Fotocamera posteriore
Il Galaxy S6 e il Note 5 hanno stabilito uno standard molto alto per la fotografia. Il sensore da 16 MP e l'ottica f/1.9, insieme a un software di elaborazione eccellente, sono stati una rivelazione. Samsung ha tuttavia deciso di cambiare strada e usare il nuovo sensore che troviamo sul Galaxy S7 Edge (e anche sull'S7).
Il nuovo sensore BRITECELL ha una risoluzione minore, 12 MP, ma i singoli pixel sono più grandi: 1,4 micron invece di 1,12. Anche l'ottica ha un'apertura maggiore pari a f/1.7. Questo ha permesso a Samsung di introdurre la funzione "Dual Pixel", come la chiama Samsung: sostanzialmente ognuno dei pixel è usato anche per l'autofocus a individuazione di fase (PDAF). Questo rende la messa a fuoco molto veloce, un capacità utile in ogni situazione.
Samsung concentra il marketing sulle fotografie con poca luce, ed è da esse che partiamo. Prevedibilmente il Galaxy S7 Edge eccelle in questo campo. Il sensore e la lente assorbono moltissima luce e il software fa un ottimo lavoro di elaborazione. Gli scatti hanno colori precisi e linee nitide, senza effetti di sovrailluminazione.
Se si lascia la funzione HDR in automatico, sorprende notare che non si attiva quasi mai anche con poca luce. Esaminando i dati EXIF si capisce perché: nella maggior parte dei casi il telefono usa tempi di esposizione piuttosto lunghi e ISO bassi per ridurre il rumore.
Si arriva fino a 1/10 di secondo, che fotograficamente parlando è un tempo lunghissimo; per chi non è esperto del tema, tenete presente che in pieno giorno lo scatto dura 1/2000 secondi. Anche con la stabilizzazione ottica (OIS) un tempo così lungo può portare a foto sfocate.
Non abbiamo visto tante sfocature quante ce ne saremmo aspettati, ma ci vuole una mano abbastanza ferma. Va bene, considerando che l'obiettivo è ottenere buoni scatti di sera, e chi vuole di più può sempre usare le opzioni manuali della modalità Pro.
Passando alle scene ben illuminate, le cose non sono altrettanto rosee, e il Galaxy S6 era già fantastico. Si ottengono buoni scatti, all'altezza di un top di gamma del 2015. In tipico stile Samsung i colori sono molto vividi, piacevoli ma non necessariamente naturali. I contorni sono precisi, ma a volte il bilanciamento del bianco tende a risultare troppo caldo.
Le cose si fanno più difficili nelle immagini con forti contrasti, quindi con aree ben illuminate e altre in ombra. Questo tipo di scatto rappresenta sempre una grande sfida per il range dinamico di una fotocamera, e sono storicamente una prova dura per sensori piccoli come quelli degli smartphone. I nuovi Galaxy S7 privilegiano le parti più illuminate dell'inquadratura, come ci si poteva aspettare, e lasciano a desiderare nella qualità di quelle più scure. La differenza si nota subito, e nemmeno la funzione HDR riesce a compensare adeguatamente.
La qualità generale è comunque buona, soprattutto se si guardano le fotografie sullo schermo del telefono. Quando si fa un po' di zoom i problemi sono più evidenti, anche limitandosi al 25%. Ci sono aberrazioni e rumore cromatico dovute a interventi software troppo aggressivi sulle aree scure. Non sono problemi immediatamente visibili, ma qualcuno potrebbe notarli se stampa le foto o le guarda su uno schermo più grande.
L'elaborazione aggressiva sulle zone scure sembra un metodo per compensare la ridotta sensibilità del sensore, che non riesce a gestire un range dinamico molto alto, e non è la prima volta che la vediamo. In generale si può dire che in questo tipo di fotografia i nuovi Galaxy S7 non sono all'altezza del Galaxy S6.
Per alcuni sarà una grossa delusione, ma d'altronde è molto apprezzabile la scelta di favorire la fotografia con poca luce perché è una situazione in cui si trovano moltissimi consumatori, ogni giorno. Forse il Galaxy S7 non sarà tra i migliori dell'anno, ma per ora dobbiamo aspettare per vedere LG G5, iPhone 7 e altri concorrenti.
Quanto al software della fotocamera, è sostanzialmente lo stesso dell'anno scorso, quindi molto ben fatto, ergonomico e facile da usare. L'interfaccia offre pulsanti comodi da raggiungere, ai lati, con le opzioni meno usate a solo due tocchi di distanza. Ci sono diverse modalità tra cui scegliere, compresa la nuova Hyperlapse. Si conferma comodissima la possibilità di avviare la fotocamera premendo due volte il tasto Home.
Se è presente una scheda microSD l'applicazione la userà come memoria predefinita, ma non per gli scatti fatti in modalità Raffica, perché è richiesta una memoria particolarmente veloce. I file sulla MicroSD sono protetti, quindi si possono cancellare o modificare solo usando l'applicazione Fotocamera con cui sono stati creati oppure Samsung Gallery.
Video e Fotocamera frontale
Sul Galaxy S7 ci sono molte modalità video. Si può girare in 1080p oppure in 4K, in Hyperlapse o slow motion a 720p. Sotto i 4K è disponibile anche la stabilizzazione ottica, che aiuta molto a ottenere video più … stabili. La qualità generale è buona anche se il microfono potrebbe funzionare meglio, soprattutto se facciamo un confronto con un camcorder.
La fotocamera frontale ha un sensore da 5 megapixel e un'ottica con apertura f/1.7. La lunghezza focale fissa può portare a dettagli un po' troppo ammorbiditi in alcune situazioni, ma se l'inquadratura è giusta la funzione HDR può aiutare a fare ottimi selfie, se è il vostro genere. La funzione Panorama può essere utile ogni tanto.