/1.9 |
Connettività | Bluetooth 4.2, NFC, IRDA, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual-Band, A-GPS GLONASS/BeiDou/Galielo |
Reti | LTE cat. 12, bande 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 12, 17, 18, 19, 20, 26, 28, 29 per 4G |
Sicurezza | Sensore per il risconoscimento delle impronte digitali sulla parte frontale |
Batteria | 3.750 mAh |
Ricarica | USB Type-C 2.0, ricarica rapida attraverso lo standard SuperCharge e caricabatterie compatibile da 5V/4.5A incluso nella confezione |
Dimensioni | 153.5 x 74.2 x 7 mm |
Peso | 165 grammi |
Sistema Operativo | Android 7.0 Nougat personalizzato con EMUI 5.1 |
Colori | Ceramic White, Dazzling Blue, Dazzling Gold, Graphite Black, Mystic Silver, Rose Gold e Greenery |
Prezzo | 829 euro |
Ho rilevato qualche piccola incertezza in ambito gaming, durante l'esecuzione di titoli come "Need for Speed: No Limits". In tal senso, potrebbe essere indicativo il comportamento per quanto riguarda le temperature. La sensazione è che si attivi una sorta di thermal throttle nella logica di raffreddare più velocemente il dispositivo (che comunque non raggiunge mai valori troppo elevati).
Questo fa perdere qualcosina in termini di prestazioni. Non a caso, i benchmark in queste condizioni sono leggermente inferiori rispetto alla situazione standard. Nulla di eclatante, ma che va comunque sottolineato. Così come va specificata la questione legata alla memoria interna.
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In queste settimane infatti è esploso il caso legato allo standard di memorie effettivamente integrate nei Huawei P10 e P10 Plus. Alcuni esemplari hanno infatti mostrato valori riconducibili allo standard eMMC 5.1 (250 MB/s in lettura), UFS 2.0 (550 MB/s) o UFS 2.1 (750 MB/s). L'azienda cinese è intervenuta in merito spiegando come i fornitori della componentistica siano differenti, ma che questo non incida sulle prestazioni generali dei dispositivi.
Il Huawei P10 Plus può contare su una memoria da 128 GB (di cui 15,75 occupati dal firmware) espandibile tramite micro-SD. L'esemplare oggetto della nostra prova ha mostrato valori in lettura pari a 727.33 MB/s, dunque riconducibili allo standard UFS 2.1.
Display
La piattaforma hardware è chiamata a controllare un display da 5.5 pollici QHD (1.440 x 2.560, 534 PPI), realizzato con tecnologia IPS LCD e protetto da un vetro Gorilla Glass 5. Si tratta di uno schermo di altissimo livello, con un'ottima luminosità (gestita tra l'altro molto bene dal sensore apposito) e un buon contrasto.
La gamma cromatica (con supporto DCI-P3) è riprodotta in maniera naturale, anche se il punto di bianco è impostato di default su una tonalità fredda. Si tratta comunque di un aspetto settabile via software, qualora preferiate una temperatura del colore più calda. Molto buoni anche gli angoli di visuale.
Discorso a parte per la visibilità sotto la luce diretta del sole. Il vetro che protegge il display è alquanto riflettente e, soprattutto, ha un trattamento oleofobico non propriamente efficace. Non a caso, Huawei pre-applica una pellicola protettiva che attenua questi fenomeni. Il consiglio è dunque quello di non rimuoverla, fermo restando che comunque il display rimane visibile all'aperto, anche se meno rispetto ad alcuni diretti concorrenti.
Software
Tutto è mosso da Android 7.0 Nougat personalizzato con l'interfaccia proprietaria EMUI 5.1 che, com'è ormai noto, interviene in maniera importante nell'esperienza utente rispetto a quella "stock". In tal senso, l'azienda cinese ha certamente fatto un salto di qualità rispetto alla EMUI 4.0, soprattutto in termini di fluidità.
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Il software risulta infatti perfettamente ottimizzato, oltre a offrire una serie di funzionalità smart che ormai abbiamo imparato a conoscere. Molto interessante, ad esempio, la possibilità di duplicare applicazioni come Whatsapp e Facebook, consentendo dunque di poter avere un doppio account sul medesimo smartphone.
Le possibilità di personalizzazione sono infinite, dalla tendina delle notifiche alla barra che contiene i tasti di navigazione, fino ad arrivare al layout della home e alle animazioni di scorrimento. Tutto è stato pensato per migliorare l'esperienza con il robottino verde. Una scelta che magari potrebbe far storcere il naso ai puristi di Android Stock, ma che comunque si rivela vincente nell'uso di tutti i giorni.
Ho apprezzato molto la possibilità di poter finalmente impostare il drawer delle applicazioni, storicamente non presente sugli smartphone dell'azienda cinese. Una scelta introdotta proprio con la EMUI 5, che certifica l'intenzione di andare sempre più incontro alle esigenze anche dell'utenza occidentale.
Il concetto di personalizzazione si estende anche al sensore per il riconoscimento delle impronte digitali. Si tratta di un pulsante non cliccabile, che può anche essere utilizzato per navigare all'interno dell'interfaccia sostituendo i classici tasti virtuali a schermo. Una soluzione che ricorda l'iconico mTouch dei Meizu.
Comparto fotografico
Sul retro è posizionata una doppia fotocamera realizzata in collaborazione con Leica e composta da un sensore RGB da 12 MP e uno monocromatico da 20 MP. Entrambi sono caratterizzati da un'apertura focale f/1.8 e coadiuvati da un Flash LED dual tone, da un autofocus laser e da uno stabilizzatore ottico dell'immagine. Gli scatti sono di alto livello in tutte le condizioni di luminosità.
In tal senso, il principio di funzionamento del doppio sensore è assolutamente convincente. Quello in bianco e nero infatti è deputato alla cattura di tutte le informazioni legate alla luminosità, il che offre un vantaggio in termini di resa soprattutto in notturna. Inoltre, la doppia fotocamera esalta particolarmente le macro grazie all'effetto bokeh, sempre ben tarato.
Buona la gestione della luce artificiale, un punto che spesso mette in difficoltà le fotocamere degli smartphone. Praticamente istantanea la messa a fuoco (con qualche piccolo tentennamento solo con soggetti molto ravvicinati) così come lo scatto.
Per quanto riguarda i video, vengono girati fino alla risoluzione 4K a 30 FPS o, in alternativa, in Full-HD a 60 FPS. La resa visiva è buona, anche se non sorprende come accade per alcuni diretti concorrenti. In tal senso, il passo in avanti rispetto al P9 Plus è stato meno percepibile.
Possibile anche la registrazione in slow-motion a 120 FPS in Full-HD, che viene gestita bene. In questo ambito si attende l'arrivo sul mercato del Sony Xperia XZ Premium, che consentirà di raggiungere i 960 FPS in slow-motion.
Come da tradizione EMUI, la parte software del comparto fotografico è estremamente ricca. Si parte dalla possibilità di impostare delle filigrane automatiche, fino alla regolazione manuale di parametri come la saturazione, il contrasto e la luminosità. Interessante la funzionalità Tracking Oggetto, che consente di selezionare il soggetto da mettere a fuoco che continuerà a essere seguito anche dopo essersi spostato. Da segnalare l'applicativo che scansiona il volto in 3D consentendo di creare immagini divertenti.
Sulla parte frontale troviamo una fotocamera da 8 MP f/1.9, che svolge egregiamente il proprio dovere. Anche in questo caso, Huawei ha previsto una serie di funzionalità software che consentono di esaltare l'utilizzo dei selfie, una caratteristica da sempre molto cara alla popolazione asiatica, ma che ormai rappresenta un fenomeno di costume anche in Occidente.
Comparto audio
Huawei P10 Plus integra un'interessante soluzione per il comparto audio. Infatti, durante la riproduzione dei contenuti multimediali, all'altoparlante posizionato sul lato inferiore (scelta intelligente per non coprirlo quando si poggia il dispositivo su superfici piane) si affianca anche la capsula auricolare per le frequenze alte. Ne scaturisce un audio stereo non molto bilanciato ma comunque efficace e con un buon volume.
Da riferimento, come spesso accade per i Huawei, l'esperienza in chiamata attraverso la già citata capsula auricolare. Molto buono anche l'audio tramite gli auricolari (inclusi nella confezione) che, una volta inseriti nel jack audio da 3.5 mm, permettono di attivare il DTS che migliora ulteriormente l'esperienza di ascolto.
Ricezione
Huawei P10 Plus supporta la rete 4G-LTE cat. 12. La ricezione è di primissimo livello, con lo smartphone che riesce a mantenere il segnale anche in zone particolarmente ostiche. Da sottolineare anche la velocità nel riagganciare la cella nel caso di disconnessione e conseguente perdita della rete.
Molto stabile anche la gestione del Wi-Fi, presente con lo standard 802.11 a/b/g/n/ac Dual-Band, in grado di garantire la connettività anche a distanze notevoli dal router (non mancano Bluetooth 4.2, NFC e sensore ad infrarossi, oltre alla porta USB Type-C 2.0). Presente anche il GPS con supporto a Galileo, oltre ai soliti Glonass e BDS.
Menzione a parte per gli indici SAR (tasso di assorbimento specifico), ovvero il dato che quantifica il livello massimo di onde elettromagnetiche a cui un utilizzatore può essere esposto quando il dispositivo è utilizzato vicino all'orecchio. La normativa europea impone che il SAR non superi 2 W/Kg, ed in questo P10 Plus si attesta su 1.44 W/Kg per la testa e 0.53 W/Kg per il corpo.
Autonomia
La batteria integrata da 3.750 mAh restituisce una buona autonomia, senza però sorprendere. In una giornata tipo (con un utilizzo misto tra LTE e Wi-Fi, 4 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, circa 40 minuti di telefonate) ci si attesta intorno alle 3 ore e 30 minuti di display acceso. Un dato non eclatante in senso assoluto, ma che consente comunque di arrivare a sera senza troppi problemi.
Nella confezione di vendita è presente il caricabatteria certificato per la ricarica rapida SuperCharge da 5V/4.5A. Il Huawei P10 Plus si ricarica da 0% a 60% in appena 30 minuti, un grande vantaggio qualora si stressi particolarmente lo smartphone e si abbia necessità di averlo comunque operativo in breve tempo.
Conclusioni
Il P10 Plus è l'emblema del livello raggiunto dall'azienda cinese. Huawei non è più il produttore emergente, bensì una realtà consolidata globalmente, tanto da potersi permettere di proporre uno smartphone che, di fatto, non stravolge quanto già visto con il P9 Plus. Tutto questo in un'annata in cui Samsung ha estremizzato molto il design, così come dovrebbe fare la stessa Apple.
Huawei ha invece scelto una strada più conservativa, puntando ancora sulla partnership con Leica, su una serie di accessori estremamente ricercati e monopolizzando la scena mediatica con un'enorme campagna pubblicitaria. Segno evidente di come l'azienda cinese sia ormai consapevole dei propri mezzi.
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Il prezzo di 829 euro è certamente elevato anche se, su questa fascia, va inevitabilmente considerata anche la questione abbonamento con gli operatori telefonici. L'utenza consapevole potrebbe agevolmente virare su Honor 8 Pro, che offre praticamente le medesime prestazioni partendo però da 549 euro. Sarà però la percezione del brand Huawei a fare la differenza in termini commerciali.